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Norda chiede ancora più acqua alle fonti di Bedonia: la richiesta alla Regione. Berni: “Abbiamo protocollo di intesa”

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La Norda chiede nuove concessioni per poter estrarre più acqua dalle falde dell’Appennino parmense, sul monte Pelpi a Masanti, Bedonia.

La richiesta è stata pubblicata il 27 luglio sul bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna e sul portale “valutazioni ambientali“, in cui la multinazionale chiede una nuova “coltivazione di acqua minerale naturale da denominarsi ‘Vetta’ nel territorio del comune di Bedonia”. Tutti coloro che hanno osservazioni sul progetto, anche singoli cittadini, possono presentarle fino al 25 settembre. Sarà poi compito della Regione valutare se concedere o meno un’altra quota importante dei beni pubblici del nostro Appenino.

Lo sfruttamento di uno dei beni più preziosi, secondo Norda, vale solo il compenso di qualche opera di sistemazione sulla strada Masanti, all’acquedotto di Scopolo. Rientrano nelle opere che l’impresa offre in cambio anche quella per la propria captazione, la sostituzione delle piante che abbatterà per costruire il suo nuovo acquedotto e e la costruzione di un piccolo serbatoio da 5mila litri per l’abitato di Scopolo. Opere che di compensativo sembrano avere poco.

La Norda progetta la costruzione di un collegamento di 2,3 km dalla struttura già esistente a un nuovo pozzo, già scavato durante la fase di ricerca. Si richiede quindi di poter aggiungere altra acqua alla precedente concessione per l’acqua denominata “Armonia”. Se la Regione concederà il via ai lavori, l’impresa costruirà anche un nuovo serbatoio in cemento e acciaio da mezzo milione di litri e un nuovo locale per la distribuzione delle acque su diverse linee di imbottigliamento, con un investimento di circa 700mila euro.

La multinazionale con sede a Milano basa una fetta consistente delle sue vendite sull’acqua estratta nelle fonti dell’Appennino parmense. Nel 2015 ha venduto più di un miliardo di litri d’acqua, possiede tre linee di imbottigliamento, con una capacità di 44mila litri all’ora. Nel 2016, anche dalle acque del Pelpi, si produce per i marchi Lynx , Vela e la nuova Armonia. Norda punta a espandere il volume delle vendite. L’obiettivo è vendere circa 25 milioni di bottiglie in più quest’anno con i marchi Lynx e Vela e circa 15 milioni in più, se verranno concesse tutte le autorizzazioni, con il marchio Armonia.

Come si può leggere nel programma generale dei lavori, con la nuova concessione l’impresa ha in programma di assumere solo altre 3 persone, più due stagionali. Il corrispettivo che va alla Regione per la concessione è poi praticamente irrisorio rispetto ai miliardi di guadagnati dell’azienda. La legge dell’Emilia Romagna, infatti, calcola i compensi non in proporzione ai litri di acqua pompati, ma in base agli ettari di terreno su cui si estende la concessione mineraria. Si tratterebbe di poche decine di migliaia di euro all’anno. Briciole in cambio di oro blu.

Il sindaco di Bedonia, Carlo Berni, si confida fiducioso sul ritorno economico, soprattutto in ambito occupazionale, che queste operazioni potranno avere sul territorio.

L’amministrazione di Bedonia si è voluta assicurare alcune garanzie, come il rispetto dei parametri ambientali, prima di siglare un accordo con la multinazionale.  “E’ la prima volta che si fa un protocollo di intesa come questo. Norda ha stabilito con il Comune l’assunzione di 5 nuovi dipendenti indeterminati più alcuni stagionali”. Cifra che tuttavia compare diversa nel documento “programma generale dei lavori” depositato dall’azienda sul portale della Regione.

“Primo impegno da parte dell’azienda sarà rispettare il fabbisogno di acqua degli abitanti di Masanti e Scopolo. – ha dichiarato Berni – Si è stabilito anche che Norda risistemi l’acquedotto di Scopolo e che presti attenzioni particolare alle attività sociali e culturali del Comune attraverso le sponsorizzazioni”.

 

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