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Morte di Aurelio Sokoli: iscritti al registro degli indagati i due amici. Uno è minorenne

Omissione di soccorso e omicidio colposo. Sono queste le accuse, pesantissime, per le quali i due amici di Aurelio Sokoli, il ragazzo caduto dal tetto dell’ex Cerve martedì 2 giugno, morendo, hanno ricevuto un avviso di garanzia.

Aurelio Sokoli avrebbe compiuto diciotto anni tra qualche giorno, ma la sua vita è finita martedì, con un volo da dieci metri dal tetto in vetroresina di un magazzino ex Cerve, che ha ceduto sotto il suo peso. Illeso l’amico che era salito con lui, come quello rimasto a terra ad attenderli.

Ma hanno tardato gli amici a allertare i soccorsi? Aurelio si poteva salvare? Per rispondere a queste domande il pm Andrea Bianchi, su indicazioni dei Carabinieri che stanno effettuando le indagini e hanno interrogato a lungo i due ragazzini, ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Si tratta di un ragazzo maggiorenne e di un minorenne, per questo si dovrà procedere su strada diverse: contro il secondo procederà la procura presso il tribunale dei Minori di Bologna: i due sono stati ascoltati a lungo dai carabinieri, forse qualcosa nella ricostruzione non ha convinto. O forse è solo un atto dovuto, prima dell’esame autoptico, che verrà effettuato giovedì pomeriggio.

Prima di effettuare l’autopsia, gli indagati hanno diritto di nominare legali e periti di parte che assistano all’esame: i risultati diranno se Aurelio è morto sul colpo, o se si poteva fare qualcosa. Verrà effettuato anche il tossicologico: alcool e droga hanno aiuto i ragazzini a sconfiggere la paura e affrontare un gioco pericoloso con facilità? O è stata solo una tragica fatalità?

Alle indagini, il dovere di scoprirlo, per dare pace alla famiglia di Aurelio, in attesa di poterne tumulare la salma.

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