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Bando Trasporto Pubblico: Tep perde contro Busitalia. Le reazioni politiche, di TEP e dei sindacati

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Si aprono le buste con le offerte economiche per l’affidamento del servizio trasporto pubblico di Parma. La partecipata del Comune, Tep, avrà i giorni contati? In cima alla graduatoria appare BusItalia, la linea di autobus delle Ferrovie Italiane.

BusItalia avrebbe offerto quindi il prezzo più basso ma questo non determina ancora la sua vittoria. Prima della nomina dovrà essere valutato il piano economico di tutti quelli che si sono presentati – tra questi Tep e un’ati composta da Tper e Seta – dopo di che, a fine anno verrà stilata la graduatoria definitiva. L’affidatario avrà la titolarità dei ricavi ma non sarà libero di stabilire le tariffe.

Il futuro vincitore avrà la gestione del servizio di trasporti per i prossimi 9 anni. Niente di ufficiale per ora, tuttavia il futuro di Tep a Parma sembra poter tramontare. A dicembre dell’anno scorso c’era stata la proroga di un anno sull’affidamento in attesa della gara prevista per la fine del 2016, gara che appunto si è appena conclusa.

Tep avrebbe dovuto seguire il consiglio dei sindacati che avrebbero proposto la composizione di un ati e quindi, la presentazione al bando con altri soggetti per poter essere più competitivi e solidi economicamente.  L’azienda ha deciso di presentarsi da sola, a fine anno si scoprirà se è stata la scelta sbagliata.

LA REAZIONE DEI SINDACATI – Si sono aperte le buste con le offerte della gara per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico sul territorio di Parma e provincia.
Se si confermassero le notizie secondo le quali Tep avrebbe perso la gara, non si potrebbe non esprimere, innanzitutto, il rammarico per la scomparsa di una azienda storica, la Tep, che per decenni ha erogato un importante servizio per i cittadini di Parma e che, di fatto, smetterà di esistere.
A Parma il servizio di trasporto pubblico sarà svolto da un nuovo soggetto che nulla avrebbe a che fare con la città e con il territorio.
Le promesse della proprietà, Comune e Provincia, che più volte hanno ribadito di voler garantire la sopravvivenza di Tep ed il mantenimento di un forte legame azienda-territorio, purtroppo si sarebbero dimostrate vane.
Le segreterie CGIL e FILT provinciali rimarcano la preoccupazione per le possibili conseguenze di un riassetto del trasporto locale che immaginano dettato da una offerta a forte ribasso e da ipotesi di investimenti che potrebbero certamente appesantire il bilancio dell’azienda. “Non vorremmo – affermano – ma probabilmente sarà così, che la nuova società cercasse poi di compensare questi maggiori costi con la contrazione del costo del lavoro, abbattendo le condizioni, i diritti dei lavoratori. Questo non sarebbe accettabile”. “Il servizio sarà svolto da una società che, comunque, vede i propri centri decisionali collocati lontano da Parma; questo potrebbe avere una ricaduta negativa sia sulle relazioni industriali che sulla qualità del servizio erogato, lavoreremo per fare in modo che non sia così”.

Quando il sindacato ha detto pubblicamente, più volte in passato, che Tep non sarebbe dovuta andare a gara sola, che avrebbe dovuto ricercare relazioni e sinergie con altri soggetti, è rimasto inascoltato. La proprietà e gli amministratori di Tep hanno scelto una strada diversa, autoreferenziale, che purtroppo non si è dimostrata vincente.
Certo sarebbe stato preferibile essere smentiti dai fatti, non avere ragione, ma vedere confermato il servizio a Tep.

COMMENTO DI EFFETTO PARMA- Il gruppo consigliare Effetto Parma commenta duramente la notizia prendendo le distanze e criticando le scelte politiche del presidente di Tep, Antonio Rizzi: “Oggi è entrato nel vivo l’affidamento del servizio del trasporto pubblico locale, con l’apertura delle buste con le offerte economiche, un momento molto importante per il futuro di Tep e del trasporto pubblico di Parma. Sui giornali sono trapelate immediatamente delle notizie riguardo al contenuto delle buste, prima che terminasse la procedura di aggiudicamento. Troviamo questa continua fuga di notizie molto grave, un elemento sul quale riflettere e sul quale qualcuno dovrà prendersi delle responsabilità.

