Home » Politica » Degrado: in via Inzani i topi salgono in casa. Amici di Beppe Grillo: “Pizzarotti non voleva eliminare Iren?” La risposta di Bosi e Folli: “Gara ad ottobre”

Degrado: in via Inzani i topi salgono in casa. Amici di Beppe Grillo: “Pizzarotti non voleva eliminare Iren?” La risposta di Bosi e Folli: “Gara ad ottobre”

Dormiamo da 20 giorni con la finestra chiusa per paura che entrino i topi“. Marito e moglie, abitanti del quartiere Oltretorrente, in via Inzani, denunciano una situazione di degrado ormai insostenibile ancora una volta causato dal sistema di raccolta rifiuti della città.

I ratti, spiegano Roberto e Paola Poli, salgono su per le grondaie ed entrano facilmente in casa. “Una volta me lo sono trovata davanti in bagno. Era stato attirato dalle granaglie del nostro bengalino Cippo. Ormai un uccellino d’assalto. Abbiamo trovato anche escrementi di topo nella cameretta di nostra figlia”.

La denuncia era partita da parte della coppia il 16 agosto quando hanno inviato il rapporto PEC al Comune. La visita da parte dei tecnici Iren per visionare la situazione tuttavia sarebbe stata a pagamento. Grazie alla visibilità che la problematica igienico sanitaria ha avuto sui giornali locali però un addetto dell’Iren ha fatto visita ai due già il giorno dopo. Il responso del tecnico è stato sconfortante: “Ci ha spiegato che era un problema della rete fognaria e della zona. Essendoci molti parchi i topi facilmente arrivano alla proprietà privata direttamente dalle fogne. C’era poco da fare. – spiega la moglie – Anche il giorno dopo abbiamo avuto la visita di un secondo tecnico Iren che ci ha detto che c’era poco da fare. Ad aggravare la situazione è anche questa gestione dei rifiuti, ci ha spiegato il tecnico, perché prima quando si avevano solo una decina di cassonetti era più facile tenere sotto controllo i ratti”.

Oltre al disagio di vivere con la paura di essere assaliti dai ratti arriva anche la beffa burocratica: “Sarebbe stato meglio se avessimo avuto una foto del topo. – spiegano i coniugi Poli -Ma capite bene quanto possa essere difficile fotografare un topo nella notte e con la sua velocità. Loro mi han detto che avrei dovuto fare tutte le foto e documentazione. Una burocrazia troppo lunga che per fortuna si è un po’ “ristretta” per la visibilità avuta sui giornali”.

Le operazioni dei tecnici dell’ente al momento sono state minime: due scatole con il veleno. “Questa misura è stata presa solo per noi. Ma tutti gli altri abitanti della zona?” si chiede Paola.

greci

In merito alla società Iren arriva un’altra denuncia, questa volta da parte di Daniele Ghirarduzzi di “Amici di Beppe Grillo”.

Iren avrebbe un contratto scaduto con il Comune di Parma dal dicembre 2014. “Non solo Iren non avrebbe i titoli per operare ma dal 1 luglio 2015 ha anche aumentato le tariffe. – commenta Ghirarduzzi – Anche l’Anac, autorità anticorruzione, ha sollecitato il Comune per dare il via alla gara d’appalto”.

Gli “Amici di Beppe Grillo” hanno richiesto chiarimenti e l’accesso agli atti per poter visionare il contratto di Iren. “A risponderci neanche il Comune ma Atersir. Con una lettera giustifica l’assenza del contratto con una legge nazionale e una sentenza. Ma ci hanno preso in giro direi, la legge è quella che regolamenta lo sciopero, che qui non c’entra niente mentre il piccolo stralcio della sentenza che ci hanno inviato omette alcuni dettagli interessanti”.

La sentenza del Tar Veneto sez. I 9 luglio 2010 n. 2906 specifica che in caso di scadenza contratto e in assenza di una gara d’appalto il Comune, attraverso il sindaco, può prorogare il contratto. “Quello che Atersir omette è che questo può essere fatto solo per un massimo di sei mesi e alle stesse condizioni contrattuali. Cosa che in questo caso non è avvenuta – continua il grillino – Abbiamo fatto un esposto in Procura e alla Guardia di Finanza”.

Alla domanda “ma il sindaco non era uno dei vostri?“, la risposta: “Pizzarotti non è un 5 stelle! E’ un grandissimo traditore. Ai cittadini aveva detto che avrebbe chiuso monopolio Iren per non parlare dell’inceneritore. Porto l’esempio di una città vicina. A Fidenza non solo non c’è ‘rudo’ in giro ma i tecnici del San Donnino sono andati porta per porta a chiedere la soddisfazione dei servizi. Noi abbiamo preso le distanze da Pizzarotti ben prima della sospensione. Un’altra perla del sindaco è stata la sua risposta ad Anac. L’anticorruzione ha dichiarato che teleriscaldamento è comunale perché servizio pubblico mentre Pizzarotti ha avuto il coraggio di dichiarare che Anac sbaglia ed è di Iren”.

Filippo Greci, presidente del Movimento Nuovi consumatori, a cui sia i coniugi che Ghirarduzzi si sono rivolti, anticipa alla stampa che “la settimana prossima faremo un nuovo esposto alla Procura per chiedere per quale ragione il bando di gara europeo non è ancora stato indetto e Iren continui ad operare. Quali sono gli interessi che ci sono dietro? Perché Comune di Parma non chiede canone di locazione? Perché Comune non percepisce compenso per il teleriscaldamento e le strutture comunali usate dall’ente?”

Altra frecciatina del presidente MNC arriva sulle tanto discusse azioni Iren del Comune. “Quanto valgono adesso? Io so la risposta ma voglio che sia Pizzarotti a rispondere. Una volta avevano un buon valore ma adesso?” A rispondere non proprio il sindaco ma il suo braccio destro Marco Bosi: “Strano che Greci chieda al sindaco informazioni reperibili su qualsiasi sito di borsa. Comunque il valore attuale è intorno a 1.40. Quando siamo arrivati era intorno allo 0.45 se non sbaglio“.

Il rinnovo del contratto Iren, spiega il capogruppo 5 stelle Bosi, “è stato prorogato perché non è andato in porto il nostro progetto. Ossia fare un affidamento in house, una gestione diretta pubblica. Folli si sta impegnando in questo senso ma serve l’accordo di tutti i Comuni della Provincia per poterci staccare da Iren. Vorrei chiarire che la stazione appaltante non è il Comune di Parma ma Atersir. Avremmo voluto fare come Forlì che è riuscita a staccarsi dalla Provincia per avere una gestione indipendente sui rifiuti ma ci è stato impedito. Anche il PD ducale era d’accordo con questa mossa. Creare una gestione in house è un investimento importante perché ci sono da comprare tutti i macchinari ma avremmo avuto la liquidità dalla vendita della azioni Iren“.

Anche l’assessore Gabriele Folli conferma e aggiunge:”La proroga era necessaria, si tratta di un servizio pubblico essenziale. La gara poi è in via di definizione. Ci sta lavorando il consiglio locale composto da tutti i comuni della Provincia. La gara di appalto è quindi prevista, salvo imprevisti, per ottobre“.

(Arianna Belloli)

 

 

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