Home » Sport » Parma Calcio » Donadoni ai tifosi: “Stateci vicino per quanto stiamo facendo, è difficile anche per noi”

Donadoni ai tifosi: “Stateci vicino per quanto stiamo facendo, è difficile anche per noi”

Parma – Udinese, Rewind.

Si gioca, non si gioca, si si gioca, no non si gioca: era stato il tormentone del 20 febbraio, poi il rinvio ufficiale.

A 45 giorni, uno più uno meno di distanza, questa volta si, si gioca.

Sono cambiate tante cose: Parma Fc nel frattempo è fallito ufficialmente, Manenti, all’epoca presidente, è stato arrestato per una vicenda che col destino del Parma si intreccia, Lega Figc e Aic si avvicendano a Collecchio per decidere il futuro, semplice ma anche prossimo della società e per incrociare idee e cifre con i due curatori fallimentari Anedda e Guiotto, con il loro consulente sportivo Albertini ma anche con i loro legali.

Di identico, resta una gara da giocare, una maglia da onorare, un campionato da portare a termine. Almeno fino al 15 aprile, quando Anedda e Guiotto diranno al Tribunale se sussistono le condizioni per procedere con l’esercizio provvisorio.

“Sembra che ci siano delle possibilità positive, vedremo…”- smizzica Roberto Donadoni, stanco, stanchissimo di questa situazione.

Poi ci sarà l’asta, forse. “Si, forse. E’ un passaggio successivo, se non ci sono le condizioni… Se si continua e si va avanti si potrà ragionare sul resto”.

Allora proviamo a parlare di calcio, e di campo. Di Parma Udinese.

Come sta Lila, uscito acciaccato da San Siro? “Sicuramente non ci sarà, venerdì avremo valutazione più precisa. Oltre a tutti i problemi che già ci sono si aggiungono anche questi, che sono inevitabili,  pensare di avere tutti al 100% sarà complicato, bisognerà fare un ulteriore sforzo”.

Come Nocerino, uomo ovunque.

“Nocerino sabato ha giocato dietro la punta, che era Belfodil, poi l’ho messo come centrocampista interno, e poi l’ho messo a fare il giocatore davanti alla difesa. Ha un’esperienza tale che mi permette di usarlo in questi modi. Se riusciamo a fare questo tutti torneranno utili”.

Perchè le partite sono tutte appiccicate, una in fila all’altra. “Sarebbe facile dire “perchè tutte le partite adesso?”” – ammette. “Ma non servirebbe a nulla, siamo in una situazione difficile e complicata, e dobbiamo convivere con queste esigenze. Le cose stanno in questo modo, non ha senso protestare o arrabbiarsi, non cambierebbe nulla“.

Forse ci si aspettava più solidarietà da parte dei grandi campioni.

“Io penso che ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ho già le mie preoccupazioni per occuparmi anche del pensiero degli altri. Per far sì che questo calcio migliori certamente bisogna superare la logica per cui ognuno si accontenta di tutelare il proprio orticello, ma come detto ognuno e’ libero di pensare e fare ciò che crede.

La squadra a San Siro ha dato segnali importanti anche sotto il profilo del carattere, reagendo dopo lo svantaggio:
Questo è un passaggio importante, questa consapevolezza è fondamentale per terminare la stagione. I giocatori sanno che il loro futuro dipende anche molto da ciò che si riuscirà a fare in questi ultimi due mesi. Inconsciamente chi si trova nella nostra situazione può sentirsi legittimamente in credito, ma questo non deve sfociare nel piangersi addosso. Anche se sarebbe umano rappresenterebbe comunque un errore. Quindi, anche se complicato dobbiamo andare avanti con tutta la nostra professionalità e dignità”.

L’ultimo appello, le ultime parole, sono per i tifosi.

“E’ importante che diano una risposta, che ci siano, e lo facciano vedere. Perchè ne abbiamo bisogno noi, e uno stadio pieno rende più appetibile la società per un potenziale acquirente. Devono decidere loro se esserci, e di farlo per il bene del Parma”.

 

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*