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Aree forestali, bando regionale: a Parma oltre 1 milione di euro

architettura-legno-boschi-aSi è chiuso il primo bando regionale per proteggere boschi e aree forestali dell’Emilia-Romagna, attivato lo scorso aprile dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Sono 46 i progetti ammessi a contributo e 25 i consorzi e gli enti pubblici che beneficeranno dei finanziamenti, compresi tra 50 e 150mila euro, per un totale di 5,5 milioni di euro.

A Parma saranno finanziati 9 progetti per più di 1 milione di euro. Tutti i progetti presentati da enti del nostro territorio sono stati accolti, ad eccezione di due proframmi del Municipio di Berceto – che chiedeva 121.542,74 per l’uno e 150mila per l’altro -, perché le domande non sono state debitamente firmate. I finanziamenti che interessano il parmense sono i seguenti:

PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCOEMILIANO: 150mila + 58.777,64;
CONSORZIO DI MIGLIORAMENTO ALTA VAL PARMA: 144.354,61 euro;
CONSORZIO VOLONTARIO FORESTALE VAL CEDRA: 149.988,43;
CONSORZIO VOLONTARIO FORESTALE VAL BRATICA: 125.738,38;
ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITA’ – EMILIA OCCIDENTALE: 140.743,16;
UNIONE DEI COMUNI VALLI TARO E CENO: 138.310,93 + 120.628,68 + 78.256,13 + 76.112,07;
UNIONE MONTANA APPENNINO PARMA EST: 121.993,07 + 66.195,81.

Le risorse stanziate servono a preservare le aree boschive da incendi, eventi di dissesto idrogeologico e diffusione di malattie che mettono a rischio la sopravvivenza del verde, soprattutto nelle aree montane.

Tra le azioni previste nel Piano ci sono il sostegno all’associazionismo tra proprietari forestali; la promozione dell’imprenditoria locale; l’aggiornamento tecnologico delle imprese forestali e la qualificazione del loro personale; la semplificazione e la riduzione dei tempi per le procedure di autorizzazione; la prevenzione dei danni provocati da cambiamenti climatici e fitopatie che mettono a rischio la sopravvivenza del verde.

“Siamo molto soddisfatte per la risposta ottenuta da questo primo bando – commentano gli assessori regionali alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo, e all’Agricoltura, Simona Caselli –. La superficie boschiva della nostra regione negli ultimi trent’anni è cresciuta del 20% e oggi copre oltre 600 mila ettari, quasi un terzo di quella complessiva. Si tratta di una ricchezza che vogliamo continuare a proteggere anche attraverso azioni mirate come questa. Per il bene dell’ambiente, della montagna e delle aziende agricole, che possono trovare nella filiera produttiva del legno un’interessante fonte integrativa di reddito”.

“Fare dei boschi un motore di crescita economica verde e una leva contro lo spopolamento dell’Appennino. Questo è uno dei principali obiettivi a cui punta il Piano forestale che abbiamo approvato in luglio – aggiungono Gazzolo e Caselli –. A disposizione ci sono, tra fondi europei e regionali, 80 milioni di euro per i prossimi cinque anni: per valorizzare il nostro patrimonio boschivo, far crescere le aree verdi in pianura, soprattutto nelle fasce periurbane, difendere il suolo dal dissesto idrogeologico e favorire l’adattamento ai mutamenti climatici”.

Oltre 1 milione e 180 mila euro andrà alla provincia di Piacenza, per 10 interventi; alla provincia di Forlì-Cesena andrà 1 milione e 143mila euro per 8 interventi; a Modena 605mila (5 interventi); a Bologna 454mila (4 interventi); a Ravenna 426mila (4 interventi); a Reggio Emilia 236mila (2 interventi). Quasi 500mila euro sono destinati a sostenere 4 progetti presentati dal Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, Parco Nazionale Foreste Casentinesi ed Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Occidentale, che interessano varie province.

Oltre a quello appena chiuso, ci sono altri 3 bandi in fase di istruttoria, che mettono a disposizione circa 10 milioni per sostenere interventi di forestazione, protezione dei boschi dagli incendi e dal dissesto idrogeologico, promozione dell’arboricoltura da legno. A oggi, sono circa 700 le aziende agricole che svolgono attività forestale continuativa, mentre le imprese forestali vere e proprie, che operano anche nel settore del verde pubblico e privato e nella difesa idrogeologica, sono 120, con 1.800 addetti.

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