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Dissesto idrogeologico: 100 milioni di euro dalla regione

Dalla Regione Emilia-Romagna ancora buone notizie. Superano infatti i 100 milioni di euro le risorse messe a disposizione per la difesa del territorio derivanti da fondi nazionali e regionali e dalle “economie”, cioè dal recupero di fondi disponibili e non utilizzati negli anni precedenti.

Per il Presidente della Provincia, Filippo Fritelli, e per il consigliere delegato alla viabilità, Gianpaolo Serpagli, si tratta di un ottimo risultato. “ La Regione Emilia-Romagna si è impegnata nel reperimento di risorse e gli sforzi hanno dato esiti positivi. Ci troviamo di fronte a un lavoro molto ben impostato che tiene conto delle priorità e non abbandona i residenti nel territorio che hanno subito danni. Gli interventi di messa in sicurezza del territorio ma anche degli edifici pubblici, come le scuole, mettono in evidenza che il pensiero degli amministratori è rivolto soprattutto alle persone che risiedono e vivono in quel territorio”.
25 milioni di euro sono destinati alla prevenzione e al rischio idrogeologico, in sintonia con la strategia già avviata per la sicurezza del territorio, destinando le risorse prevalentemente ad interventi di manutenzione e alle opere strutturali individuate dalla pianificazione di bacino. Per Parma prevista la ricostruzione del ponte della Navetta.
Oltre 19 milioni di euro vengono destinati alla prevenzione del rischio sismico con interventi su edifici pubblici e scuole: una parte rilevante, 4,8 milioni recuperati dalle economie del Piano sisma 2008, sono destinati a ulteriori 26 interventi di miglioramento antisismico nelle province di Parma,Reggio Emilia e Modena.
59 milioni di euro sono previsti per interventi in risposta alle emergenze maltempo. Fra questi sono disponibili 11 milioni dal Fondo di solidarietà europeo per l’emergenza maltempo di ottobre-novembre 2014 che ha colpito le province centro-occidentali e i comuni rivieraschi del Po.
Fotografia del territorio 
Il territorio dell’Emilia-Romagna si distingue per la sua fragilità: 56.000 chilometri di corsi d’acqua naturali, 3.000 chilometri di argini, 18.000 chilometri di canali di bonifica, 130 chilometri di costa, 29% dei quali in erosione, 37 aree protette, 26 porti ed approdi. 79.000 frane, di cui il 45% attive, con il 21% del territorio collinare e montano interessato e 84.000 edifici su frane, il 9% dei quali su frane attive, 428 aree perimetrate a rischio.

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