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Teatro delle Briciole: stagione 2016/17

pizzarotti

Le idee, i temi, i linguaggi che hanno nutrito l’ideazione e la realizzazione della stagione 2016/2017 disegnano una trama di visioni, di narrazioni del presente che si compongono in un ampio mosaico di pensieri, di sguardi sul mondo e sul teatro. Sono idee e simboli che riflettono anche sul senso del fare teatro oggi, sulla relazione possibile e necessaria tra il teatro e la città, tra il teatro e la comunità che lo accoglie e lo vive, sulla ricerca di nuove strade, che traccino nuove direzioni in questa relazione.

“Il Teatro delle Briciole ha la capacità e prerogativa – ha esordito il sindaco Federico Pizzarotti – di reinventarsi ogni anno e di stupirci ogni volta con stagioni in grado di soddisfare un pubblico eterogeneo. Inoltre, essendo cuore pulsante del contesto in cui è inserito, il Parco Ducale, ha il merito di renderlo più attrattivo, sia come luogo di relax e svago che di cultura”.

“L’aspetto più caratterizzante – ha detto Roberto Delsignore, presidente della Fondazione Monteparma – del Teatro delle Briciole è sicuramente l’apertura verso fasce di pubblico diverse: il coinvolgimento di bambini e adolescenti è un aspetto molto formativo, come è fondamentale riunire a teatro generazioni diverse di spettatori”.

La presentazione nel dettaglio del ricco programma della stagione è stata affidata a Flavia Armenzoni,Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi, direzione artistica Teatro delle Briciole, che hanno sottolineato la centralità della qualità artistica, soprattutto nelle produzioni per bambini e ragazzi che iniziano ad approcciarsi a questo mondo, senza dimenticare l’importanza del coinvolgimento nei “lunghi” tempi del teatro: un luogo di creazione che non è solo un punto di arrivo, ma soprattutto un momento di approfondimento e crescita continui.

“La stagione del Teatro delle Briciole che ci apprestiamo a vivere – ha concluso l’assessore alla CulturaLaura Maria Ferraris – riconosce alla città tutta la soddisfazione di una straordinaria ricchezza di proposte, articolate in stagioni per tutti. In questi anni abbiamo svolto un percorso significativo assieme, superando ostacoli e trasformando la condizione di “incertezza” connaturata a questi momenti di crisi in stimolo per nuove opportunità. Da questo punto di vista l’internalizzazione del teatro è un orgoglio: Parma ospita e attrae il mondo per la sua cultura ed è in grado di esportare le sue produzioni nel mondo”.

LE TRE STAGIONI

Le tre rassegne che compongono la stagione 2016/2017 possono essere immaginate come un albero, in cui varie ramificazioni corrispondono a percorsi di diversa natura che nascono da un tronco comune. Dunque un’identità che è insieme unitaria e articolata, che si esprime in una proposta fatta di circa 60 titoli e 120 repliche, e che si rivolge e dialoga con tutti i pubblici, con la comunità nel suo complesso, dai bambini ai giovani agli adulti.

Un posto per i ragazzi

La rassegna Un posto per i ragazzi avvicina i bambini e i ragazzi ai valori educativi e culturali del teatro, favorisce l’esperienza della scena come integrazione didattica alla formazione in classe e promuove il diritto di tutti alla fruizione di una parte cruciale del patrimonio creativo della nostra civiltà. Grazie anche alla ricchezza e alla varietà dell’offerta, alla possibilità di approfondimenti tematici e laboratoriali, alla relazione solida e strutturata negli anni tra teatro e docenti, Un posto per i ragazzi unisce cultura e socialità in un’importante tappa conoscitiva, condivisa con i coetanei e con gli insegnanti, capace di contribuire all’educazione del gusto, allo sviluppo della capacità di riflessione e alla attribuzione di significati alle emozioni e alle relazioni interpersonali, interculturali e di genere.

