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Sindacati e Cesena: tutti in campo coi dipendenti gialloblù

centro-sportivo-parma-7Il Cesena mette soldi nella busta per Defrel: “Vogliamo aiutare i dipendenti”. Intanto a Collecchio si svolge l’assemblea sindacale: i dipendenti lavoreranno fino al 30 giugno, poi, si chiederanno garanzie, per quanto possibile, alla proprietà entrante. 

Tutti in campo affianco ai quasi ex dipendenti del Parma Calcio. Mentre i Giovanissimi Nazionali tengono viva l’affiliazione della società alla Figc, e con essa qualche lumicino di speranza, continuano a proseguire il cammino nella finale scudetto (ma per forza di cose domenica 28, anche se arrivassero in finale sarà tutto finito), fuori dal campo si cerca di mettere insieme i cocci di ciò che rimane del Parma.

I dipendenti, che giovedì pomeriggio nel corso dell’assemblea sindacale hanno avuto garanzie sul saldo delle spettanze fino al 22 giugno, giorno in cui Rogato ha “staccato la spina” al Parma Calcio, rimarranno al lavoro fino al 30 giugno: coi curatori si raschierà il fondo del barile per pagarli, mal che vada si insinueranno nel fallimento.

E si parla anche di garanzie future. Si cercherà di utilizzare il centro sportivo di Collecchio anche in D, facendo concordare alla proprietà entrante con la curatela della fallita Eventi Sportivi un affitto decoroso e accettabile per la categoria al fine di il centro, salvando i posti salvabili. Vincenzo Piazza, il commercialista che si occupa, in qualità di curatore, del fallimento della società per azioni  che deteneva la maggioranza delle quote di Parma Fc, si sarebbe già dichiarato disponibile.

UpkPfA5XLjgmHkyLkcDZkNCUyFOknY2gfrKrEZqtO9A=--Defrel –  Nonostante il Parma sia fallito, il Cesena ha deciso di presentare ugualmente la busta per Gregoire Defrel, attaccante francese che era in comproprietà tra i due club. Il motivo, nobile, lo spiega il direttore sportivo bianconero, Rino Foschi. “Abbiamo deciso di inserire una cifra per Defrel – ha detto a Sky Sport -. Qualora la busta venisse accettata, i soldi andrebbero alla gente che lavorava nel Parma e ora è disoccupata”.

Perché a Parma, dopo il capitolo morte, si sta già scrivendo quello nuovo. Risurrezione, più ancora che rinascita, perché qui il calcio, è un culto. Come fosse religione.

(effedivi)

 

 

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