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Sicurezza, la minoranza presenta un’istanza: “I cittadini hanno paura”

“I recenti fatti di cronaca nera sottolineano come importante e vitale sia il tema della sicurezza cittadina… o meglio dell’insicurezza cittadina!”.

Lo scrivono in un comunicato Cecilia Zanacca e Giuseppe Tramuta, primi firmatari della petizione ‘Città Sicura’.

“Nell’estate scorsa, in collaborazione con ‘Prima parma’, ‘Territorio e Autonomia’ e ‘Civiltà Parmigiana’, abbiamo consegnato al Consiglio Comunale una petizione sottoscritta da oltre 2 mila cittadini di Parma per avviare un progetto di sicurezza urbana capace di dare risposte ai bisogni di tutti i parmigiani ed assicurare quella qualità della vita che tutti i quartieri vorrebbero avere

A questa importante richiesta dei cittadini di Parma, l’attuale amministrazione ha saputo dare solo una rapida e davvero poca attenta prima discussione in consiglio comunale; nessuna risposta è stata data ai firmatari, in barba a quanto previsto dallo Statuto Comunale”.

“A nulla sono valsi i ripetuti appelli – continuano Zanacca e Tramuta – rivolti sia al Presidente del Consiglio Comunale, sia ai capigruppo sia allo stesso Sindaco per ottenere una doverosa e precisa risposta a questa azione di oltre 2 mila concittadini. Nessuna risposta neppure all’appello sottoscritto da numerosi consiglieri di quartieri che, a differenza dell’amministrazione comunale, hanno capito l’importanza di questa petizione, delle proposte avanzate e soprattutto che i cittadini devono essere rispettati. Ciò premesso e, non avendo ottenuto alcun riscontro dall’amministrazione, si è deciso di presentare un’istanza di intervento al difensore civico regionale, e valutare anche l’eventualità di un esposto alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di abuso di potere“.

PELLACINI (UDC): “LA GENTE NON SI SENTE PROTETTA DALLE ISTITUZIONI”

“Vi è stato un grave episodio di violenza negli ultimi giorni, oltre ai tanti altri segnalati dai mezzi di informazione, e riguarda l’aggressione subita da parte di un residente nel quartiere Pablo, facente parte anche del Consiglio dei Cittadini Volontari del Pablo stesso, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ad opera di uno spacciatore.

Da molto tempo comitati di cittadini in tale quartiere sono scesi tutte le sere in strada per far sentire la presenza della popolazione e per segnalare alle autorità competenti la costante presenza di spacciatori, specialmente nelle vie Lanfranco e Savani, ma non solo. Si vanno inoltre sempre più intensificando le proteste dei cittadini in merito alla sicurezza: la gente non si sente protetta dalle istituzioni, questa è purtroppo la percezione. Si temeva già da tempo che la situazione potesse degenerare e ciò che non doveva accadere è accaduto. Potrebbe solo peggiorare. La realtà più inquietante però è questa.

Siamo in presenza di una occupazione e presidio di interi quartieri della nostra città, specialmente nelle ore notturne, da parte della criminalità organizzata. Nella fattispecie, verosimilmente almeno un centinaio di appartenenti a clan di origine nigeriana (ma ovviamente non se ne fa un problema di etnia) presidiano gli angoli delle strade oppure girano indisturbati in bicicletta, di notte, in ampie zone del quartiere Pablo al fine di spacciare droga. Senza ovviamente contare gli altri quartieri e gli spacciatori di altre etnie o italiani.

Lo stesso Consiglio di Quartiere Pablo, fra le tante richieste, ha chiesto l’istituzione di una pattuglia di Polizia Locale che sia in servizio per tutto l’arco notturno, al fine di segnalare a polizia o a carabinieri eventuali criticità in ordine alla sicurezza. Con l’attuale amministrazione la sicurezza cittadina è di gran lunga peggiorata. Il Comune inoltre ha più volte, sul tema della droga, evidenziato un atteggiamento pericolosamente contraddittorio. Notiamo da una parte la preoccupazione di dare il patrocinio a feste antiproibizioniste e nello stesso tempo la poca convinzione con cui di fatto si porta avanti la lotta allo spaccio di stupefacenti, al di là di velleitari proclami.

Chiediamo perciò al Comune di Parma, in collaborazione soprattutto con le autorità dello Stato centrale di pubblica sicurezza, una azione più incisiva in ordine a tali inquietanti fenomeni e che cosa intenda fare per rispondere alle crescenti preoccupazioni dei cittadini”.

Ad alzare la voce anche la Lega Nord. “L’ultima aggressione di viale Piacenza è sconcertante – ha commentato il segretario nazionale della Lega Emilia Fabio Rainieri – ed è la riprova che Parma è abbandonata dalle istituzioni soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. Anche per questo Pizzarotti sarà ricordato come il sindaco del degrado della città. Quello che è più grave – prosegue Rainieri – è come questi delinquenti non abbiano alcun problema a usare violenza nemmeno contro i volontari per la sicurezza, quelli che, ben inteso, cercano con le loro passeggiate per la legalità di fare da deterrente contro lo spaccio, la prostituzione per strada, i furti ed altri reati simili”.

“Da mesi queste persone – continua il vicepresidente del consiglio regionale – scendono per strada e tentano di colmare con il loro prezioso tempo e encomiabile buona volontà le lacune delle autorità pubbliche, ma ora, visto che hanno ottenuto risultati con la diminuzione di questi reati, devono anche subire le aggressioni dei delinquenti. Voglio esprimere da parte mia e di tutta la Lega Emilia solidarietà all’aggredito, un immigrato regolare e padre di famiglia che è nella stessa situazione di disagio di tanti italiani residenti in quel quartiere, mentre chi lo ha aggredito è probabilmente un irregolare. Ma il sindaco si svegli una buona volta e faccia qualcosa, attivando telecamere e polizia municipale; non può rimanere indifferente a che intere zone della città siano in preda ai delinquenti. Ma mi voglio rivolgere ancora anche al Prefetto. Abbia un sussulto di dignità e piuttosto che pagare vitto, alloggio, telefono e quant’altro ai clandestini, investa risorse perché si sblocchi quell’assurda burocrazia che impedisce di utilizzare più macchine delle forze dell’ordine per difendere i cittadini di Parma”.

 

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