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Editoriale: Vagnati o Faggiano che sia, che fine ha fatto l’allenatore d’esperienza? Sunto e commento di un pomeriggio gialloblù

daversa-vignati-faggianoE’ buio su Parma, che riluce di luminarie natalizie e speranze. E’ buio, freddo, freddissimo, anzi, mentre cala la sera di una giornata da cardiopalmo per chi tifa gialloblù.

La giornata è iniziata con un pareggino in casa col Bassano, figlio forse della prima prestazione “con le palle” della stagione intera (LEGGI), poi, è seguita con il congedo, emozionato ed emozionante, pieno d’amore e passione, di Stefano Morrone (LEGGI), un arrivederci che suona come un “a domani”, e con la presentazione, attesa per lunedì, anche se ormai chi fosse era un segreto di Pulcinella, del nuovo tecnico, Roberto D’Aversa (LEGGI).

Ora, manca solo il direttore sportivo o direttore dell’area tecnica che sia. Marco Ferrari ha lasciato intendere di averlo già “ingaggiato”, precisando che il tecnico è stato scelto “insieme al nuovo diesse”. Verità o sapiente dribbling a domande scomode?

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La corsa potrebbe essere ancora a due “e mezzo”. Il mezzo, Pasquale Sensibile, che pare avere però poco appeal in casa ducale. Restano dunque Daniele Faggiano, dimessosi da pochi giorni dal Palermo, e Davide Vagnati, artefice del “miracolo Spal”, con la squadra ferrarese tornata in serie B proprio lo scorso Maggio.

geppy_toglia_spal-latina-6472-420x315Due indizi potrebbero portare a Faggiano: il fatto che lui stesso avesse consigliato D’Aversa al Trapani a caccia di un allenatore, e il suo essere “libero”, mentre Vagnati non lo è. Nel pomeriggio di oggi, sabato, parlando con “Lo Spallino” e con “Sky” ha ammesso i contatti con il Parma aggiungendo che parlerà però con la sua società perchè sarebbe un peccato lasciare dopo quanto fatto.

Rispettosa pretattica o chiusura, difficile dirlo ora.

Resta solo, dunque, col calar della sera, il tempo per una riflessione. Marco Ferrari, il vicepres che mette sempre la faccia per i “magnifici sette” è stato chiaro: “Potevamo scegliere un allenatore di esperienza, facendo tutti contenti e fornendoci un paracadute. Invece abbiamo scelto un allenatore che ci possa rendere squadra e portare in serie A”.

Ok, diamogli fiducia, è stato il primo pensiero, confuso e confusionario, mentre taccuino e tifo si mischiavano in me. Ed ecco che si è fatto strada il secondo: largo ai giovani, per carità. Ma questa squadra si può permettere scommesse? E’ il momento di farne?

Con i migliori auguri, da tifosa prima che da cronista, che D’Aversa sia il nuovo Scala (quello degli anni ’90, mica l’ultimo), che il diesse prescelto diventi il nuovo Galliani, non è rischioso nonché azzardato prendere un tecnico che da giocatore ha fatto tanto, ma da allenatore deve ancora dimostrare tutto, con solo un anno e un esonero alle spalle?

Esperimento per esperimento, perché non affidarsi (e fidarsi) a Morrone, che una scossa l’ha data eccome? Lo ha riconosciuto Baraye, lo ha dimostrato il campo.

Nulla di personale, e un grande augurio. Perchè il 19 dicembre è qui che arriva, il sette maggio, anche. Con l’assist fornito dai calendari di Lega Pro non salire di categoria per una serie di scommesse perse sarebbe davvero un peccato capitale.

E vivere un’altra promozione contro i cugini, me lo sogno di notte.

E non me ne vergogno.

(effedivi)

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