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Elezioni: Alfieri scende in campo. Ufficiale la sua candidatura a sindaco

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Era nell’aria, ora è ufficiale: per una Parma “sicura, bella, globale e solidale” scende in campo il giornalista e scrittore Luigi Alfieri.

“Odio il nome lista civica, chiamatelo Movimento spontaneo“ha spiegato il nuovo uomo in corsa per la poltrona ducale. Il nome ufficiale tuttavia non si sa ancora.

 

“Mi candido perché Parma è straordinaria e ricca di iniziative culturali, sociali e ricca soprattutto di tante bellezze e storia – ha spiegato Alfieri durante la conferenza stampa al Best Western Farnese che ha ufficializzato la sua discesa in campo – Piazza Garibaldi prima che la crisi la uccidesse era viva e unica. Vorrei che Parma tornasse a risplendere ed essere bella. Magari senza quei sacchetti dell’immondizia per strada“.

Il percorso di Alfieri nasce quella notte di febbraio quando i ladri si sono introdotti in casa sua mentre lui e la moglie dormivano. Un’esperienza che ha scatenato commenti e condivisioni infinite sui social. Da lì la consapevolezza del problema e la voglia di dare una risposta. Nasce “Parma non ha paura“, organizzazione che ha portato le camminate del sorriso nel quartiere San Leonardo, per esempio. “Da quel momento la mia pagina Facebook è diventato uno “sfogatoio”. Le persone hanno iniziato a parlarmi dei problemi della città e ho conosciuto persone straordinarie con cui ho creato dei gruppi di lavoro. Credo che si possa dar vita a un progetto meraviglioso con queste persone”.

Una riflessione anche sulla “macchina comunale“: “Per portare avanti un progetto amministrativo è necessario che questa sia efficiente e per esserlo devono essere coinvolti i tecnici del Comune in prima persona. Ci sono persone all’interno del Comune che hanno l’intelligenza e le capacità. Bisogna che si sentano parte del progetto e che ci si affezionino se no una amministrazione non può funzionare”.

Un programma chiaro e conciso  fondato sui 4 pilastri su cui si deve fondare Parma secondo Alfieri: sicurezza, bellezza, globalità e solidarietà.  “La visione della città del futuro è come un cerchio, si parte da un punto e si toccano tutti”.

“Io parto dalla sicurezza. Il 75% delle persone dichiara che la sua paura maggiore sia trovarsi i ladri mentre si è in casa con la famiglia. La mia soluzione è la bellezza, come disse Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo. Io credo che salverà anche Parma. Quindi decoro urbano e luce per disturbare ladri e criminali”. Alfieri porta un esempio: “Una mia amica mi ha detto giusto ieri che nella sua via c’era sempre uno spacciatore, fermo ad aspettare. Da quando il condominio davanti al suo ha montato una luce, un lampione, questo non si è più visto”.

Dove c’è bellezza difficilmente si diffonderà vandalismo e criminalità. Un esempio? Nell’ordine di Monaco di Baviera ci si vergogna anche a buttare una cicca a terra” continua il giornalista scrittore.

“Io non accetto che un sindaco dica che non può fare niente perché spetta al Ministero dell’Interno. Un sindaco può fare sempre qualcosa. Per la sicurezza io ho contattato un esperto riconosciuto a livello internazionale che mi ha spiegato come funziona la polizia predittiva” (leggi: ECrime, il progetto di sicurezza urbana e polizia predittiva. Alfieri: “Dopo Trento proponiamo Parma”). Alfieri sostenitore anche della teoria della finestra rotta. Teoria messa in pratica con successo anche a New York dal sindaco Giuliani negli anni ’80.

La bellezza, nelle parole di Alfieri, aiuta poi il turismo. Nel programma di Alfieri per il turismo si unisce anche la necessità di collegare Parma al mondo e collegare il mondo ai parmigiani grazie al WiFi pubblico e internet super veloce: “In modo da essere una città di provincia e non una città provinciale”. Tecnologia anche come strumento per permettere ai giovani di crearsi una professione. “L’amministrazione comunale deve anche gestire i soldi ma quando questi non ci sono, come spesso accade, deve essere in grado di intercettare i privati e convincerli a investire sui giovani”. Con privati, le imprese.

Solidale, ultimo punto ma non meno importante: “Sul welfare Parma si è sempre distinta. Su questo settore non si è mai trascurato . Il problema è come questi stessi soldi nelle varie amministrazioni sono stati impegnati. Ci sono giunte che con gli stessi soldi non hanno saputo fornire servizi efficienti“.

Un progetto concreto che unisca tutti o quasi questi temi? “Un percorso che unisca Parma a Vienna con una ciclovia. Un percorso che permetta di raggiungere le due città in bicicletta. Queste sono legate nella storia da Maria Luigia. L’influenza arriva anche nella cucina. Anche un libro è stato scritto sul loro legame. Per questo progetto basterebbe poi solo mettere d’accordo i sindaci di Mantova, Verona, Bolzano e Vienna che mettano i cartelli con un buon piano di marketing. Un progetto che unisce storia, sport, turismo ed economia”.

