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Olimpico ultimo palco. La Lazio affonda il Parma 4-0, è retrocessione

 

imageLAZIO-PARMA 4-0

(Fine primo tempo 3-0)

Marcatori: 10’ Parolo, 12’ Klose, 15’ Candreva, 35’ st Keita

LAZIO (4-2-3-1) – Marchetti; Basta, Ciani, Mauricio, Radu (27’ st Braafheid); Cataldi, Parolo; Candreva, Anderson (18’ st Keita), Lulic; Klose (33’ st Mauri)
A disposizione: Berisha, Strakosha, Djordjevic, Konko, Ledesma, Perea, Cavanda, Oikonomidis, Novaretti
All: Pioli

PARMA (3-5-2) – Mirante; Cassani (16’ st Santacroce), Mendes, Lucarelli; Varela, Lila, Lodi (30’ st Mariga), Nocerino, Gobbi; Palladino, Belfodil
A disposizione: Bajza, Iacobucci, Ghezzal, Mauri, Santacroce, Mariga, Jorquera, Coda

All: Donadoni

Arbitro: Sig. Gianpaolo Calvarese di Teramo
Ammoniti: Belfodil, Mirante, Varela

Francesca Devincenzi

ROMA – Parma (città) al buio per un black out da temporale. Parma Calcio al buio sul terreno dell’Olimpico. La Lazio con un tremendo uno – due – tre castiga i gialloblù, partiti meglio, ma infilati dall’ex Parolo, poi da Klose, poi dall’altro ex, Candreva. Poi da Keita, a dieci dalla fine dell’ultima da “virtualmente in serie A”.

E’ un gioco sadico del destino che a condannare il Parma (formalmente, sia ben inteso, perchè i reali boia sono ben altri e la retrocessione è arrivata ben prima di stasera) siano Stefano Pioli, parmigiano che in gialloblù ha debuttato sia in campo che in panchina nella massima serie, e Marco Parolo, con un eurogol.

Segna e esulta, se sia giusto o irrispettoso lo lasciamo giudicare agli amanti della demagogia spicciola applicata al pallone, per la sottoscritta il vero dilemma sportivo giace altrove. E la vera sfida inizia questa notte: a retrocessione in tasca, rifondare. A partire da domani (giovedì) mattina: il Tribunale dovrà stabilire se l’esercizio provvisorio può continuare un altro mese. E si dovrà lavorare per rifondare, che sia B o D, su basi meno gracili e fittizie di quelle che oggi hanno causato l’affondamento.

FORMAZIONI – Assenti per squalifica Feddal e Costa, Donadoni rispolvera capitan Lucarelli in difesa con Cassani e Mendes. In mezzo al campo si rivede dal primo minuto Lila, in attacco la coppia inedita Palladino – Belfodil con Lodi alle loro spalle. Klose non è al meglio ma ce la fa, e Pioli lo manda in campo dal primo minuto in tandem con Lulic: spazio anche per gli ex Parolo e Candreva. In difesa, dopo 5 mesi, si rivede Ciani.

LA PRIMA OCCASIONE è GIALLOBLU’- Dopo quattro minuti i ducali si presentano al cospetto della difesa di casa: sugli esiti di un corner Lodi serve una palla invitante a Palladino, ma Marchetti in uscita lo anticipa. Al sesto ancora Parma: gran botta al volo di Palladino, Marchetti c’è.

TERRIFICANTE UNO-DUE-TRE DELLA LAZIO – Quando si sveglia, l’Aquila ferisce. E al Parma che spreca risponde con concretezza. In sei minuti tre reti: la prima arriva al nono, ed è il più classico dei gol dell’ex, firmato Marco Parolo. E’ un eurogol, tiro al volo dai 30 metri all’incrocio, Mirante non può nulla. E siamo al nono. Passano due minuti, e la Lazio affonda di nuovo. Felipe Anderson la scodella dentro, Lulic non ci arriva ma Klose non sbaglia: due a zero. E il tre arriva altri due minuti dopo: la difesa dorme, Candreva vede un corridoio, ci affonda dentro come fosse burro e a tu per tu con Mirante insacca il 3-0. Partita virtualmente chiusa dopo 13 minuti. La Lazio davanti ormai fa ciò che vuole, Felipe Anderson svaria su tutto il fronte, Klose fa paura e i nervi saltano. Belfodil si fa ammonire per un calcione a Dos Santos, Mirante (diffidato) per proteste, Varela per similuazione. Poi il nulla, la Lazio fa melina, la curva la Ola. Il Parma chiude e riparte, Mendes spara in curva, poi ancora melina. La Lazio è rispettosa del dramma sportivo che sta andando in scena, ma anche orgogliosa, e al 39’ Mirante è chiamato al miracolo su Candreva. Poi, tre minuti dopo, su Felipe Anderson. Prova a fare qualcosina Palladino, ma Marchetti dice no. E tutti negli spogliatoi.

RIPRESA – La squadra di casa non molla, macina corner e occasioni: Basta conquista un corner (deviazione di Nocerino), Lulic ne conquista un altro. Poi inizia il walzer dei cambi: Santacroce per Cassani nel Parma, Keita per Anderson nella Lazio, mentre lo sparuto gruppo arrivato da Parma (giornalisti compresi) sogna che Calvarese chiuda la partita in anticipo per manifesta inferiorità ed inutilità della continuazione dei minuti. Al 68’ bella idea di Belfodil, che di tacco serve Mendes, liberissimo: il tiro, dai trenta metri, è altro di un soffio. Continua la girandola dei cambi, mentre sull’Olimpico scende il freddo: l’unica ovazione è per Mauri, che entra in campo a dispetto delle dichiarazioni dello “zingaro”, l’uomo principe di scommessopoli che lo ha tirato in ballo, o forse nei guai, di nuovo. Anche questo è l’assurdo del calcio, il Parma affonda per le colpe dei suoi gestori, Mauri si è passato un paio di notti in gattabuia ma gioca ancora.

ANCHE KEITA IN GOL – Non che una rete in più o una in meno facciano la differenza, Fantacalcio a parte. Ma per la Lazio arriva anche la quarta: sul quale MIrante, che un minuto prima aveva detto no al pallonetto di Lulic, non può nulla. E dire che qualche minuto prima i ducali avevano rischiato di accorciare le distanze con un bel tiro a giro di Lila schiantatosi contro la traversa.

Ma la partita è finita, così come la stagione. Almeno per il Parma, che dopo il 18 maggio 2008, ascrive il 29 aprile 2015 tra le pagine più nere della propria storia recente, piena di stelle, trofei e grandi risalite. Sperema.

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