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Parma, Parmalat e Lactalis: il calcio in città rinascerà così?

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Parma di nuovo parte dell’impero Parmalat? Una vocina che arriva da “di qual dall’acqua” sibila di un accordo per la cessione del Parma calcio a Lactalis non appena conquistata sul campo la serie B. E’ una vocina, ma potente…

Francesca Devincenzi

Gira che rigira, ci son amori che non finiscono. “Fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E pare proprio che quello tra Parma calcio e Parmalat faccia parte di questi. Amori, o forse meglio destini, complementari. Vicinanze e lontananze, ritorni.

Che il Parma “d’oro”, degli anni ’90, fosse marchiato Parmalat lo sappiamo tutti. Così come che Parmalat sarà probabilmente, di nuovo, sponsor di Parma 1913 una volta che la Figc avrà avuto il buon senso di concedere l’affiliazione, permettendo di ufficializzare (e soprattutto fare) contratti e movimenti di mercato.

Nel mezzo, tanti bassi: il crac del colosso di Collecchio, la galera per i suoi uomini di punta, Calisto Tanzi trattato come uno stragista e il Parma AC, asset non fondamentale del gruppo “lattaio”, prima messo in amministrazione straordinaria, poi fallito, poi venduto all’asta all’innominabile e rinato come Parma Fc.

E a questo punto Parmalat era out: troppo impegnata a salvarsi la pellaccia. E a rinascere, perdendo per strada altri asset importanti, facendosi pulizia intorno (anche) di quegli istituti di credito che ne avevano causato prima il coma poi l’eutanasia, risorgendo dalle ceneri grazie a quello che sa fare: un prodotto di qualità.

Pian piano, la risalita. E la cessione alla multinazionale francese, oggi più grande gruppo lattero-caseario al mondo, Lactalis, dell’83,3% delle quote. Nel mentre il Parma provava a tornare grande, ma riaffondava. Per tornare piccolo. Ed aver di nuovo bisogno di mamma Parmalat.

Che in serie D sarà si sponsor. E anche in Lega Pro. Ma una volta riconquistata, si spera in fretta, la serie B, potrebbe diventare proprietaria. Tramite Lactalis appunto.

In nome di un qualcosa di più di un gentleman agreement sottoscritto negli ufficio di Via al Ponte Caprazucca quando ancora qualcuno confidava il Parma potesse salvare la B, mentre gli occhi lunghi degli industriali non vedevano scampo a un indebitamento marcio, come le fondamenta della passata Parmalat.

Dunque Lactalis pronta a rilevare il Parma appena in B, si dice. E’ un voce, ma arriva forte e chiara da dove potere e industria sono il sigillo di garanzia sul controllo degli affari in città, da dove nulla si muove senza che loro vogliano. E allora è lecito, almeno, sognarlo.

In fondo, non costa nulla.

 

 

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