Weekend al Parco

La rassegna Weekend al Parco offre alla famiglia di oggi l’occasione di un momento speciale da vivere insieme, per condividere, bambini e adulti, figli e genitori, nipoti e nonni, in un tempo diverso da quello consueto, la scoperta della specificità del teatro, capace di stimolare con la forza simbolica del suo linguaggio la buona pratica del dialogo, la comunicazione delle emozioni, la riflessione e il confronto ragionato sui temi affrontati, su modalità di espressione diverse da quelle sperimentate nella quotidianità. Un tempo, quello vissuto a teatro, che si prolunga attraverso la proposta di vetrine tematiche di libri realizzate dalla Biblioteca di @lice.

Alla promozione del benessere sociale e della cultura teatrale nel territorio contribuisce fattivamente anche quest’anno la preziosa collaborazione di Conad Centro Nord, che regala 150 abbonamenti della rassegna Weekend al Parco alle scuole della provincia di Parma e 60 abbonamenti ai Laboratori Famiglia di Parma.

I programmi di Un posto per i ragazzi e Weekend al Parco guardano al teatro come a un campo libero di indagini, di narrazioni, di sperimentazioni, di riflessioni sull’uomo e sulla realtà, un campo aperto a forme di espressione della creatività non uniformate dentro uno statuto predefinito: dalla musica all’arte alle tecnologie digitali, dalla recitazione al teatro fisico, dal teatro di figura al teatro d’oggetti, rappresentati in modo speciale nel festival Impertinente, che attraversa Weekend al Parco e la rassegna Serata al Parco, ed è realizzato in collaborazione con il castello dei Burattini di Parma.

L’educazione come cura dell’infanzia da parte di adulti consapevoli, il coraggio e l’istinto infantile come mezzi di crescita personale, la riflessione sull’arte come libertà di esprimersi, il cibo e il suo valore di tramite di affettività tra genitori e figli, il coraggio e l’amicizia nella esperienza del passaggio dall’infanzia alla giovinezza, il viaggio alla scoperta di altre civiltà e di altre culture, sono alcuni dei nuclei tematici percorsi dagli spettacoli delle due rassegne.

Nell’ambito di Un posto per i ragazzi si svolgerà Crescere spettatori, un laboratorio di allenamento alla visione e di educazione allo sguardo per le scuole secondarie, a cura di Altre velocità, un

gruppo di osservatori e critici delle arti sceniche impegnato a favorire una rete di relazioni tra le artti e la società contemporanea.

Weekend al Parco sarà inaugurato da Invasione degli animali in favola, un’apertura straordinaria, un insieme di brevi performance create da diversi artisti del Teatro delle Briciole, che ricompongono un bestiario fiabesco, da Esopo a La Fontaine. Ideato dal Teatro delle Briciole, il progetto vede dialogare e confrontarsi una comunità di artisti, ognuno con un proprio contributo originale intorno a uno spunto comune: un’officina produttiva nel senso più compiuto, che permette al pubblico di vivere il Teatro al Parco in un approccio speciale e molto apprezzato, che ne coinvolge tutti gli spazi.

