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“Sicurezza, bellezza, immigrazione, terrorismo”: un convegno tra scienza e politica

alfieri

Nel cuore di uno dei quartieri più caldi di Parma, il San Leonardo, si è tenuto il convegno “Sicurezza, bellezza, immigrazione, terrorismo“. L’incontro è stato organizzato dal comitato “Parma non ha paura” di Luigi Alfieri e “Parma Chi”.

Una serata – quella del 26 settembre al WoPa – affollata, che ha visto la partecipazione di cittadini e alcuni politici locali. Una serata per parlare di insicurezza e criminalità anche con le parole della scienza. Ospite della serata infatti Andrea De Nicola: criminologo e professore per l’Università di Trento; fondatore di eCrime che da oltre 15 anni si occupa di criminalità economica, criminalità organizzata, sicurezza urbana, criminologia ambientale e delle correlazioni tra crimine e internet.

Presente anche Stefano Dambruoso: magistrato che ha lottato contro Al Qaida, investito del titolo di “eroe europeo” dalla rivista Time, attualmente deputato e questore della Camera.

Parma è al 96esimo posto nella classifica del Sole 24 ore sulla sicurezza nelle città italiane, dietro Cosenza, Caserta e Agrigento. “Dilagano i furti nelle abitazioni, lo spaccio da parte dei “cavallini”, che hanno preso possesso di interi quartieri della città, le truffe agli anziani. – si legge nella presentazione dell’evento – Le forze dell’ordine fronteggiano con difficoltà la situazione, il sindaco attribuisce le colpe al governo centrale denunciando una scarsa presenza di forze di polizia. Uno degli scopi del convegno è rispondere alla domanda: si può lottare contro la (apparente) microcriminalità in modo efficace indipendentemente dall’intervento “militare” delle forze dell’ordine?”

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De Nicola spiega come la scienza possa essere un aiuto alla politica. Numerosi sono gli studi e gli esperimenti che scienziati di tutto il mondo hanno svolto su questi temi. La ricetta del criminologo per la sicurezza passa dalla bellezza: “Sicurezza attraverso la bellezza. Molti storcono il naso a questo concetto ma questo è possibile”. L’occhio sulla strada da parte dei cittadini infatti diventa molto più attento se si è circondati da bellezza, ordine, decoro urbano. Il professore criminologo porta l’esempio di Trento, dove la criminalità è bassa e il livello di attenzione al decoro urbano alto. “Qui, nonostante il basso livello di fatti criminosi, la percezione dei cittadini sull’insicurezza è molto alto. Questo dimostra anche come percezione e realtà possano andare in due direzioni diverse. Da non sottovalutare la distorsione che abbiamo sul tema sicurezza da parte dei media”. Quindi la ricetta per un sindaco è “circondarsi di buoni architetti e buoni criminologi” che attraverso un lavoro di collaborazione possano attuare la riqualificazione degli “Hot spot”, punti caldi, della città. Alcuni esempi di esperimenti in questo senso sono stati fatti ad Helsinki e in varie città dell’Inghilterra, dove il tasso di criminalità è tre o quattro volte superiore a quello italiano.

Altro punto fondamentale della ricetta sta anche nell’educazione nell’infanzia: “E’ dimostrato che la fascia più sensibile è quella dagli 0 ai 4 anni. – spiega De Nicola – Investire nei servizi per i bambini e per i genitori porterà a un maggior livello di felicità da adulti, migliori posti di lavoro e meno propensione ad avvicinarsi alla criminalità”.

Statistiche, matematica e algoritmi possono creare la Polizia predittiva. Niente a che vedere con le azioni di prevenzione fantascientifica alla “Minority Report” ma studi che possono realmente rendere più efficiente la sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. “Ci sono statistiche che dimostrano come ci sia un’alta probabilità che un ladro possa tornare nelle vicinanze del luogo di un furto nelle 2/3 settimane successive. – spiega il criminologo – Alcune forme di criminalità hanno una ricorrenza. Invece di pattugliare tutto un ampio territorio si potrebbero concentrare le attenzioni sulle zone più probabili. Le zone vengono determinate dalla raccolta e incrocio di vari dati come: storico delle denunce sporte, sondaggi cittadini, dati sulla percezione ma anche dati sui parcheggi per stabilire le aree più frequentate e i dati sul meteo. Se piove la gente sta in casa”. Tutte queste informazioni possono essere inserite in una banca dati che elaborerà degli output in grado di aiutare effettivamente le forze dell’ordine.

Per quel che riguarda il connubio immigrazione e criminalità “il business dell’immigrazione è miliardario. – racconta De Nicola – Ora come ora i disperati che vogliono scappare dal loro paese si rivolgono per forza a questi trafficanti di droga e persone. Se ci fossero campi di accoglienza Onu ai confini delle zone di conflitto o di transito si potrebbe aggirare questo strumento e individuare sin da subito chi sono coloro che sono profughi e coloro che non lo sono”. Come ha spiegato il professore De Nicola infatti le tre variabili che determinano la criminalità degli stranieri sono: presenza di criminalità organizzata, livello di lavoro regolare e facilità di ottenere permessi di soggiorno. Il problema della criminalità quindi deve essere combattuta non solo con la forza ma soprattutto con la politica sociale.

“A Parma capoluogo ci sono poco meno di 30mila stranieri regolari, un numero sconosciuto di clandestini e centinaia di profughi. In dieci anni il numero degli extracomunitari è raddoppiato eppure, da sempre, nessuna amministrazione comunale ha mai varato un piano sull’accoglienza” commenta Alfieri rivolto a Stefano Dambruoso.

Dambruoso ha quindi fatto una panoramica della situazione legislativa vigente in tema di immigrazione e di come il problema sia internazionale. Ostica è la problematica dei rimpatri degli immigrati clandestini, della incertezza della pena per i reati e del sovraffollamento delle carceri. Tutte questioni che necessiterebbero di maggiori attenzioni a livello locale, nazionale ed europeo.

(aribe)

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