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La vittima è irreperibile: decade l’accusa di tentato omicidio

Era imputato di tentato omicidio, ma da mercoledì è un uomo libero. La sua vittima è irreperibile, il coimputato non può più testimoniare perché sono scaduti i termini di legge: così un 27enne tunisino, accusato di tentato omicidio in concorso, è libero di tornare in Italia e girarsene per la città, e magari prendere a bottigliate qualcun’altro.

I fatti: nel maggio di tre anni in Via Cagliari i due tunisini avevano preso prima a colpi di bottiglia, poi di mattone, un 27enne egiziano irregolare sul nostro territorio per una sigaretta negata. La vittima era finita al Maggiore in prognosi riservata, firmando però per uscire dal nosocomio e tornare in patria il prima possibile.

Sul fatto avevano indagato in un primo momento le volanti, poi i carabinieri che avevano seguito il sottili filo delle dichiarazioni rilasciate dall’egiziano, che aveva raccontato di una discussione con due nordafricani conosciuti di vista in P.le della Pace e dell’aggressione avvenuta un paio di gironi dopo.

Aveva aggiunto che i due, senza fissa dimora,  spesso alloggiano in case abbandonate in prossimità di Via Spezia. Dopo mesi di appostamenti tra le i luoghi frequentati dai fantasmi senza residenza e identità, gli uomini dell’arma erano risaliti a identità e volti.

Fino all’arresto per tentato omicidio di un 26enne tunisino fermato in V.lePiacenza: aveva provato a scaricare tutte le colpe sul complice 27enne, già fuggito in patria, ma il gup Alessandro Conti lo aveva condannato a tre anni e 4 mesi. Così, sul 27enne pendeva un mandato di arresto, ma ieri è stato assolto per l’irreperibilità della vittima e la decadenza dei termini di legge per far deporre il coimputato.

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