Entrando nel merito del bando di gara, essendo chiaro che viene aggiudicato da chi propone l’offerta migliore rispetto al servizio e ai costi di gestione, ribadiamo pubblicamente di non condividere la linea politica sin qui tenuta dal presidente Rizzi, nominato dall’amministrazione provinciale, che ha da sempre applicato a Tep una politica controproducente e isolazionista, ben lontana da quell’ottica di Area Vasta che il Comune di Parma persegue da anni con ottimi risultati.
Crediamo infatti che il presidente non abbia per nulla saputo ascoltare la società, non abbia saputo fare squadra attorno a Tep e ai suoi dipendenti, e questo lo riteniamo un atteggiamento grave. Ci sentiamo di sposare le parole dei sindacati: forse mettersi in relazione con altri soggetti di trasporto pubblico avrebbe potuto garantire a Tep maggiori sicurezze e spalle più larghe. Ha invece prevalso l’isolazionismo di Rizzi e le logiche da vecchia politica. Parma non merita questo”.

COMUNICATO TEP –  Nella mattinata di oggi sono stati resi noti i punteggi delle offerte tecniche ed economiche presentate dai concorrenti alla gara per l’affidamento per i prossimi 9 anni dei servizi di trasporto pubblico sul bacino di Parma, cui Tep ha partecipato in concorrenza con l’ati Bus Italia-Autoguidovie e l’ati Tper-Seta. Tra i concorrenti, quello che ha ottenuto il punteggio più alto è l’ati composta da Bus Italia e Autoguidovie. Segue Tep e, decisamente più staccata, l’ati Tper-Seta. Le differenze sostanziali nei punteggi assegnati a Bus Italia-Autoguidovie riguardano il piano degli investimenti in autobus e in tecnologie, e il ribasso rispetto al corrispettivo d’affidamento a base di gara, mentre tutti gli altri 7 progetti sono stati giudicati equivalenti in termini di punti maturati.

I punteggi assegnati dalla commissione fanno presumere che l’ati Bus Italia-Autoguidovie abbia presentato un piano di investimenti in nuovi autobus e filobus di valore quasi doppio rispetto a quello presentato da Tep (quest’ultimo comunque importante, pari a 43 milioni di euro, circa il doppio del minimo di gara, pari a 22,5 milioni), mentre gli altri investimenti sarebbero addirittura il triplo (9 milioni contro 3 di Tep).

Ciononostante, l’ati Bus-Italia-Autoguidovie ha contemporaneamente proposto anche uno sconto superiore del 25% rispetto a quello proposto da Tep. Vale la pena ricordare, però, che le regole della gara prevedono che l’offerta economico-finanziaria presentata debba rispettare i requisiti di sostenibilità sui 9 anni del piano. In pratica, non è possibile, per chi presenta offerta, proporre piani mediamente in perdita o che trasferiscano tali perdite su altri soggetti. I numeri presentati da BUS ITALIA-Autoguidovie sono abnormi e totalmente inarrivabili per Tep.

Per realizzare un piano del genere infatti, a Tep mancherebbero circa 6 milioni di euro all’anno per raggiungere il per lo meno pareggio di bilancio, oltre a diverse decine di milioni di cassa per finanziare gli investimenti.

Anche un’eventuale associazione temporanea di Tep con altre aziende di trasporto pubblico locale non avrebbe permesso di raggiungere, neanche lontanamente, questi numeri.  Posto ciò, in base ai dati che al momento sono in nostro possesso, il piano presentato da Bus-Italia-Autoguidovie parrebbe in generale difficilmente sostenibile dal punto di vista economico-finanziario. Si è peraltro in attesa della verifica in corso circa eventuali anomalie dell’offerta. Per legge (art. 86 del d.lgs. 163/06) questa fattispecie si verifica quando l’offerta di ribasso e gli aspetti tecnici superano contemporaneamente i 4/5 del punteggio massimo attribuibile. La legge, in pratica, pone l’attenzione su offerte che propongono un alto ribasso e, nel contempo, un’offerta molto elevata dal punto di vista qualitativo ed impone di verificare se sono congrue ovvero anomale.

Sarà comunque importante capire su che voci i concorrenti intendono realizzare le economie, oltre che sulla sicurezza. Infatti, l’unico dato ad oggi in nostro possesso è quello degli oneri per la sicurezza, voce per la quale Bus IItalia-Autoguidovie intende spendere circa la metà nei 9 anni rispetto a quanto offerto da Tep. Personale? Manutenzioni? O addirittura il costo dei biglietti – che peraltro non dipende dal’esecutore del servizio? Sarà interessante capirlo.  L’azienda attende quindi l’esito delle verifiche dell’agenzia sul sospetto d’anomalia.
A seguire, qualora ancora necessario, sarà richiesto l’accesso agli atti di gara – per conoscere i criteri e i valori giustificativi dell’offerta presentata dai concorrenti, con riserva di adozione tutte le azioni necessarie a tutela dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini di Parma.

NOTA DEL COMUNE – E’ ormai in dirittura d’arrivo la gara per la gestione del trasporto pubblico locale di Parma e provincia.

