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Prima gravidanza: qualche consiglio utile su come affrontarla

th_22ec96aa0070d0ed83a109d6a414bd54_amniocentesidiagnosiDurante la prima gravidanza, specialmente se si è over 35, è bene tenersi costantemente sotto controllo e tenere monitorata la propria condizione per poterla vivere nel modo più sereno possibile.

Esistono una serie di accorgimenti da adottare, per affrontare al meglio il periodo della gestazione.

Innanzitutto l’alimentazione: mangiare bene equivale a stare bene, nonostante il bisogno di coccolarsi, è necessario seguire una dieta sana composta da tanti spuntini di piccole dosi, sì a frutta e verdura no a insaccati o cibi troppo grassi e crudi.

Un altro fattore da non sottovalutare, è il fumo. Smettere di fumare è un consiglio ribadito da sempre poiché tutto ciò che viene introdotto nel corpo della mamma, viene trasferito al feto, così come purtroppo le brutte abitudini.

Il rischio è quindi quello del danneggiamento dell’embrione che potrebbe presentare complicanze anche serie come malformazioni o problemi legati all’apparato respiratorio.

Appena scoperta la gravidanza è bene effettuare specifici esami del sangue per scongiurare la presenza di infezioni e malattie virali, stabilire quale sia il numero e la capacità degli anticorpi per far fronte a rosolia e toxoplasmosi, entrambe molto pericolose.

Nel caso in cui si debba assumere farmaci, sarà bene consultare il proprio medico e in caso di patologia cronica, lo specialista. Bisogna considerare che qualsiasi cosa ingerita, proprietà comprese, viene trasmessa al feto è necessario dunque assumere solo quei farmaci indispensabili per la salute della mamma. Sicuramente sono da evitare tutte le cure fai da te.

Età e familiarità influiscono sul nascituro: è doveroso discutere con lo specialista in merito a patologie genetiche e potenziali rischi di malattie congenite, come ad esempio quelle cromosomiche.

A tal proposito dieci anni fa, l’amniocentesi e villocentesi erano procedure in grado di individuare anomalie cromosomiche con il rischio di danneggiare però il feto e, nella condizione più grave indurre l’aborto.

Oggi tuttavia grazie alla ricerca, è possibile effettuare un altro tipo di test prenatale non invasivo, tramite prelievo del sangue. Già dopo la nona settimana è possibile sottoporsi a questo screening in grado di scoprire le stesse informazioni della villocentesi e dell’amniocentesi.

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