Serata al Parco

La rassegna Serata al Parco disegna una cartografia del teatro di oggi in cui vengono tratteggiate le coordinate su cui si orienta la ricerca di alcuni tra gli artisti più coerenti e più aggiornati della scena contemporanea, che nei loro lavori riflettono sul nostro tempo e insieme sulla scrittura teatrale stessa, sulla figura dell’artista teatrale, su che cosa è fare teatro oggi. Si pensi al Teatro delle Ariette, che ha scelto Serata al Parco per il debutto in prima nazionale del nuovo spettacolo, al suo ripensamento integrale di un teatro che si radica alla terra e alle sue leggi, che diventa condivisione del cibo come relazione umana riconnettendosi ai riti della civiltà contadina. O alla spagnola Agrupación Señor Serrano, compagnia vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Teatro di Venezia nel 2015, al suo teatro come spazio installativo che mescola modellini e tecnologie digitali per riflettere con ironia sulla pervasività dell’immagine e del virtuale. Si pensi al teatro come ricerca che concepisce la voce come senso, corpo e azione nel lavoro di Chiara Guidi, o, in direzione completamente diversa, al teatro di Tindaro Granata che non arretra davanti all’urgenza di temi di stretta attualità come quello della paternità delle coppie omosessuali, o alla rivisitazione pop dell’opera di Shakespeare di Oscar De Summa, al suo indagare radicale sul tema del dominio maschile e sul corpo femminile nella società contemporanea. Un tema questo che torna in tanti lavori, e in forme e accezioni molto diverse, in Serata al Parco, da quello del complesso rapporto col padre di sei ragazze testimoni dell’Europa di oggi, nel lavoro di un maestro del teatro italiano come Gabriele Vacis, a quello del modello di mascolinità imposto agli uomini dalla società, su cui indaga Marta Cuscunà, al tema della valorizzazione del pensiero delle donne nella danza di Lucia Nicolussi Perego. Mentre il teatro è, nella decennale ricerca pasoliniana di Fabrizio Gifuni che approda ora al romanzo Ragazzi di vita, rinvenimento di una nuova forza espressiva nella parola letteraria, che diventa rito laico di condivisione con il pubblico di un profondo significato morale e civile. Ed è rito, in una accezione di restituzione orale della poesia, anche il cammino dentro l’energia della poesia di Mariangela Gualtieri. E’ ancora rito, nel senso di ricerca sonora e coreografica capace di un coinvolgimento liberatorio, la ricomposizione del Bolero di Ravel da parte di Cristina Rizzo, rito che si prolunga dopo lo spettacolo in una dance hall aperta a tutti. Mentre è gioco, o meglio storygame, il teatro nella scrittura scenica del Sotterraneo, che riscrive in chiave di gioco interattivo col pubblico uno dei più famosi romanzi d’avventura, Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne. E la chiave della riscrittura parodica, della fusione ironica di tecniche e linguaggi, è cara anche ai Sacchi di sabbia e al loro radiodramma animato che trasferisce I tre moschettieri nell’America dei gangster movies.

Il momento della riflessione sul teatro viene valorizzato e alimentato anche dopo la visione dello spettacolo, spesso integrata da incontri degli artisti con il pubblico, condotti da studiosi ed esperti, che recuperano al teatro il suo ruolo di luogo insostituibile di ascolto e di confronto delle idee, che va oltre il tempo della rappresentazione conferendo ad essa un nuovo, più profondo significato.

In occasione dell’apertura della rassegna, il 4 novembre viene inaugurata Mostri sacri, esposizione fotografica di Anna Campanini, una raccolta di suoi scatti realizzati durante la scorsa stagione.

QUI CARICHI D’INFANZIA

Incontri dedicati all’infanzia rivolti agli adulti

Il Teatro delle Briciole, dopo il debutto di questo progetto nella scorsa stagione, anche per quest’anno rinnova il desiderio di incontrare tutti coloro che abbiano voglia di avvicinarsi all’infanzia. Continua così il ciclo di incontri che ha visto nel 2015/16 protagonisti d’eccellenza del panorama teatrale italiano e che ha avuto una larga adesione da parte del pubblico. Numerosi sono stati i custodi attenti, le mani abili, i cervelli raffinati. Sono stati messi in campo domande e saperi, tecniche e intuizioni. QUI è stato abitato da chi aveva voglia di continuare a sancire il ruolo dell’infanzia nella società. I “carichi d’infanzia” sono ancora una volta artisti, con alcuni dei quali il Teatro delle Briciole collabora da tempo, ai quali è stato chiesto di mettere in comune il loro sapere, di creare un momento dedicato all’infanzia. Ne è nato un calendario di appuntamenti nella forma del dialogo o della pratica teatrale, che attraversano tutta la stagione, da novembre 2016 a marzo 2017.

