Home » Cronaca » Servizi educativi: sciopero e dichiarazione d’intenti per una Parma migliore

Servizi educativi: sciopero e dichiarazione d’intenti per una Parma migliore

Martedì 26 maggio si svolgerà il primo sciopero dei lavoratori dei servizi educativi nell’ambito della vertenza contro la riorganizzazione degli asili voluta dall’amministrazione comunale di Parma. In concomitanza con lo sciopero indetto dalle sigle sindacali, martedì alle 16,30 sotto i portici del Grano verrà pubblicamente sottoscritto un dichiarazione d’intenti in 7 punti: ‘Per un modello Parma fondato sulla coesione sociale’. Tra i firmatari vi sono, oltre alle sigle sindacali, tutte le associazioni e comitati che in questi mesi si sono opposti prima ai tagli sui servizi di integrazione scolastica ai disabili e poi alla riorganizzazione dei servizi educativi. Fanno squadra con questi anche numerosi consiglieri e capigruppo in Consiglio comunale. Tutti i firmatari “nelle forme e nei modi delle proprie attività” si impegnano a sostenere i punti elencati e sollecitano l’amministrazione ad aprire tavoli di confronto.

Di seguito la nota, cui segue la dichiarazione dichiarazione d’intenti completa.

DICHIARAZIONE D’INTENTI ‘PER UN MODELLO PARMA FONDATO SULLA COESIONE SOCIALE’

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, le associazioni e i comitati riuniti nel ‘Comitato cittadino per la tutela dello stato sociale’, le sottoscritte associazioni portatrici di interessi diffusi e i sottoscritti consiglieri comunali di Parma ritengono indispensabile superare la lunga fase di crisi economica, finanziaria, sociale e morale della città attraverso la costruzione di un progetto pubblico che tenga insieme lavoro, diritti e coesione sociale.

Le ultime leggi di stabilità varate a livello nazionale hanno tagliato ingenti risorse ai vari livelli di governo locale: questo, tuttavia, lungi dal deresponsabilizzare gli amministratori locali, richiede di esercitare al massimo grado la funzione di indirizzo politico dei Sindaci e degli Assessori, che non devono appiattirsi su approcci ragionieristici, ma invece compiere scelte precise in materia di tagli, di entrate e di spese.

Il progetto che proponiamo ha al centro, da una parte, la tenuta dei servizi del welfare locale (educativi, assistenziali, sociali) contro ogni ipotesi di smantellamento o riduzione: servizi che sono sempre più necessari ad un tessuto sociale impoverito e provato dalla crisi; servizi che, anziché rappresentare un problema, potrebbero invece essere volano di nuova e buona occupazione e pertanto devono rimanere in un sistema di forte governance pubblica.

Dall’altra parte, il progetto che proponiamo ritiene indispensabile l’attivazione di ampie sinergie per la costruzione dal basso di una nuova identità economica del territorio ripartendo dalle nostre eccellenze manifatturiere, gastronomiche, culturali e ambientali.

Da questi principi facciamo discendere una dichiarazione d’intenti ‘per un modello Parma fondato sulla coesione sociale’ che si articola nei seguenti punti:

1. Il Comune di Parma è penultimo fra i Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna per introiti legati al recupero dell‘evasione fiscale: occorre dunque intensificare la lotta all’evasione fiscale e destinare prioritariamente le somme recuperate ai servizi sociali, educativi e assistenziali;

2. Sulle imposte locali già accertate come evase (in particolare Cosap e Ici sui terreni edificabili) occorre procedere a rapida riscossione e destinare prioritariamente le somme ai servizi sociali, educativi, assistenziali;

3. Rispetto al debito contratto con le banche dalle amministrazioni precedenti, occorre un’efficace ricontrattazione al ribasso degli interessi corrisposti, richiamando gli istituti di credito alla propria funzione anche sociale, e occorre destinare prioritariamente il risparmio ai servizi sociali, educativi, assistenziali;

4. A seguito dell’impegno assunto in Consiglio Comunale sull’integrazione scolastica agli alunni disabili, è necessario un costante monitoraggio dell’efficacia e della qualità del servizio di integrazione scolastica, a partire dall’attivazione e dai contenuti del bando;

5. La crisi economica, l’impoverimento di molte famiglie, l’ampio ricorso ad ammortizzatori sociali, la perdita di posti di lavoro rischiano di lasciare ampiamente sottostimato il reale fabbisogno di servizi all’infanzia della città: riteniamo dunque indispensabili un serio censimento dei nuclei familiari che non fruiscono di tali servizi unicamente per ragioni economiche e la difesa di un modello educativo fondato su qualità del servizio, professionalità degli operatori, equità di accesso e integrazione fra culture;

6. Occorre definire un percorso di confronto sulle politiche per gli anziani a partire dallo sviluppo della rete di domiciliarità, da una nuova regolamentazione delle case famiglia e dalla definizione di regole certe sull’assistenza familiare;

7 . Occorre istituire un ‘comitato territoriale per il lavoro’ costituito da istituzioni locali, università, sindacati confederali, rappresentanze datoriali, che abbia come obiettivo quello di salvaguardare i livelli occupazionali e insieme immaginare un nuovo modello di sviluppo, aperto al contributo dell’associazionismo, in grado di raccogliere idee e progetti e di attivare un percorso di costruzione dal basso di una nuova identità economica del territorio ripartendo dalle nostre eccellenze manifatturiere, gastronomiche, culturali e ambientali.

Si auspica che l’Amministrazione Comunale faccia proprie queste sollecitazioni, aprendo tavoli di confronto con le rappresentanze sociali e con le associazioni portatrici d’interessi diffusi.
I firmatari della presente dichiarazione si impegnano, per parte loro, a sostenere i sette punti dell’auspicato ‘modello Parma’ nelle forme e nei modi propri dell’attività di ciascuno (a mero titolo esemplificativo: contrattazione sociale, assemblee pubbliche, iniziativa popolare, interpellanze, interrogazioni, mozioni).

Letto, confermato e sottoscritto.

Parma, 12 maggio 2015.

Cgil

Cisl

Uil

Comitato ‘Per la tutela dello stato sociale’

Anmic

Comitato ‘Genitori infuriati’

Comitato ‘Per fare un bambino ci vuole un asilo’

Assemblea permanente degli educatori

Fondazione ‘Mario Tommasini’

Consiglieri comunali:

Giuseppe Bizzi

Nicola Dall’Olio

Roberto Ghiretti

Maria Teresa Guarnieri

Massimo Iotti

Ettore Manno

Giuseppe Pellacini

Pierpaolo Scarpino

Maurizio Vescovi

Alessandro Volta

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*