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Stanislao Farri in mostra all’Università: Le cento identità della donna

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“Se ti vuoi avvicinare la mistero della vita devi avvicinarti al cuore di una donna”: la citazione da Pier Paolo Pasolini è di  Maria Cristina Ossiprandi, prorettrice dell’Università, che ha aperto la cerimonia di inaugurazione della mostra di Stanislao Farri, organizzata per il ciclo “Con gli Occhi delle donne” nell’ambito delle celebrazioni per il 70° anniversario del voto a suffragio universale.
Le cento e cento identità della donna”  sono in mostra, da oggi fino al 17 dicembre, presso la sala delle Colonne dell’Università degli Studi di Parma, in strada dell’Università 12.
L’esposizione – organizzata dal Centro Sociale Universitario in collaborazione con Ateneo e Comune di Parma – è aperta al pubblico, ad ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12.
In mostra si possono ammirare  90 foto dell’artista reggiano, che hanno per tema l’universo femminile, scattate in 70 anni di lavoro, dal neorealismo  alle nuvole eternamente cangianti, per arrivare alle forme geometriche degli alberi, in un percorso di vita e di lavoro che ci conduce lungo il filo rosso della nostra storia recente.
“Le immagini di Farri – ha detto  Maria Cristina Ossiprandi – ci riportano al centro la donna in ambito sociale, civile, culturale e politico, e lo fanno attraverso la potenza delle immagini che sanno accarezzare l’anima e risvegliare le coscienze”.
“Queste celebrazioni per il settantesimo del voto alle donne – ha sottolineato la vicesindaco Nicoletta Paci  – sono il frutto di un percorso complesso e originale, che ci riporta anche a tematiche di stretta attualità, come quella della violenza sulle donne, che richiede un cambiamento culturale radicale, senza il quale non può esserci progresso, ed è un percorso che portiamo avanti anche con iniziative importanti come questa”.
Dopo il saluto del prefetto Giuseppe Forlani, ha preso la parola Sandro Parmiggiani, curatore della mostra e del catalogo: “La realizzazione di questo evento culturale – ha detto – si deve all’intuito e alla passione di Aldo Amadasi. Sono trascorsi giusto 70 anni dal primo all’ultimo scatto delle immagini in mostra, frutto di un lavoro articolato in diverse epoche, capace di mostrare l’identità plurale  delle donne, l’evoluzione del lavoro e della vita palpabili attraverso queste immagini”.
Da ultimo l’autore, Stanislao Farri, 92 anni portati benissimo, che ha spiegato come è nata una mostra che lui non aveva immaginato ed ha esortato i fotografi di oggi a specializzarsi per  mettere a frutto le mille opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

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