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Parma città più sicura: firmato il protocollo in Prefettura

image.Parma punta a assere una città più sicura.

Dopo le nuove telecamere installate in diversi quartieri, Prefettura e Comune di Parma stringono un patto che coinvolge direttamente anche polizia, carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato.

Il “Patto per una città più sicura” – che ha già ottenuto il via libera del ministero dell’Interno – è stato sottoscritto dal prefetto Giuseppe Forlani e dal sindaco Federico Pizzarotti e prevede – come rendono noto da Palazzo Rangoni – “iniziative coordinate e integrate dei diversi livelli di governo statale e locale per il contrasto dei fenomeni criminosi più ricorrenti, ma anche volte a migliorare la vivibilità del territorio e la qualità della vita, con attenzione anche ai fenomeni di illegalità e di inciviltà urbana”. Il Patto è articolato in cinque capi, dedicati al Controllo del territorio, alle Politiche di sicurezza pubblica, alle Politiche di sicurezza urbana, alle Politiche sociali e all’istituzione di Moduli di Confronto Permanente.

Prefettura e Comune si impegnano così a “promuovere azioni integrate volte al miglioramento della sicurezza pubblica e della sicurezza urbana, attraverso il potenziamento del controllo del territorio e del contrasto dei fenomeni delittuosi e delle criticità urbane, azioni che saranno sviluppate lungo le direttrici fondamentali concordate in apposite sedute del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in coerenza con le direttive emanate sull’argomento dal Ministro dell’Interno”.

Tra le iniziative possibili figurano il rafforzamento dei sistemi di controllo del territorio anche attraverso l’impiego di nuove tecnologie, l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza, la prevenzione e il contrasto delle più diffuse forme di criminalità predatoria, la prevenzione e il contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre si procederà con maggiore determinazione anche sul fronte del contrasto delle criticità urbane, dei fenomeni di illegalità diffusa, dell’abusivismo commerciale e della contraffazione. Si torna poi a parlare di prostituzione, con la messa in cantiere di nuovi interventi per il contrasto dello sfruttamento e del favoreggiamento.

Ultimo ma non per ordine di importanza, il rafforzamento dei meccanismi di interscambio informativo fra le Forze di Polizia nazionali e quella municipale.

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