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“Fuorigioco”, sequestrate le case di Crespo e Leonardi. Editoriale: “Tutti sapevano, da sempre. Adesso qualcuno paghi per far cambiare le cose”

images-1Hernan Crespo e Pietro Leonardi, due volti molto diversi della stessa inchiesta.

Da una parte, l’ex amministratore delegato del Parma Calcio, un onnipotente accusato, dopo tutto il danno creato, in questo filone, “solo” di aver evaso 40mila euro scarsi di Iva per la cessione di Paletta. Il tutto per il bene del Parma, con il beneplacito di Tommaso Ghirardi.

Dall’altra, Hernan Crespo, oggi allenatore del Modena, un volto pulito, spesso considerato una vittima della macchina Leonardi – Ghirardi che spalmò all’infinito soldi che gli doveva.

Ma Crespo, avrebbe evaso 1.965.797,00 euro: sotto accusa il passaggio dal Chelsea all’Inter, un prestito fittizio, costellato di false fatture per operazioni pseudo inesistenti, con il procuratore di Crespo, Hidalgo,  che risultava agire nell’interesse dell’Inter  e al contempo del giocatore stesso.

Benefit per tutti, giocatori e calciatori, tanto per gradire. Fatture per operazioni mai fatte, soldi facili.

Per entrambi, Crespo e Leonardi, la stessa punizione: il sequestro di immobili. Nel caso di Leonardi, un appartamento in Borgo Torrigiani, pieno centro storico, Via Farini. Vale ben di più dei fantomatici 40mila euro, ma non si trovano, e la casa finisce sotto il controllo del custode giudiziario.

Nel caso di Crespo, congelata la mega villa nel verde, una vera e propria magione, in Strada Borgazzo a Marore. Anche in questo caso probabilmente l’immobile vale ben più di due milioni di euro, con il verde, le dependance, la struttura principale immensa.

Crespo e famiglia continueranno a viverci dentro per ora. Poi si vedrà. Contro il sequestro si può far ricorso, oppure attendere risvolti. Crespo ripete come un mantra che non sa nulla. Leonardi anche.

Ma se a Crespo possiamo dare il beneficio d’inventario, a Leonardi chi lo da più?

LA SPERANZA CHE QUESTA VOLTA CAMBI QUALCOSA – Diteci qualcosa di nuovo, verrebbe voglia di dire, leggendo le carte dell’ennesimo scandalo del calcio. Perché se nel 2006 ci consideravamo vergini e scandalizzati da tanta bruttura e sporcizia nel nostro giochino più amato, dopo 20 anni di presunta tranquillità, fittizia pace, di tutti sanno ma nessuno parla, ormai non ci facciamo nemmeno più caso.

Rischiamo che ogni scandalo sia solo l’ennesimo, cui non badare più.

Ma diciamocelo, nessuno di noi, almeno nessuno di chi segua il calcio un po più che una volta l’anno, sapeva. Da sempre. Da prima di Calciopoli. Di come funzionino da sempre soldi (tanti, tantissimi) fatture e procure, si sarebbero potuti scrivere da sempre papiri, ma tacere faceva più gonfie le tasche di tutti.

Adesso non facciamo gli agnelli sacrificali di un sistema che il nostro silenzio ha lasciato diventare sempre più marcio. 

Magari però qualcuno faccia qualcosa per cambiarlo. Perché di scandali non ce ne siano più. Nemmeno di casi Parma. E Tavecchio vada a casa, insieme a Leonardi, che di porcate ne fa (impunito) dai tempi della Cisco Roma, invece di professare innocenza a raffica per tutti e colpevolezze random per alcuni. Si vergogni. 

Perché dopo aver lasciato affondare il Parma, ora non è in grado di fare nulla per il sistema calcio. Perché è troppo comodo starci dentro per combatterlo. (fdv)

 

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