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Il Parma s’illumina di San Siro: contro l’Inter finisce 1-1

Milano – E’ stata una bella partita, e il Parma ha meritato appalusi. Ci siamo divertiti, abbiamo sofferto, vissuto la partita solo come tale, via dalla testa le scartoffie il problemi e la consapevolezza che è tutto finito.

Per 90 minuti ci siamo vissuti la partita, finita uno ad uno, reti di Guarin (deviata da Mauri) e Lila, ed è una cosa bella, bellissma, considerando che, almeno per una stagione (volendo essere molto ottimisti) luci a San Siro, sul Parma non se ne accenderanno più.

FORMAZIONI – Gialloblù privi dello squalificato Lucarelli schierati con la difesa a tre: Feddal Gobbi e Costa, folto centrocampo a cinque e Nocerino alle spalle di Belfodil. Nella squadra di casa assente Icardi per squalifica Mancini si affida davanti al baby-Puscas con Palacio e Shaqiri, in difesa debutto dal primo minuto per l‘ex ducale Felipe.

PRONTI, VIA – All’andata era stato tripudio gialloblù, terminato con una pessima Inter contestata dai tifosi che, a suon di striscione, richiamavano Mancini. Ora Mancini lo hanno riavuto, a scapito di Mazzarri, il Parma è abbondantemente retrocesso, oltre che fallito, nonostante il lumicino accesosi un girone fa, ma i nerazzurri non paiono molto meglio. Passa meno di un minuto, e Varela impegna Handanovic. Ne passano nove, e Jorquera tenta il pallonetto, alto di un soffio. All’undicesimo il Parma rischia di farsi male da solo, con una palla persa da Costa, ma Mirante, al rientro dopo la squalifica, ci mette una pezza. Ancora Mirante al 13esimo: Puscas lancia Shaqiri, ma lo svizzero colpisce male.

INTER IN VANTAGGIO AL 25’ – Il vantaggio nerazzurro arriva al 25’, ed è lo specchio della stagione gialloblù: un’annata in cui va tutto storto. Guarin si trova sui piedi una palla che non sa a chi dare, tenta la botta da fuori, e non farebbe male a nessuno se non incocciasse sui piedi di Mauri per la deviazione – autogol vincente.

BELFODIL CI DELIZIA CON UN DOPPIO DRIBBLING – Ed è di per se una notizia, essendo forse la più bella giocata vista in stagione ad opera del numero dieci ducale. Ed anche questo la dice lunga sulla stagione del Parma: comunque il franco- algerino costringe Ranocchia al recupero in corner, che dice anche qualcosa di interessante, peccato la botta da fuori di Mauri venga murata da un compagno.

PAREGGIO GIALLOBLU’ – La seconda bella giocata di Belfodil, veramente in formato Inter, forse sentendo aria di casa, vale il gol del pareggio. Dribbling, cross, palla spazzata fuori dalla difesa nerazzurra dritta sui piedi di Varela che trova il cross pennellato sulla testa di Andi Lila, il numero tre portato da Taci nel suo interregno da presidente, che trova il pareggio. Seconda rete stagionale per lui, che di mestiere dovrebbe fare il vice-Paletta. E’ il 44esimo, resta il tempo solo per i fischi di San Siro durante l’ingresso delle squadre nel tunnel.

RIPRESA – La tegola cade puntuale, però. Lila nel segnare si fa male, e dopo l’intervallo lascia il posto a Ghezzal: Donadoni vuole vincere. Cambia anche Mancini: fuori Puscas, dentro Kovacic. Il primo rischio il Parma lo corre allo scoccare dell’ottavo: sull’asse Santon – Shaqiri palla a sinistra per il cross di Juan Jesus che imbecca Kovacic, troppo libero di colpire in tuffo. Palla sul fondo. Cinque minuti dopo sono i ducali che potrebbero raddoppiare: Varela scappa via a Juan Jesus, e da pochi metri dentro l’area ha sui piedi una sfera invitante ma viene murato da Felipe.

La ripresa è divertente, vive di fiammate ed è ancora Parma in avanti al 64’: grandissima azione di Ghezzal sulla destra, cross per Belfodil che colpisce malissimo sciupando ancora. E per la legge del calcio i ducali tornano a soffrire, con Palacio che al 69esimo inventa un missile che sfila fuori di nulla. Un minuto dopo ancora Inter, ancora Guarin: punizione scontrosa da fuori, rasoterra noioso che Miante in qualche modo blocca. Ancora Parma, ancora uno spreco: i gialloblù in una partita sciupano più che in una stagione. Questa volta è Coda, subentrato a Belfodil, a lanciare Ghezzal, che calcia troppo alto. E allora riprova l’Inter, prima Santon per Palacio, ma la difesa chiude, poi Ranocchia costringe Mirante all’anticipo su Guarin.

E’ quasi un assedio nerazzurro col Parma che stringe i denti per reggere, per orgoglio e dignità più che per punti. Ci prova Guarin, poi Hernanes, ma quattro minuti di recupero non bastano all’Inter che esce tra i fischi.

Mentre il Parma, per un giorno, si sente di nuovo grande.

 

 

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