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“Effetto Parma”, nasce il nuovo gruppo degli ex 5 stelle

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E’ ufficiale, l’amministrazione comunale di Parma non è più a 5 stelle. Oggi, 11 ottobre, durante il consiglio comunale la maggioranza ha dichiarato le proprie dimissioni dal Movimento 5 stelle.

Il capogruppo di maggioranza, Marco Bosi, ha comunicato il nuovo nome del loro gruppo. Da oggi nasce “Effetto Parma”, il gruppo è composto da tutti i 17 consiglieri e dal loro sindaco Pizzarotti. Si dissocia Andrea D’Alessandro che mantiene il simbolo ma conferma la sua fiducia e il suo pieno appoggio alle decisioni del suo gruppo.

Dopo oltre 10 anni di attivismo si conclude la nostra esperienza. – ha dichiarato Bosi in consiglio – Quello che prosegue però è il nostro lavoro e i nostri principi. Da allora troppe cose sono cambiate. Come ha già detto Federico Pizzarotti, tutti hanno visto come è diventato oggi il movimento. Noi non siamo cambiati ma è cambiato Movimento. Quante persone hanno abbandonato e invece quanti sono arrivati, una schiera di soldatini disposti a dire di tutto imboccati dal capo. Da un certo momento in avanti si è iniziato a parlare per consenso”. I consiglieri non saranno più sotto al simbolo di Beppe Grillo ma “continua l’impegno per Parma e i cittadini che sono stati sempre la nostra priorità. Manca poco a fine mandato e molto c’è da fare ma molto è stato anche fatto. Da oggi cambiamo nome ma non cambiamo pelle, da oggi siamo l’Effetto Parma“.

Anche il consigliere Cattabiani comunica che “Civiltà Parmigiana” cambia nome e diventerà “Cittadini per Parma“. Dalle parole del consigliere, il partito di Elvio Ubaldi cambia nome ma non cambia i suoi principi.

Non si sono fatti attendere gli interventi polemici dei consiglieri Nuzzo e Savani sulla decisione della maggioranza. Gli ormai unici 5 stelle in consiglio hanno criticato in particolare la decisione di non dimettersi. Savani ha accusato di incoerenza politica i suoi ex compagni: “Parma ha eletto il Movimento 5 stelle non Federico Pizzarotti. Dovreste dimettervi. Voi siete usciti da anni, un passo alla volta. Avete tradito tutte le volte che avete disatteso gli impegni. Ignorando il referendum e non mantenendo alcun impegno con Iren. A me interessa quello. Sentire Bosi che parla di dieci anni di impegno nel M5S non mi interessa, lui era iscritto al Pd”.

Anche il consigliere Manno (Comunisti italiani) è intervenuto: “Voi siete il fallimento della politica 2.0 che voleva sostituire la democrazia dei partiti che elegge e nomina i suoi rappresentanti. Oggi abbiamo un consiglio illegittimo”.

Il consigliere Buzzi di Forza Italia si accoda a Manno: “Anche per me è stata una delusione questa amministrazione perchè l’ho sempre detto, io al ballottaggio ho votato Federico Pizzarotti e credevo nel cambiamento”.

Pizzigoni (Altra Politica): “Lei (riferito al sindaco Pizzarotti, ndr) da rivoluzionario è diventato un politico e piuttosto che mollare quella sedia farebbe di tutto. Per me, oggi, questa è una sua sconfitta politica”

Dall’Olio (PD): “Credo che abbia ragione il sindaco nella sua inquisitoria contro il grillismo. E’ evidentissimo il due pesi e due misure all’interno del Movimento. Una dissociazione che vedo però anche qua. Non capisco come possa D’Alessandro rimanere ma confermare il suo appoggio. O esce dal quel gruppo o si dimette se no non ha senso. Pizzarotti se lei fosse davvero coerente dovrebbe dimettersi. Non può essere eletto per il rivoluzionario e oggi dire di essere diventato un politico che non vuole lasciare la sua poltrona”.

Bizzi (Possibile): “Io penso che l’ex-M5S abbia fatto bene. D’Alessandro però non può rimanere nella maggioranza dopo quello che Bosi ha detto sul M5S. È una posizione insostenibile”.

Bosi risponde ai consiglieri Savani e Nuzzo: “Ricordo come all’epoca criticassero il modo di fare opposizione. Oggi invece si permettono di criticare i nostri valori. Invito, per la prima volta pubblicamente, il sindaco a ripresentarsi alle elezioni e invito anche Savani a ripresentarsi. Saranno poi gli elettori a dire chi è che aveva ragione e che ha seguito i principi che professava. Ero iscritto al PD nel 2008 quando ancora, insieme a Grillo, volevamo cambiare le cose dall’interno. Coerenza è una parola importante. Sarebbe coerente ricordare che Nuzzo e Savani avevano firmato un foglio di dimissioni in bianco qualora fossero usciti da questo gruppo. Avete lasciato questo gruppo appena qualcuno del movimento ha fatto intendere che il sindaco non era più gradito. Per voi valgono solo i simboli, io credo che invece valgano le azioni. Oggi chiedete tutti le dimissioni ma nessuno ha chiesto le dimissioni al consigliere Bizzi quando ha lasciato il suo partito, il PD”.

 

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