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Omicidio boss dell’usura Guarino: 3 ergastoli per “premeditazione con allarmanti capacità criminali”

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“Modalità efferate e spregiudicate”, si legge nella motivazioni della Cassazione depositate nei giorni scorsi per l’omicidio di Raffaele “Lelluccio” Guarino.

I tre accusati, Mario Illuminato, Massimiliano Sinatra e Graziano Acampa sono stati definitivamente condannati all’ergastolo lo scorso 14 giugno perché assassini con “allarmante capacità criminale” che non meritano nessuna attenuante . I tre hanno premeditato e organizzato nei minimi dettagli il piano per uccidere il boss che stava dominando nel giro dell’usura nel parmense. Barbaramente ucciso con due colpi di pistola in faccia mentre dormiva anche perché aveva conquistato il cuore di Nunzia Visconti, cognata di Illuminato per cui lui nutriva forte passione.

Illuminato, si legge nelle motivazioni, viene accusato anche di aver tentato di progettare l’omicidio di un altro uomo, il teste Gennaro Visconti. L’uomo non ha mai negato, neanche durante le fasi dibattimentali, di volersi vendicare una volta riconquistata la libertà del padre di Nunzia Visconti che ha testimoniato in suo sfavore durante il processo. I due hanno un trascorso di burrascoso da anni, da quando Mario Illuminato accusò Gennaro Visconti di aver ucciso il fratello Salvatore Illuminato. Il suo corpo venne ritrovato nel 2003 nel bagagliaio di un’auto a Casalecchio di Reno e sulla morte non ci fu mai chiarezza.

Gelosia e rivalità negli “affari” mafiosi sono state le cause scatenanti per l’omicidio di Guarino avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 ottobre del 2010 a Medesano. I tre condannati in via definitiva avevano ruoli ben precisi. Illuminato era il mandante, Sinatra l’esecutore, Acampa l’uomo che procurò l’arma, una pistola 7,65. Tutti con posizione aggravata dalla premeditazione.

Illuminato rubò la chiave dell’abitazione di Guarino qualche giorno prima dell’uccisione e organizzò appostamenti per studiare i movimenti della vittima e per evitare di incappare negli agenti della Polizia che controllavano il Guarino sotto libertà vigilata. Scoperta dagli inquirenti anche l’acquisto della pistola con silenziatore. Secondo i giudici anche Acampa e Sinatra erano ben consapevoli del piano e complici nei fatti.

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Illuminato fu il primo ad essere arrestato, il 17 marzo 2011, dopo che i Carabinieri del nucleo investigativo scoprirono in casa sua un orologio Rolex Daytona appartenente alla collezione catalogata di Guarino. Solo alle ultime udienze Illuminato confesserà di aver ucciso “Lelluccio” nonostante le forti prove a suo carico sin dall’inizio. A scatenare la vendetta una litigata con Nunzia dopo che lei gli confessò di avere una relazione con il boss. Versione che non convince i giudici, non è solo un crimine di impeto e passione e lui non è il solo esecutore, le particelle di polvere da sparo ritrovate su Illuminato corrispondono a una vicinanza con l’arma nel momento del colpo. A sparare infatti è stato Sinatra, i giudici ne sono convinti dopo le dichiarazioni di Roberto Naddeo. Naddeo diventa il nuovo amante di Samantha Granata, l’ex compagna di Sinatra, quando l’imputato è in carcere e lui riferisce agli inquirenti le confidenze della donna. Sinatra confessò alla compagna di essere stato lui a sparare in faccia a Guarino. La donna non lo ammetterà durante il processo ma i giudici ritengono ci sia stato un “pesante condizionamento” che ha spinto la Granata a ritrattare.

Infine Acampa, napoletano trasferitosi a Collecchio, che si è procurato l’arma grazie all’amico Gennaro Trambarulo, esponente della Camorra. Acampa risultava complice di Illuminato nei traffici dell’usara, era entrato nel giro e percepiva consistenti utili. I clienti rubati da Guarino a Illuminato compromettevano anche lui.

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