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I brogli di Parma Gestione entrate approdano al Governo. Pellacini: “Atto dovuto” – VIDEO

“Avevo annunciato che avrei portato il caso di Parma Gestione Entrate all’attenzione del Governo e così è stato: ieri il deputato Gianpiero D’Alia ha depositato l’interrogazione al ministro dell’Economia in cui si evidenzia la mancanza dei requisiti per la riscossione dei tributi. E’ peraltro l’ipotesi formulata dal Movimento Nuovi Consumatori che da tempo ha avviato più azioni legali.

Sono fondamentalmente due le mancanze: la prima riguarda la necessaria gara di assegnazione per il partner privato, la legge prevede infatti che sia fatta a evidenza europea. A Parma è stato fatto un bando vinto da un’azienda di La Spezia, bando quindi con una copertura non sufficiente e, di conseguenza, il servizio non dovrebbe essere né assegnabile né assegnato.
La seconda mancanza è invece sulla “copertura” finanziaria. Le leggi prevedono infatti che per città come Parma la società di riscossione tributi debba avere un capitale di almeno 5 milioni di euro mentre Parma Gestione Entrate ha un capitale di 300 mila euro.

Viste le condizioni, il dubbio è che Pge non possa operare come società di riscossione tributi anche se sarà il ministro dell’Economia a effettuare tutti gli ulteriori rilievi e fornire le risposte del caso.

La situazione è assolutamente molto delicata perché da una parte ci sono il sindaco e l’assessore al Bilancio Ferretti che hanno sempre difeso a spada tratta Parma Gestione Entrate, il suo operato, i dirigenti e le modalità. Ricorderete che per un periodo le spese di notifica erano arrivate al 17%.

Dall’altra parte c’è ora il Governo che chiede chiarimenti mentre è in corso un’indagine della magistratura tanto che i dirigenti risultano indagati con le accuse di peculato, falso e usura.

Il panorama peggiora se alcune di queste “accuse” saranno confermate, non tanto in merito alle accuse di reato e quindi ascrivibili ai soli dirigenti ma riguardanti l’operato della società stessa. Potrebbe venire meno il concetto di onorabilità che la legge richiede per poter riscuotere i tributi.
Il problema evidente ormai da troppo tempo è invece la gestione arrogante e sorda di questa amministrazione che in campagna elettorale si diceva aperta a risolvere i problemi dei cittadini e invece è molto brava a crearne sempre di nuovi.

Ricordiamo che sindaco e assessore avevano annunciato querela perché i danni materiali legati al mancato introito di sanzioni pecuniarie da parte di Parma Gestione Entrate, a seguito delle calunnie e diffamazioni perpetrate dal Movimento Nuovi Consumatori, ammontano a diverse centinaia di migliaia di euro. Di quella querela non c’è traccia, parliamo del 2013 e 2014, con un nuovo annuncio a febbraio 2015.

Si tratta di un aggressione, di un ricatto con cui far tacere chi ha qualcosa da dire contro questa Amministrazione. Ritengo sia un fatto gravissimo.

In una commissione apposita su Pge, poi secretata per la natura dei contenuti, forte della mia esperienza nel lavoro di banca, ho sollevato dubbi e non solo sulle modalità di riscossione. Gli stessi punti su cui, a quanto risulta al momento, sta indagando Price WaterHouse Cooper.

Il 16 febbraio scorso, inoltre, è emerso il caso del direttore generale Inps che ha chiesto chiarimenti al Comune di Parma per i continui accessi al database nazionale. E’ emerso in una prima ricostruzione che veniva usata una password di un dirigente comunale dei servizi educativi per effettuare i controlli sullo stato patrimoniale dei cittadini perché Parma Gestione Entrate non poteva possedere le autorizzazioni per accedere alla banca dati. Nello stesso tempo, in Comune, venivamo rassicurati da assessore e dal presidente Pge Tosi che dicevano “va tutto bene, siamo in regola”.

Se questa storia risulterà vera allora questa Amministrazione dovràprendersi le responsabilità del caso e dovrà dimettersi. La nomina dei vertici di Pge è in carico al sindaco, non è possibile che in una città come la nostra si utilizzino “metodi garibaldini” per riscuotere i tributi. Di trasparenza e onestà in questa amministrazione, a quanto vediamo, non ce n’è traccia”.

L’interrogazione: interrogazione a risposta scritta 4-12860 (1)-4

 

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