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Agricoltura, decreto: da oggi restrizioni su Glifosato

glifosatoDa oggi, 22 agosto, scattano in Italia le restrizioni al commercio e le modifiche all’impiego del Glifosato con l’entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute.

Si tratta dell’erbicida più potente al mondo brevettato dalla Monsanto nel 1974 e sospettato di essere cancerogeno dallo Iarc. Recentemente l’EFSA si era invece espressa diversamente in merito, dichiarando che secondo l’ente europeo con sede a Parma è “improbabile che il Glifosato sia cancerogeno”.  Parere ribadito dalla Fao e dall’Oms quattro mesi fa. Il disaccordo aveva portato la Commissione europea a richiedere il parere dell’ECHA – che si attende entro la fine dell’anno 2017 – e prorogare l’ammissibilità dell’agente chimico per altri 18 mesi con alcune restrizioni nell’utilizzo (leggi qui).  Decisione che ha ricevuto poi il via libera da parte del Comitato dei 28 per la salute delle piante.

L’Italia ha deliberato quindi che non si potrà più usare in alcune aree frequentate da bambini e anziani e in pre-raccolta in agricoltura per ottimizzare i raccolti o la trebbiatura, e vengono revocate le autorizzazioni all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari che lo contengono. In particolare, è vietato l’uso di prodotti fitosanitari con glifosato nelle aree “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”.

“Con questa scelta l’Italia si conferma all’avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale ma non siamo all’altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’agricoltura italiana è la più green d’Europa con il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti con residui chimici irregolari (0,4%)”.

Secondo Coldiretti ora servirebbero ulteriori misure precauzionali sull’ingresso dei prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano utilizzato per la pasta proveniente da Usa e Canada, dove viene fatto un uso intensivo dell’erbicida per seccare e garantire ‘artificialmente’ un livello proteico elevato. Il risultato, denuncia la Coldiretti, è che quasi un pacco di pasta su cinque italiano è fatto con grano trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia.

In fase di definizione sono  i protocolli tecnici  che forniranno ulteriori  indicazioni operative sui mezzi alternativi ai prodotti fitosanitari,  le misure di controllo biologico e il ricorso a trattamenti con prodotti a basso rischio e ammessi in agricoltura biologica, da utilizzare  per proteggere le specie ornamentali, floreali e forestali presenti nelle aree cittadine.
Secondo le Linee di indirizzo regionali emanate ad aprile, solo in caso di effettiva necessità si potranno realizzare trattamenti fitosanitari  nelle aree urbane, ma in quel caso dovrà essere fornita un’informazione preventiva alla popolazione, con l’apposizione,  24 ore prima della data dell’intervento, di un’apposita cartellonistica.Con un anticipo di almeno 10 giorni, dovrà essere effettuata la notifica del trattamento alle Autorità competenti (Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL, Comune e Sezione provinciale ARPAE Emilia-Romagna), contenente una serie di informazioni quali la sostanza utilizzata per il trattamento e le caratteristiche tecniche delle attrezzature utilizzate.

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