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PGE, Greci (MNC): “Caso simile a Pisa conferma illegittimità. Comune, dov’è la relazione di Waterhouse?”

greci

Si aggiunge un altro tassello alla complicata vicenda di Parma Gestione Entrate. La Procura della Repubblica si sta occupando del caso ma la questione è spinosa e questa ha richiesto un’ulteriore proroga per proseguire con le indagini. In attesa dell’ultima parola, si spera entro l’anno prossimo, il Movimento Nuovi Consumatori e il suo presidente Filippo Greci portano alla luce nuovi elementi che potrebbero ribaltare il verdetto del Tribunale di Parma.

Una nuova sentenza crea un precedente a sfavore della società di riscossione di Parma. Si tratta del verdetto della Corte di Appello di Firenze numero 368/2016. La Corte era stata chiamata a rispondere per un caso molto simile a quello di Parma. S.E.Pi era il concessionario per accertamento e riscossione del Comune di Pisa ed era esclusivamente di proprietà comunale – a differenza di PGE che risulta partecipata del Comune per il 60% –  senza essere iscritta all’albo. Il Comune di Pisa aveva ritenuto non necessaria l’iscrizione in quanto la società risultava ad intero capitale comunale. Convinzione che è stata smentita nel 2008 dal Tribunale di Pisa ed oggi dalla Corte d’Appello di Firenze. (vedi foto sotto)

L’associazione MNC lancia un appello al tribunale di Parma perché tenga conto di questa sentenza e muti orientamento per non ledere ulteriormente i cittadini. “Fermo restando che l’anno prossimo ci sarà comunque sentenza definitiva della Corte di Cassazione, perché noi abbiamo impugnato due sentenze del tribunale, – riferisce Greci – per adesso i giudici di pace sono divisi tra chi sentenzia secondo quello detto dal giudice Iuffredi del tribunale e chi contro, cioè dando ragione a noi di MNC. Due su otto seguono Iuffredi ma con questa sentenza della Corte di Firenze mi auguro che questi possano cambiare opinione”.

Ulteriori elementi a sfavore della società di Parma vengono resi noti da MNC:”Per la prima volta siamo in grado di dimostrare che PGE già dal 2008 sapeva che doveva iscriversi all’albo dei concessionari. – spiega Greci – Lo dimostra una email della stessa società al sindaco Vignali” (vedi foto sotto). Nella lettera si legge “la nostra società dovrà, necessariamente, iscriversi all’Albo dei Concessionari al fine di poter applicare i mezzi coercitivi previsti dalla normativa vigente […] a partire dell’ingiunzione fiscale, che già questa società utilizza, ma che per alcuni tecnici della materia non sarebbe competente ad emettere. Requisito imprescindibile per accedere all’iscrizione […] è quello di possedere un capitale sociale, interamente versato, minimo di 775 mila euro”.

Il presidente di MNC, in possesso delle copie dei verbali del Consiglio d’Amministrazione di PGE, ribadisce che la società non poteva non essere al corrente della necessità di iscrizione e che questo fosse anche reso noto all’amministrazione comunale di quel tempo. Nei verbali del marzo e aprile 2008 e dell’aprile del 2009 viene scritto più volte che il consiglio riunito di PGE abbia votato in modo favorevole e unanime all’iscrizione nel minor tempo possibile, decidendo inoltre di devolvere l’utile ottenuto al fine di raccogliere la somma necessaria per entrare nell’albo. Solo il 6 novembre 2015, dopo 10 anni di operato per il Comune di Parma, PGE si iscrive all’albo con un capitale sociale di soli 300 mila euro. “Da questo punto di vista potrebbe essere accusata di dolo. Pge, come dimostrato, lo sapeva – conclude Greci – Stiamo raccogliendo centinaia di denunce sulle firme false delle notifiche. Centinaia sono le persone che purtroppo sono cascate in questo meccanismo”.

Duro attacco politico invece per Nicola Dall’Olio e all’amministrazione comunale: “Ma la relazione di Price Waterhouse che doveva essere resa pubblica ed è costata 50 mila euro dove è? – si chiede Filippo Greci – Noi la vorremmo vedere. Pizzarotti dice che società ha evidenziato criticità. Quali sono? E anche un’ultima cosa su Nicola Dall’Olio. MNC ha ricevuto diverse email di nostri associati indignati per le parole del consigliere del PD del 19 luglio 2016″. Dall’Olio dichiarò, in merito alla sentenza del Tribunale che legittimava PGE, “Non possiamo che essere soddisfatti e stigmatizzare chi chi ha voluto condurre una guerra contro PGE, un gioco al quale, come minoranza, ci siamo sottratti perché contrario all’interesse generale”.

“I nostri associati sono indignati e noi del MNC chiediamo solo una cosa a Dall’Olio, quella di dimettersi. – conclude Greci – Invece di schierarsi con i cittadini è contento perché il Tribunale si è schierato con Pge”.

(aribe)

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