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Violenta rapina alla sala Slot di Torrile: quattro in manette

Schermata 2016-06-15 alle 12.02.14Avevano rapinato la slot machine di San Polo di Torrile nel luglio del 2015, ferendo al volto una cliente e chiudendo in uno sgabuzzino il titolare e la vittima: dopo un’attenta indagine i quattro responsabili sono stati arrestati.

Un’incubo durato circa una mezz’ora per il titolare della sala Slot di San Polo di Torrile e di una cliente con la sfortuna di essere presente in quel momento: il 13 luglio 2015, intorno alle 22,30 tre uomini coi volti coperti erano entrati, minacciando i presenti con un coltello, ferendo al volto con una mazzo di chiavi una donna che cercava di difendere la propria borsetta, per poi chiudere il titolare dell’attività e la donna in uno sgabuzzino, guadagnando la fuga.

Il bottino, circa duemila euro, tre cellulari, due pc portatili, un i-pod, apparecchi elettronici.

Una volta liberati gli ostaggi, è partita l’indagine da parte degli uomini dell’Arma, Stazione di Colorno e Nucleo Radiomobile di Fidenza: dalle immagini di videosorveglianza è stato notato un cliente italiano, aggiratosi nella sala con fare sospetto, C.D., classe 1981, operaio, residente a Colorno con precedenti per una rapina a Casalmaggiore nel 2013, già libero dopo un periodo di detenzione.

Arresti sala slot torrile

Dalle intercettazioni telefoniche dello stesso, l’indagine, denominata Friends hanno portato ai tre ivoriani che hanno materialmente commesso la rapina: G.F, classe 1990, C.I., del 1993, A.Y., classe 1991, domiciliati a Parma, disoccupati, uno di essi coinvolto nella maxi rissa in Piazzale della Pace alcuni giorni fa (LEGGI).

A casa dei tre ivoriani sono stati ritrovati anche uno dei portatili rubati, un hard disk e un i-pod: arrestati lunedì, per i tre ivoriani l’accusa è sequestro di persona, rapina aggravata e lesioni personali aggravate, sono stati condotti in Via Burla, mentre per l’italiano, che ha “pensato” la rapina ma materialmente non vi ha partecipato, le accuse sono più lievi. Per lui è scattata la detenzione domiciliare.

Le forze dell’ordine ritengono non vi siano legami con altri, recenti, colpi, alle sale slot della Provincia: sono solo 4 amici (da qui il nome dell’operazione, “Friends”) che avevano bisogno di contanti facili e hanno agito in modo disorganizzato”.

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