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Pali Italia, ieri il presidio, oggi è il giorno della speranza? I dipendenti incontrano il possibile acquirente

FullSizeRender copiaSono giorni bollenti per Pali Italia.

Sono giorni in cui si scrive il destino dello stabilimento di Pizzolese e dei suoi 80 dipendenti, in attesa di conoscere la decisione che il giudice fallimentare Dott. Rogato prenderà venerdì: fallimento o concordato in continuità? 

Se per lo stabilimento di Anagni la cessione è naufragata, e per Eurozinco non si vedono grossi interessamenti, per l’asset di Parma c’è un imprenditore fortemente interessato.

Dopo aver incontrato i sindacati e presentato ai consulenti dell’azienda e al commissario tribunalizio dr. Andrea Parolari garanzie e strategie per il rilancio, comprensive della proroga dei contratti in essere con Enel e Terna, questa mattina ha incontrato i dipendenti, gli stessi che ieri sputavano rabbia e disperazione sotto la prefettura,  presso lo stabilimento di Pizzolese.

E’ stato un incontro sereno, nel quale ha presentato il proprio progetto, spiegato le proprie intenzioni, rappresentato la consapevolezza che esistono ordini e possibilità per ripartire, cercando di rasserenare, per quanto possibile, gli animi. E si dice che vi sia, almeno in parte, riuscito, riaccendendo in loro, dopo il presidio di martedì, un minimo di speranza.

Che ad oggi, per chi non vede un euro da cinque mesi, non può pagare l’affitto ed è costretto a far tirare la cinghia alla famiglia, vale quasi quanto un buono spesa. In attesa di un bonifico e di una notizia di ripresa, attesi come fossero ossigeno.

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