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Rems, altra fuga. L’Ausl: “Così non va bene, per lui non era pronto alcun percorso riabilitativo”

RemsNon c’è pace per il Rems. Dopo l’allontanamento, alcune settimane fa, di Wajdi Axyi, “in cura” dopo un tentato omicidio (LEGGI), domenica primo maggio se ne è registrato un altro.

Lo rende noto L’Ausl di Parma che informa come “domenica primo maggio un ospite si è allontanata dalla Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Mezzani senza autorizzazione ma è stato subito riaccompagnato all’interno del centro. Non è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine che sono stae comunque allertate.

Il personale in servizio, operatori sanitari e vigilanza, si è reso conto dell’accaduto grazie al sistema di videosorveglianza e si è quindi subito attivato” – precisa la nota.

Il fuggitivo, anche se tale non può essere considerato poiché la Rems è un ospedale, e non un carcere, è un quarantacinquenne, in attesa di processo, arrivato alla Rems di Mezzani lo scorso 28 aprile, inviato dal magistrato di Bologna, a fronte di una perizia di infermità mentale, che richiedeva quindi la revoca immediata del carcere: per lui non era ancora stato ancora definito alcun progetto di riabilitazione e reinserimento nella società.

“Una tale mancanza rischia di minare il sistema delle neonate Rems, che invece si basano su un percorso di responsabilizzazione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. Questo percorso per funzionare al meglio deve essere realizzato in modo coordinato e con la collaborazione di tanti soggetti: la magistratura, l’Azienda sanitaria, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato, i cittadini.

Le Rems non sono strutture nate per un’accoglienza in condizioni di emergenza. La buona prassi vuole le Rems come soluzioni per l’esecuzione di misure definitive, con un’ipotesi progettuale riabilitativa e con una presa in carico da parte dei servizi di salute mentale già in essere” – precisano dall’azienda sanitaria.

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