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Parma 2^ per mobilità sostenibile: forse la prima ad approvare il PUMS

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Il decimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane, premia Parma che si posiziona seconda dopo Milano, al terzo posto sul podio Torino, al quarto Venezia seguita da Padova.

Le città in cui la mobilità è meno sostenibile sono L’Aquila, Siracusa e Catanzaro. L’assessore Folli: “Siamo una delle 4 città in Italia ad aver adottato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e probabilmente la prima che lo approverà definitivamente (prevista la discussione in consiglio a febbraio). Nei prossimi 10 anni prevediamo di investire 150 milioni sulla mobilità sostenibile e già durante il nostro mandato sono stati tanti gli investimenti in infrastrutture, mezzi, sicurezza e regolamentazione. I primi effetti cominciano già a vedersi dai dati delle centraline di ARPA che negli anni passati vedevano quella di via Montebello la peggiore in regione in termini di giorni di sforamento con punte di 115 giorni, mentre quest’anno sono 26 ad oggi i giorni di sforamento dall’inizio del 2016”.

Parma ha conquistato, così, il secondo posto tra le città più “eco-mobili” d’Italia e si contraddistingue per la buona presenza di Zone a traffico limitato, per il buon rapporto tra il numero di abitanti e l’estensione delle aree pedonali urbane, così come per l’estensione della rete delle piste ciclabili in rapporto agli abitanti. Buoni i riscontri in tema di parcheggi a pagamento. Altro punto a favore del Comune di Parma è quello di essere dotato di un ufficio d’area Comunale di Mobilty management. Discrete sono le posizioni di Parma in tema di car sharing, buone quelle del bike sharing. Interessante anche il decimo posto di Parma in tema di mobilità elettrica.

La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nel decimo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città“, elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il Rapporto segnala che torna ad aumentare, seppur di poco (+0,1%), il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (coerentemente al dato nazionale, che segnala un incremento ancora superiore, +0,6%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto GPL e Metano, che raggiungono complessivamente l’8,6% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 37,6%. Continua l’affermazione della cosiddetta sharing mobility tra i cittadini italiani: rispetto al 2014, nel 2015 gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti di quasi 26 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 25, raggiungendo questi ultimi una quota di oltre 35.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, pari a oltre 630.000. Sono questi i principali dati che emergono dal rapporto che fotografa le principali 50 città italiane: tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.

Al centro della mobilità sostenibile il miglioramento della qualità dell’aria che i cittadini respirano ogni giorno nelle loro città e per cui sono necessarie politiche di ampio respiro fondate su una seria programmazione e pianificazione. Parma ha già adottato il PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che va nel senso di un cambio delle abitudini dei cittadini e l’affermazione di un nuovo modello di mobilità.

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