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Nasce il ‘Museo degli oggetti ordinari’: poesia della memoria collettiva

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“Cosa attribuisce spessore alla vita? I grandi fatti, le guerre, le leggi? Certo, ma anche le cose che uno dimentica, le piccole cose che, come ha spiegato magistralmente Georges Perec in ‘Je me souviens’, possono aver segnato un’epoca per la collettività. Questa è la strana forza degli oggetti quotidiani”.

Christian Carrignon e Katy Deville, fondatori del Théâtre de Cuisine, gloriosa compagnia francese che a partire dagli anni ‘80 ha contribuito allo sviluppo del movimento europeo del ‘teatro d’oggetti’, sono da qualche giorno a Parma, invitati dal Teatro delle Briciole / Solares Fondazione delle Arti a dare vita a un nuovo progetto, il ‘Museo degli Oggetti Ordinari di Parma’ (Moop), che verrà realizzato nell’ambito di ‘Insolito festival’, la rassegna teatrale estiva che partirà il 30 giugno, promossa dall’associazione Micro Macro e Teatro delle Briciole con il contributo di Comune di Parma, Regione, Fondazione Monte Parma, Provincia di Parma e Banca Monte Parma. Un museo atipico che avrà sede eccezionalmente in quello che un tempo era il Bar del Complesso Romanini – Stuard di Via Rismondo, grazie all’ospitalità di Ad Personam.

Sarà un museo realizzato dagli abitanti, invitati a portare al Romanini-Stuard, dal 30 giugno, dal lunedì al giovedì dalle 17.30 alle 20, un oggetto qualsiasi, anche un po’ rotto, anche sciupato dal tempo, che li ha accompagnati e che fa parte della loro storia familiare, per esempio un giocattolo, un soprammobile, uno scolapasta, un utensile, che può essere donato o solo prestato. I promotori raccolgono gli oggetti, attaccano un’etichetta e scrivono l’inizio di una frase. Gli abitanti inventeranno il seguito della frase per ritrovare con essa un legame con la propria famiglia, vero o immaginario, poetico o fantastico. L’inaugurazione del museo sarà il 14 luglio, ma le persone potranno continuare a portare gli oggetti sino all’ultimo giorno di apertura, il 5 agosto. Poi il Teatro delle Briciole, che ne diventerà custode, lo riallestirà, e gli abitanti lo arricchiranno di nuovi oggetti, dall’11 al 13 settembre in occasione di ‘S-chiusi, un viaggio teatrale nei negozi chiusi per crisi di Via Imbriani’.

Katy e Christian hanno scoperto la forza simbolica e evocativa degli oggetti iniziando a fare teatro. “Il ruolo che diamo agli oggetti nel Museo si ritrova nei nostri spettacoli, dove mettiamo in luce come essi possano collegarsi a una memoria collettiva. Nell’oggetto cerchiamo di far uscire la parte poetica di ciò che è comune. Per esempio questa è una bottiglia, ma se si riesce a proiettare un’immagine poetica su essa, diventa una poesia”. Quale sia la forza metaforica del teatro d’oggetti il pubblico parmigiano lo potrà scoprire anche il 10 luglio al Palazzetto Eucherio Sanvitale assistendo al loro spettacolo ‘Teatro d’oggetti: istruzioni per l’uso’.

Il Museo degli Oggetti Ordinari di Parma è il primo che viene realizzato in Italia. In Francia, dove è stato allestito in alcune città, cosa è emerso della vita e delle storie della gente attraverso gli oggetti quotidiani? “A Marsiglia – racconta Katy – una sarta è venuta al museo con un paio di vecchie forbici da sarto e ha scritto sulla didascalia: ‘Mio nonno ha tagliato con le sue radici’. Il nonno era un sarto armeno, era stato fatto prigioniero e nessuno dei clienti della sartoria della donna sapeva questa storia. Anche il visitatore non la conosce, ma leggendo la piccola didascalia se la immagina”. Ecco l’aspetto poetico degli oggetti ordinari, ecco la quintessenza di un piccolo oggetto, che può servire a costruire la cartografia poetica di un territorio. Ora anche a Parma.

Info 0521 992044, www.insolitofestival.org.

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