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EDITORIALE – Leonardi al Latina, la Lega che rivuole i soldi. E il RISPETTO per gli appassionati dove sta?

Ce ne è abbastanza da farsi venire il mal di stomaco. E la voglia di strappare la collezione di Album Panini, di Gazzette dello Sport e di biglietti archiviati come fossero cimeli.

Ce ne è abbastanza per decidere di seguire il cricket, dal prossimo anno. O la battaglia navale.

Leonardi va al Latina (che non è un carcere ma una squadra di calcio), la Lega Calcio rivuole i cinque milioni… Tutto in un giorno, per di più.

Perché la Lega calcio manco si è fatta furba chiedendo indietro il fondo-salvezza dopo la partita di domani contro la Sampdoria…aizzando i giocatori del Parma allo sciopero nell’ultima giornata. Che magari serve a poco, ma intanto farebbe parlare della situazione…

Ora, se della decisione della Lega abbiamo già scritto qui, resta da analizzarla. Anzi, restano da fare ai signori che siedono sull’alto scranno del calcio (per poco, perché a furia di terremoti qui si rischia che crolli tutto, e dopo ci facciamo un anno senza pallone), un paio di domande. 

Pensate davvero che una piazza come Parma e una società che negli ultimi vent’anni ha vinto più di tutte in Europa (e avrebbe vinto di più pure in Italia, se Calciopoli fosse scoppiata prima) meritino di essere prese da voi per il sederino? Per i vostri bei diritti, Sky e la paytv, i vostri ingaggi milionari e le vostre mafie di cui Blatter è massimo esponente nonché dimostrante?

Pensate davvero che una squadra che è arrivata fin qui facendo quello che ha fatto, si fermerà proprio ora. O lotterà fino a farvi capitolare, se l’avete presa per il naso solo per finire una stagione comunque falsata, ma da Voi, mica dal Parma?

E passiamo a Leonardi. “Non arrestano lui e il ciccione perché se parlano crolla il sistema calcio”. Bella pubblicità, belle le voci che girano. Salvare il Parma potrebbe essere un ottimo viatico per far tacere tutto, d’accordo. Ma se il Parma affonda… Leonardi intanto se ne va al Latina.

Loro, i sommi e integerrimi dirigenti che avevano detto di stimarlo ma non volerlo, ora cambiano idea. “Stiamo cercando di convincerlo, è un grande dirigente e conoscitore di calcio”.

Seguite un consiglio da una cretina, non dategli deleghe economiche. E nemmeno ruoli ufficiali, ammesso non piova prima un’inibizione a impedirvelo. Le sue grandi conoscenze calcistiche sono annebbiate dall’ansia di megalomania. E la sua coscienza, ammesso l’abbia, macchiato dall’aver affondato il Parma.

Ma stia tranquillo, lui coi suoi amici: se il Parma affonda, loro saranno i prossimi. Andando a braccetto verso il baratro, per far si che la stagione di agonia ducale non cada nel dimenticatoio. E non sia stata vana.

Per ridare a chi ama il calcio e paga il biglietto la dignità che la sua passione e dedizione meritano. Alla faccia di Leonardi e della Lega, che le calpestano giornalmente.

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