LA FORMAZIONE

Luogo della visione e della riflessione sul teatro, il Teatro delle Briciole è anche luogo dell’esperienza diretta del fare teatro. Sono sempre più numerose le esperienze con bambini e ragazzi, in orario scolastico e non solo. Inoltre nel 2016/17 prosegue La città in_visibile, il laboratorio biennale di pratica teatrale curato dalla coreografa Elisa Cuppini e dal drammaturgo Matteo Bacchini, con l’attore Savino Paparella. L’iniziativa, suddivisa in due gruppi, uno rivolto a ragazzi dai 10 ai 15 anni, l’altro dai 16 ai 25 anni, ha come tema di partenza la città di Parma come fonte storica, architettonica, relazionale, urbanistica. Da questo laboratorio ne nascono altri due, che interagiscono con esso. Coro Inconsapevole, cioè un gruppo di studenti delle scuole secondarie di Parma che sarà presente all`interno della storia che si comporrà. Saranno i curiosi, coloro che sanno poco, che devono fare domande, che devono osservare e documentare. Il secondo è il Gruppo Adulti, che dà vita a La memoria in_mezzo, a cura di Elisa Cuppini e Savino Paparella, un laboratorio di pratica teatrale per adulti, che offrirà la possibilità di avere “la memoria di mezzo”, a cavallo tra generazioni diverse.

UN CENTRO DI PRODUZIONE

La stagione 2016/17 vedrà in scena quattordici titoli di spettacoli di produzione, che gireranno in tournée nei teatri e nei festival in Italia e in Europa. Quattro le nuove produzioni al debutto: Felice, Ok robot, Rosso Cappuccetto, Radio Londra.

Tappa conclusiva del cantiere produttivo del Teatro delle Briciole Nuovi sguardi per un pubblico giovane, Felice, diretto da Silvia Gribaudi, coreografa vincitrice di importanti premi di danza e invitata in numerosi festival nazionali e internazionali, approfondisce l’apertura del cantiere verso il linguaggio della nuova danza, avviata con Sherlock Holmes, produzione che debuttò nel 2014/2015, con la regia affidata a Collettivo Cinetico.

Felice è un viaggio teatrale che attraversa la percezione, l’incontro e il riconoscimento delle proprie emozioni. La conoscenza e l’esperienza della rabbia, del vuoto, del divertimento, della solitudine, delle emozioni e dei sentimenti primari del bambino sono trasfigurate e alimentate dall’esperienza di ciò che accade in scena, a partire da una pista conoscitiva essenziale fornita dalla

coppia di contrari luce/buio, carica di valori metaforici e fortemente connaturata alla grammatica costitutiva del linguaggio teatrale.

Ok robot è il secondo capitolo della Trilogia Disumana, un progetto di Beatrice Baruffini che comprende tre creazioni, la prima sul passato, la seconda sul presente, la terza sul futuro. Dopo Era ieri, il primo capitolo della trilogia che ripercorreva l’era dei dinosauri, Ok robot, diretto da Baruffini, interpretato da Simone Evangelisti e Agnese Scotti, racconta il presente digitale e robotizzato. Una riflessione sul rapporto tra uomo e computer, tra la mente del robot e la versatilità del cervello umano.

Rosso Cappuccetto è un progetto di Emanuela Dall’aglio, che ha firmato la regia con Mirto Baliani, autore e regista di una produzione del Teatro delle Briciole che debuttò nella stagione 2014/2015, Play. E come Play, Rosso cappuccetto approfondisce un altro filone produttivo che sta conoscendo uno sviluppo importante, quello del teatro di figura, a cui il Teatro delle Briciole dedicao attenzione speciale anche sul versante della programmazione con il festival Impertinente.

Un’unica figura riunisce l’intera architettura di Rosso Cappuccetto, fondendo scenografia, costumi, oggetti e animazione in un unico manufatto, che genera così unitariamente personaggi, azioni, oggetti e colpi di scena: quasi un pop-up dalle sembianze umane, una favola vivente che si indossa come un abito e viene agito dall’interno.

Radio Londra, di e con Paola Crecchi, è la storia delle fantasie visionarie di una bambina durante la seconda guerra mondiale. Nei rifugi ascolta le letture del Faust di Marlowe fatte dal babbo Mendis, ma anche le filastrocche, le fiabe e le ricette della mamma Iolanda, mentre sopra di lei incombe il rumore del bimotore di ricognizione “Pippo”, l’aereo “più amato” dai bambini durante la seconda guerra mondiale.

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