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Concorso per ostetriche: è qui la truffa?

Si presentano al concorso pubblico per ostetriche indetto dall’Azienda Ospedaliera di Parma, ma alla fine della prova scritta i candidati vengono fatti uscire dall’aula con le prove scritte in mano e ne approfittano per controllare i risultati. Questa è la situazione denunciata da un gruppo di ragazze che hanno sostenuto il concorso.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera completa e firmata:

“Siamo delle Ostetriche che in data 14/05/2015 si sono presentate come candidate alla prova scritta del concorso pubblico per titoli ed esami indetto dalla Azienda Ospedaliera di Parma per l’assunzione a tempo indeterminato di una Ostetrica/o.

Sentiamo la necessità di raccontare quanto accaduto in questa occasione. Al termine dello svolgimento della prova scritta, che consisteva nel rispondere a trenta quesiti a risposta multipla, tutti gli oltre settecentocinquanta candidati sono stati invitati ad uscire dal luogo in cui si è svolta la prova (il palazzetto dello sport B. Raschi) e ad accomodarsi nell’ingresso dove era stato fatto il riconoscimento, con il proprio compito tra le mani.

Si è creata una grandissima confusione, i canditati con le loro prove fra le mani parlavano tra loro scambiandosi opinioni, cercando informazioni tramite internet sui loro smartphone. E’ lecito pensare che in questa situazione qualche candidato abbia potuto completare la prova rispondendo a quesiti lasciati in bianco con informazioni reperite da internet o da altri candidati.

Abbiamo fatto presente le nostre perplessità ai membri della commissione e al personale addetto alla sorveglianza. Ci è stato risposto, in modo del tutto non soddisfacente che, all’atto della correzione delle prove, eventuali crocette apposte con penne nere differenti da quelle consegnate dalla commissione prima della prova e ritirate al termine della stessa e apposte in un momento successivo lo scadere del tempo fornito per rispondere alle domande, sarà facile identificarle e differenziarle da quelle invece apposte con la penna messa a disposizione e nel lasso di tempo stabilito.

Inoltre, alle nostre rimostranze, per altro poste con educazione e gentilezza, in modo molto sgarbato e sgradevole una persona ci ha risposto così, citiamo testuali parole: “la prossima volta venite ad organizzarlo voi, il concorso!” Non riusciamo a comprendere il motivo per cui ai candidati sia stato permesso di uscire nella più totale confusione dal luogo dello svolgimento dell’esame con il proprio elaborato: solitamente, durante gli altri concorsi, un candidato per volta si dirige verso la commissione e consegna il proprio compito nella più totale trasparenza.”

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