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“Da centro storico a centro profughi? Io non ci sto” – Lettera aperta di un lettore

Parma ospita i profughi. E ne ospiterà altri: sei in B.go Onorato, quattro in via XXII Luglio, altrettanti in Via Farini. Un altro nucleo a Corcagnano, qualcuno arriverà e verrà messo dove si trova, in alloggi messi a disposizione anche da privati con l’ausilio della prefettura e l’impegno della onlus “Svoltare” a fornire loro assistenza e una persona di aiuto e controllo.

Ma i parmigiani non ci stanno. Ecco la protesta di un nostro lettore:

Egregio direttore, 

mi chiamo Claudio, ho 56 anni, sono nato e vivo in Via XXII Luglio. Voglio fare una premessa: non sono ricco. Ho pagato per una vita l’affitto di un dignitoso trilocale in Borgo Regale con lo stipendio mio e di mia moglie, operai (lei part-time), dopo la morte della mia povera mamma ci siamo trasferiti nella mia casa natale di Via XXII Luglio mentre mio figlio stenta a trovare un impiego. 

Ho sempre votato sinistra, sono uomo di chiesa e misericordia. Non ho nulla contro nessuno, ma mi sento profondamente offeso dalla notizia della nascita a Parma di un’associazione onlus che si occupa di trovare alloggi provvisori ai migranti con l’ausilio e il coordinamento della prefettura. 

Da giorni per la mia strada e i borghi la notizia girava, ma solo ieri h verificato personalmente parlando con un uomo, gentilissimo, che mi ha spiegato di essere una sorta di angelo custode di una famiglia di migranti alloggiato a pochi metri da casa mia. Mi è stato precisato che è una soluzione temporanea, che verrà pagato un (ridicolo) affitto e che lui stesso vigilerà sui loro comportamenti, ma…

Io ripeto non ho nulla contro la onlus (si chiama Svoltare ndr), ma mi sento preso in giro. Una vita a pagare tasse e mutui per trovarmi come dirimpettai dei disperati, sentendomi dire “ne arriveranno sempre di più, sono emergenze” e sentendomi chiedere se “anche io volessi mettere a disposizione un alloggio”.

Non è giusto. Ho speso una vita di lavoro, tasse multe e bollette pagate per garantire alla mia famiglia un tenore di vita e di sicurezza che ora qualcuno, non so se Comune Stato o associazione onlus, garantiranno a degli irregolari che nella migliore delle opzioni non si lavano e hanno abitudini diverse dalle nostre, nella peggiore ruberanno e spacceranno.

Io vorrei riposte caro direttore, ad alcune domande. La prima, perché invece di godermi la pensione devo sentirmi non garantito da uno Stato a cui ho sempre dato il mio”?.

Lettera Firmata

GHIRETTI: BUONA LA PROPOSTA DI “SVOLTARE” – Molto più soft il commento di Roberto Ghiretti, convinto della bontà dell’idea della onlus Svoltare. Ecco il suo commento. “La notizia del progetto messo a punto dalla onlus “Svoltare” con l’obiettivo di distribuire l’arrivo dei profughi nella nostra città attraverso la creazione di piccoli appartamenti-comunità rappresenta un bell’esempio di come si possa provare a risolvere concretamente gli inevitabili problemi di convivenza che spesso l’accoglienza pone. A suo tempo anche io avevo proposto una soluzione del genere per evitare di creare una comunità ghetto nell’ex scuola di Castelnuovo. Bene farebbe l’amministrazione comunale a partire da qui per predisporre un progetto più strutturato e condiviso che affronti per intero l’emergenza profughi. Le difficoltà nell’integrazione esistono e non possiamo certo negarle nascondendoci dietro un dito, per questo, per una volta, sono d’accordo con il sindaco Pizzarotti quando dichiara che questi “problemi vanno affrontati con umanità e serietà”. Umanità e serietà a mio parere significa non abdicare mai alla volontà di essere una comunità aperta e ospitale verso chi soffre, chi è debole, chi fugge dalla guerra, ma al contempo significa anche creare le condizioni affinché sia possibile un’integrazione rispettosa delle problemtiche che la nostra comunità sta vivendo in questi anni. Per questo motivo ho fin da subito reputato sbagliata la scelta dell’ex scuola di Castelnuovo come centro di “smistamento”, una scelta che va nella direzione della creazione di un vero e proprio ghetto, con il solo risultato di esasperare gli animi dei residenti del quartiere e spalancare le porte a chi questi problemi è abituato a cavalcarli fomentando l’odio e la paura del diverso con il solo obiettivo di affermare il proprio modello non democratico. Mi auguro fortemente che da questa proposta possa nascere un modo nuovo di gestire queste emergenze, una formula “alla parmigiana” che mi pare si possa dire nasca nel segno di un’eredità ideale rispetto al lavoro fatto a suo tempo da Mario Tommasini in ambito sociale e psichiatrico”.

FABIO RAINIERI (LEGA NORD) : LI OSPITINO IL SINDACO E IL RETTORE –“Nuovi extracomunitari a Parma? Beh, adesso basta davvero. Vadano a casa di Pizzarotti o nelle stanze della Prefettura. O, perché no, dal Rettore sempre pronto a mettere a disposizione degli abusivi gli spazi dell’università; magari questa volta farà lo stesso con la sua abitazione. Noi abbiamo già dato e anche abbastanza”. Così Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna interviene in merito all’annunciato nuovo arrivo di extracomunitari in città.

“Sono certo – attacca Rainieri – che guardandoli in faccia Pizzarotti non sarà in grado di dire di no a nessuno. Il ‘no’, capitan Pizza, il Rettore e il Prefetto lo riservano ai parmigiani. Allora facciano una volta nei fatti quello che dicono a parole e accolgano a casa loro gli immigrati di ogni genere. Noi – conclude Rainieri – siamo stanchi e da subito ci attrezzeremo per riportare in Comune, a casa del Rettore e in Prefettura quelli che dovessero essere destinati altrove”.

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