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Parma Gestione Entrate: in Procura l’indagine interna del Comune

parma gestione entrateIl 19 luglio, il Comune ha consegnato alla Procura la relazione finale su Parma Gestione Entrate svolta dalla società di revisione Price Waterhouse Coopers: frutto dell’indagine interna voluta dal Comune in seguito alle prime denunce pubbliche sul sistema di notifica delle multe agli automobilisti della società, che ha portato ad esaminare documenti e scartoffie dal 1 gennaio 2015 al 31 marzo 2016.

In sede di commissione consiliare Bilancio e Garanzia l’assessore Marco Ferretti ha annunciato i risultati ai consiglieri: parte dei lavori sono stati secretati alla stampa, ma Ferretti ha precisato che, in nome della trasparenza, un estratto sintetico della relazione sarà preparato dal Comune e pubblicato sul sito.

Presenti alla riunione anche il nuovo presidente di Pge, Emanuele Favero, e il membro del cda Andrea Bertona: Ferretti ha annunciato che Giulia Fava è diventata coordinatore operativo di Pge.

Come noto, la Procura sta indagando sugli ex vertici di Parma Gestione Entrate sulla base degli elementi raccolti dalla Guardia di finanza e dalla Polizia durante il blitz nella sede della partecipata il 21 marzo scorso. L’auspicio è che la relazione inviata dal Comune potrebbe servire agli inquirenti per accelerare il procedimento.

Da quel poco che è emerso sull’indagine interna si apprende che vi sarebbero stati problemi legati all’organizzazione interna della società causati dagli ex vertici dell’azienda, dimissionati dopo l’avvio dell’inchiesta giudiziaria.

Favero ha dichiarato come dal punto di vista del bilancio la società sia sana e che il Cda ha deciso, nell’ottica della massima trasparenza, di versare al Comune tutto l’incassato: un modo per facilitare tutte le verifiche. Le notifiche delle sanzioni invece, per il momento saranno ancora gestite da Poste Italiane. Tuttavia rimane una forte incertezza legata all’inchiesta in corso.

L’assessore Ferretti ha poi ricordato che la sentenza del maggio scorso emessa dal Tribunale di Parma aveva sancito la legittimità della società ad operare anche se non risulta iscritta all’Albo dei riscossori. Le multe, secondo il giudice, quindi sono valide e riscuotibili. Il Movimento Nuovi Consumatori ha invece annunciato il ricorso in Cassazione.

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