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Estorsione a luci rosse da 300mila euro: arrestate due gemelle e i loro protettori

arres4Avevano soffiato a un ricchissimo 81enne parmigiano almeno 300mila euro in pochi mesi, semplicemnte facendolo innamorare. Ma quando l’uomo, su sollecitazioni della famiglia ha smesso di “firaggiarle”, sono passare al ricatto. Due donne e due uomini sono state arrestati, una quinta, in avanzato stato di gravidanza, è indagata in stato di libertà.

arre3E’ partito tutto il 25 marzo, quando Ziba Stivi, romeno, classe 83, era stato arrestato per aver sparato 7 colpi di pistola contro la finestra di un alloggio occupato da un gruppo di stranieri, due uomini e due donne.  Dalle indagini emerse che si trattava di una storiaccia brutta di pizzo per la gestione del marciapiede, soldi non concessi e prostituzione nelle zone già occupate. Ma anche che tre prostitute romene (di cui due gemelle D.I.A e D.V.D., classe 1981) e due loro fidanzati, un rumeno, T.H. classe 1990, e un tunisino,Z.K., classe 1988, da 4 anni beneficiavano delle elargizioni di un facoltoso 81enne imprenditore.

arre2LA  “FAVOLETTA” – L’uomo, dopo aver incontrato le due gemelline per la strada, se ne era innamorato. E in cambio di saltuari incontri amorosi pagava loro un succoso affitto in centro, oltre a sostenere lifting e interventi medici per loro e i familiari. Convocato in questura, aveva confessato agli inquirenti di non aver mai subito ricatti, fino  a quando, dopo aver confessato il fatto alla moglie, non ha smesso di sostenerle.

arre1Da li, i primi guai. Con la terza ragazza romena, A.M.,  classe 84, incinta, che lo minacciava sostenendo di portare in grembo suo figlio, mentre il gruppetto dei quattro faceva quotidiani appostamenti intorno alla villa dell’81 enne per ottenere elargizioni di denaro.

Dunque, le indagini serrate, gli appostamenti, e il decreto di fermo emesso dal PM Paola Dal Monte: i quattro stavano tentando la fuga in Danimarca. Arrestati, dopo alcuni giorni in Via Burla per i due uomini, e nel carcere femminile di Modena per le due gemellini, ora si trovano ai domiciliari monitorati con il braccialetto elettronico.

La terza donna, rientrata in Romania, è indagata in libertà per estorsione in concorso. 

 

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