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Emilia Romagna: 28 morti bianche nei primi 6 mesi del 2015

Sono 28 le vittime del lavoro registrate in Emilia-Romagna nei primi sei mesi del 2015. Vale a dire 11 infortuni mortali in meno rispetto ai primi sei mesi del 2014, quando le vittime erano 39.

E’ questa la prima proiezione del fenomeno delle morti bianche da gennaio a giugno 2015 elaborata dall’osservatorio Sicurezza sul lavoro ‘Vega Engineering’ di Mestre sulla base di dati Inail.

Ma il bilancio si aggrava contando anche gli infortuni in itinere: nel primo semestre 2015 arriva a 34 decessi (490 quelli rilevati in tutta la Penisola) con una media di quasi sei vittime al mese. Ed è Reggio Emilia a contare il maggior numero di decessi (9), seguita da Ravenna (8) e da Bologna (5). A Parma, invece, gli incidenti mortali sono stati 4, mentre a Ferrara, Modena e Rimini 2. Una vittima è stata poi registrata sia in provincia di Forlì-Cesena che di Piacenza.

L’Emilia-Romagna, con i 28 decessi rilevati in occasione di lavoro (361 il totale dei casi in Italia), è al sesto posto nella graduatoria nazionale per numero di vittime. Nella graduatoria nazionale che definisce il numero di vittime in ‘occasione di lavoro’ – escludendo quindi i decessi in itinere – le province dell’Emilia-Romagna sono tra le più colpite dall’emergenza morti bianche nel Paese. A cominciare da Ravenna che con 8 vittime è al 5/o posto dopo Roma (18 morti bianche), Milano (16), Palermo e Napoli (10), Brescia e Torino (9).

Analizzando l’età di coloro che hanno perso la vita sul lavoro, delle 34 vittime ben 11 erano quarantenni, 10 i cinquantenni e 7 i sessantenni. Nel primo semestre 2015 delle 34 vittime sul lavoro rilevate in Emilia-Romagna sono 5 le lavoratrici che hanno perso la vita e 8 i lavoratori stranieri. (Ansa)

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