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Produzione e fatturato industriale: dati incoraggianti dal secondo semestre

UnknownIl secondo trimestre del 2015 si è chiuso con una generale ripresa di produzione, vendite e ordini per l’industria parmense, che ha fermato la fase negativa in atto ininterrottamente dal 2011. La ripresa è stata sostenuta soprattutto dall’export, premiando i settori più orientati all’internazionalizzazione.

ProduzioneAumento lieve, +0,8 per cento, ma in contro tendenza rispetto al trend negativo dello 0,5 per cento dei dodici mesi precedenti. Un risultato però rispetto a quello ampiamente positivo raggiunto dall’industria regionale (+2,3 per cento).
L’andamento settoriale non è stato uniforme, con attività già fuori dalla recessione e altre che continuano a non vedere segnali positivi. Tra queste ultime ci sono le industrie della moda (-3,1 per cento), l’alimentare (-1,2 per cento) e la lavorazione di minerali non metalliferi (-5,0 per cento). Bene invece l’industria meccanica, elettrica e mezzi di trasporto (+2,7 per cento) che esprime variazioni tendenziali positive dalla primavera del 2014. La produzione sale anche nelle industrie del trattamento metalli (+2,3 per cento) e del legno/mobile (+2,1 per cento). Nella crescita sono coinvolte tutte le imprese, dalle piccole alle grandi.

Fatturato
Il fatturato, come la produzione, è cresciuto dello 0,9 per cento, in controtendenza rispetto al 2014 (-0,7 per cento). I risultati migliori sono stati messi a segno dalle imprese meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,1 per cento) e dalle industrie del legno/mobile (+2,2 per cento) e dei metalli (+1,1 per cento). Fatturato in diminuzione, invece, per le industrie della moda (-4,3 per cento) e della lavorazione dei minerali non metalliferi (-7,1 per cento). Sono solo le imprese maggiori, da 50 a 499 dipendenti, ad aver accusato la flessione delle vendite (-0,3 per cento).

Fatturato estero
Bene anche il fatturato estero cresciuto, da aprile a giugno, dell’1,5 per cento, in controtendenza rispetto all’andamento negativo del primo trimestre (-0,7 per cento). Va meglio in Emilia-Romagna dove le esportazioni hanno invece registrato una crescita del 3,0 per cento. A trainare la crescita delle vendite all’estero sono state le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,0 per cento) e l’eterogeno gruppo delle “altre imprese” che include, tra le altre, chimica, carta-stampa-editoria (+3,6 per cento) e in misura minore le industrie alimentari (+0,6 per cento). In tutti gli altri settori le esportazioni sono diminuite, con valori compresi fra -1,9 per cento delle industrie del legno e mobile e -0,3 del trattamento metalli.
Sotto l’aspetto della dimensione sono le imprese medie, da 50 a 499 dipendenti, ad evidenziare un andamento negativo (-0,3 per cento) mentre le esportazioni risultano in crescita per le imprese piccole, da 10 a 49 dipendenti (+2,9 per cento) e minori, fino a 9 dipendenti (+1,1 per cento).

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Timidi segnali di ripresa dopo 14 trimestri di cali spesso consistenti in quasi tutti gli indicatori dell’artigianato manifatturiero ad eccezione del fatturato totale. In particolare i risultati verso i mercati esteri sono stati ancora decisamente negativi.
Produzione: tra aprile e giugno 2015 la produzione è cresciuta dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fatturato
Per le vendite è stato registrato un aumento dell’1,1 per cento, segnando anche in questo caso un’inversione di tendenza rispetto al trend negativo del 2,5 per cento.
Fatturato estero
Nellele vendite all’estero, che riguardano un ristretto numero di imprese, c’è stato un calo del 4,5 per cento, in contro tendenza rispetto al trend positivo dei dodici mesi precedenti (+0,3 per cento).

COSTRUZIONI
Il secondo trimestre del 2015 è stato caratterizzato da un andamento negativo che ha raffreddato la ripresa rilevata nel primo trimestre. Tra aprile e giugno il volume d’affari è calato del 4,5 per cento, in peggioramento rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-3,3 per cento). L’Emilia-Romagna, al contrario, ha mostrato un andamento positivo (+2,1 per cento).

COMMERCIO AL DETTAGLIO
Dopo la decisa svolta (+4,5 per cento) dello scorso trimestre che interrompeva una recessione che aveva portato a 7 anni di contrazione delle vendite, il secondo trimestre si chiude con un bilancio positivo. Da aprile a giugno le vendite a prezzi correnti hanno sono infatti leggermente cresciute, 0,4 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2014.
Stazionarie le vendite del commercio al dettaglio specializzato in prodotti alimentari, con un piccolo aumento pari al 0,3 per cento. Calano invece del 2,6 per cento le vendite dei prodotti per la casa ed elettrodomesti mentre per l’abbigliamento ed accessori la flessione di ferma al 2,2 per cento. Crescono le vendite degli altri prodotti non alimentari (+2,0 per cento).
Positivo il dato degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, con una variazione tendenziale delle vendite del +3,4 per cento. A crescere sono soprattutto gli esercizi di grande dimensione, oltre 20 dipendenti.

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