Alla domanda “Ma allora sei di destra, di sinistra o di centro?” risponde “Io sono pragmatico. Le visualizzazioni ideologiche secondo me sono finite. Per amministrare serve capire i problemi e affrontarli con l’aiuto di tecnici esperti perché un sindaco non può avere l’illusione di poter risolvere tutto da solo”.

Una squadra da proporre come giunta Alfieri l’ha già in mente ma al momento non si sbilancia: “C’è ancora tempo per presentarla e prima voglio essere sicuro che tutti i punti del mio programma siano condivisi da quelli che vedo già bene come assessori. Se si confermerà quello che ho in testa sarà una bella giunta piena di donne. Non per via delle quote rosa, che trovo offensive nei confronti delle donne, ma perché a Parma ci sono molte donne che hanno le capacità”.

Pungente la domanda su cosa ne pensa il candidato sindaco sull’accoglienza immigrati: “Non bisogna valutare le persone in base alla provenienza. Se accettano e rispettano le regole sono tutti uguali. E’ l’attuale sistema di accoglienza che è sbagliato perché queste persone arrivano qua senza un progetto. Il compito del sindaco è accertarsi che quei 35 euro per migrante vadano effettivamente usati in corsi di lingua e progetti di inserimento per i 1600 richiedenti asilo sul nostro territorio. Gli spacciatori che vediamo in strada non sono certo gli inventori dello spaccio, sono prede della criminalità organizzata. E’ importante l’integrazione per evitare che questo accada, attraverso anche a politiche di locazione che non li stipi nei ghetti che oggi sono San Leonardo e Oltretorrente. Integrazione aiuta anche i parmigiani che imparano così a confrontarsi”. Un commento anche sull’intervento del sindaco di Milano, Sala: “Condivido le sue parole. “Milano ha fatto tanto per gli immigrati ora è giusto che si fermi”. E’ giusto capire qual’è il limite per una città e non andare oltre. L’Emilia per esempio ha accolto molto di più della Romagna e vorrei capire perché”.

Qual’è il tuo bacino di voto? Dove cerchi i consensi? “Io vorrei interessare quelle persone che non votano. E oggi sono tante, circa il 40%. La politica internazionale ci mostra come ormai le persone siano stanche del vecchio politico e cerchino qualcosa di nuovo. Pizzarotti ne è stato un esempio nel 2012. Io non voglio intercettare la gente ma essere la gente e lo dimostra come è partito il progetto. Sono partito dal basso, da una brutta vicenda che è capitata a me e chi mi sta vicino, che ha toccato moltissime persone”.

CHI E’ LUIGI ALFIERI – Alfieri è scrittore e giornalista di viaggi. Parma è da sempre al centro della sua attività. Ha scritto libri di argomento storico dedicati alla città che non ha mai voluto lasciare: “Gigli azzurri – Storia di casa Farnese” e “Parma, la vita e gli amori, storia della città dal Mille al Millenovecento. “Il Piccolo Socrate. Vita di Pietro Bianchi”, edito da Guanda, è una piccola storia della letteratura parmigiana del Novecento. Alla politica locale ha dedicato, “Parma dopo il voto”.

È stato presidente di Neos, l’associazione che raccoglie giornalisti e fotografi di viaggio italiani. Ha realizzato, con Rocco Caccavari, un lungometraggio su temi legati alla tossicodipendenza trasmesso da Rai Uno. E’ stato anche capo redattore della Gazzetta di Parma, il quotidiano più antico d’Italia, ed ha collaborato per oltre un decennio con La Stampa di Torino. Luigi Alfieri è citato nel nono volume dell’enciclopedia Storia di Parma (Mup Editore, 2012) tra gli scrittori di rilievo degli ultimi 800 anni di letteratura cittadina.

L’associazione degli scrittori russi lo ha premiato con la medaglia intitolata a Vasiliy Makarovich Shukshin (Васи́лий Мака́рович Шукши́н). Nella sua recente produzione letteraria troviamo “Dune, balene e microchip, sette anni in giro per il mondo” (2011), “Il sole e la Neve” (2012), presentato alla fiera del libro di Francoforte, al Monroe College di New York e, nel 2013, a Kaluga, durante il festival degli scrittori russi. Nel giugno del 2014, Il sole e la neve è stato tradotto in russo e presentato al 36° Festival Puškin. Dell’ottobre 2013 è il libro fotografico Parma Color Malva (Mup editore), raccolta di scatti dello Studio Amoretti accompagnati da racconti, frasi e descrizioni di Luigi Alfieri. Per Mazzotta ha curato “Fotografare Parma”.

Nello stesso anno, a novembre, Fermoeditore ne ha celebrato i vent’anni di carriera da scrittore con “Vent’anni e non sentirli”, un’antologia critica con estratti di tutti i suoi scritti e impreziosita dalle illustrazioni di Enrico Robusti e dai contributi di scrittori, giornalisti, critici e personalità del mondo della cultura. Del 2016 è infine l’instant book “Parma non ha paura. Amante del vernacolo parmigiano ha ideato la rassegna “I venerdì col dialetto” e, in seguito, “I venerdì con la poesia”. Ha organizzato decine di incontri e convegni dedicati alla cultura locale.

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