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Tar di Parma: chiusura scongiurata. Lo ha decretato il Consiglio dei Ministri

Il TAR di Parma é salvo.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta odierna, infatti, ha disposto, con decreto legge, l’abrogazione dell’art. 18 D.L. 90/2014, che avrebbe comportato la chiusura della sezione cittadina.

La soddisfazione – lo confessiamo – è massima: i nostri sforzi sono stati premiati (nella vita parlamentare non sempre succede!).Ringraziamo il presidente Renzi, il ministro Boschi ed il sottosegretario Pizzetti per avere, nei rispettivi ruoli, accolto le nostre richieste, assunto e reso operative le decisioni conseguenti. Ciò premesso, è evidente che non ci si può “sedere sugli allori”, essendoci questioni oggettivamente aperte: da un lato, il ruolo della sezione e il relativo bacino di utenza, e, dall’altro, i costi di esercizio. Quanto al primo profilo, ci sembra che si debba operare sia perché la c.d. competenza interna, cioé la ripartizione dei ricorsi tra Bologna e Parma, venga rivista, attribuendo a Parma il contenzioso di Modena (in aggiunta a quelli di Reggio Emilia a di Piacenza), per accrescere il “monte ricorsi”, sia affinché la sinergia tra la sede di Bologna e la sezione cittadina venga rafforzata per il definitivo abbattimento dell’arretrato e per evitarne la ricostituzione. Quanto al secondo aspetto, sarebbe più che opportuno, che la disponibilità ventilata dal Comune circa il comodato (o come meglio) di una sede per il TAR si concretizzasse.Naturalmente, queste sono solo nostre riflessioni nel rispetto delle prerogative e in coerenza con lo spirito di collaborazione, con cui questa vicenda è stata gestita. Le decisioni sui profili prima accennati spettano ad altri”.

Giorgio Pagliari Patrizia Maestri Giuseppe Romanini

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