Ricordiamo che il bando di gara per l’assegnazione della gestione del trasporto pubblico non dipende da una scelta discrezionale dei soci – Comune di Parma e Provincia di Parma – bensì da un preciso obbligo di legge derivante dalla normativa europea sulla concorrenza in materia di gestione dei servizi pubblici. L’Amministrazione Comunale sottolinea che l’emissione del bando di gara era un atto dovuto e ineludibile, e che il servizio sarà assegnato alla società aggiudicataria, che avrà formulato l’offerta migliore, combinando la qualità del progetto di gestione con il piano economico, ottenendo il punteggio più alto da parte della commissione aggiudicatrice, composta interamente da dirigenti tecnici nominati da Smtp.

Poiché in queste ore si susseguono diverse prese di posizione sulla vicenda si ritiene opportuno, nell’attesa del risultato definitivo, intervenire per rassicurare i cittadini sulla continuità del servizio e i dipendenti sulla conservazione dei posti di lavoro e sul mantenimento dei contratti in essere, resi possibili grazie alle clausole contrattuali inserite nel bando di gara, anche per volontà del Comune e in accordo con le Organizzazioni Sindacali, proprio allo scopo di preservare e valorizzare un patrimonio di professionalità e di ricchezza del nostro territorio.

Pertanto, indipendentemente dal risultato della gara, verrà garantita la quantità e la qualità dei servizi, sia per Parma, sia per la provincia, anzi si conta sull’effetto della gara stessa per ottenere miglioramenti e nuove iniziative derivate da una gestione efficace ed efficiente, con un quadro economico stabile. Per i dipendenti verranno garantite la continuità del posto di lavoro e l’applicazione del contratto collettivo in atto per il trasporto pubblico locale.

Rispetto alle valutazioni espresse da alcune organizzazioni sindacali circa l’opportunità di percorrere la strada di una partnership di Area Vasta, confermiamo che questa era la prima scelta sostenuta dai soci, non presa in considerazione dal cda, che ne sconsigliava fortemente l’operazione. Si resta comunque in attesa che si arrivi alla decisione su un’operazione assai complessa, comunque si concluda, con la fiducia che porti beneficio alla città e al suo territorio.

COMMENTO DI ROBERTO GHIRETTI, PARMA UNITA – “Dopo quasi 70 anni di storia Tep rischia di chiudere i battenti grazie al lavoro dei suoi manager Rizzi e Rubini, spalleggiati dai rispettivi sponsor Fritelli e Pizzarotti.  Da oltre due anni cerco di attirare l’attenzione sulla gestione di questa partecipata che un tempo poteva essere considerata a buon diritto un fiore all’occhiello del nostro territorio e oggi si appresta ad essere smantellata mestamente poiché il soggetto uscito vincitore dalla gara per il servizio di trasporto pubblico locale con ogni probabilità non sarà la nostra partecipata, bensì una società delle Ferrovie dello Stato.
Fin da quando chiesi a viva voce alla politica e segnatamente al presidente della Provincia Fritelli di dare un segnale di discontinuità nella gestione dell’azienda non si è persa occasione per bollarmi come “esagerato” e “polemico”. Lo stesso trattamento che ho ricevuto quando posi il tema dell’intempestività del dividendo da tre milioni di euro che Comune e Provincia si staccarono all’inizio di quest’anno. Ricordo bene le rassicurazioni offerte dal presidente di Tep quando chiesi se non era meglio utilizzare anche questi fondi per migliorare la qualità dell’offerta in vista della gara pubblica: un lungo discorso il cui succo era “stiamo valutando, stiamo soppesando e comunque Tep è in buono stato di salute e può fare a meno di quei fondi”.
Bene, ce lo riconfermi adesso che non avevamo bisogno di quei 3 milioni, ce lo riconfermi alla luce del fatto che pare ci separino troppi punti sia nel progetto tecnico che in quello economico dal punteggio ottenuto da Busitalia; ce lo riconfermi spiegandoci magari quale punteggio sia stato dato a Tep alla voce investimenti e quale sia quello ottenuto dagli altri partecipanti.
In attesa dell’ufficializzazione della gara entro la fine dell’anno, ufficializzazione che alla luce di quanto trapelato oggi temo possa essere solo una formalità, non rimane che osservare come questo risultato porti con sé una pesante responsabilità politica: quella del Sindaco e del Presidente della Provincia. A loro mi sono rivolto più volte in questi anni, inascoltato come sempre e deriso con il solito giochetto del “Ghiretti non fa proposte”. Su questa partita come su altre io di proposte ne faccio da tempo, magari qualche volta si dovrebbe pure perdere due secondi per ascoltarle”.

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