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Donadoni: “Siamo come carogne nel deserto”. Lucarelli: “Lasciati soli da tutti”

Volevo solo introdurre dicendo che questa conferenza è stata fatta per spiegare il motivo principale per il quale ci comportiamo così, che non è di certo un fattore economico, perchè è legato solo a tutto quello che sta accadendo in questi mesi. Il fattore economico è l’ultimo dei problemi, anche se ci sono dipendenti che di questo problema ne fanno giustamente una ragione di vita. Noi ci chiediamo perchè e come si è arrivati a questo, e speriamo che qualcuno oggi si prenda la responsabilità di ciò che è successo. E ad oggi non ho visto nessuno che è riuscito a dire che forse aveva qualche colpa, qualche responsabilità. Al di là di quelli che sono i problemi economici, e per i quali ci sono dei responsabili che però sono stati messi nelle condizioni di operare in un certo modo. Per questo la responsabilità non è solo loro. Sono stanco di vedere che si cerca poi di mettere qualche toppa, perchè in queste situazioni si cerca di rattoppare qualcosa, invece è arrivato il momento di guardarci negli occhi e dire: qui bisogna intervenire in modo radicale. Qui ci sono situazioni che non si possono più ripetere, e per questo a partire dall’alto bisogna prendere coscienza della cosa per far sì che non avvengano più cose del genere. Ci tenevo subito a precisare questo. Detta la motivazione che ci ha spinto a fare questo, volevo anche ringraziare tutti i giocatori che hanno aderito a questa protesta, ovvero chi in campo ci va. Ma chi sta fuori dal campo non si è quasi fatto sentire, e questa per me è una delusione tremenda”.

Esordisce così Roberto Donadoni nella conferenza stampa convocata da lui e dal capitano del Parma, Alessandro Lucarelli.

Parlano a ruota libera, sfogano rabbia frustrazione e solitudine. Contro tutti, istituzioni del calcio, della politica, stampa e non solo.

Ed eccolo il capitano gialloblù: “Io aggiungo i motivi per cui abbiamo deciso di non giocare: noi avevamo chiesto tutela ed interesse alle istituzioni calcistiche per la nostra situazione. Avevo detto che se fosse stato un problema di fondi avremmo messo noi i soldi. Nessuno si è interessato al Parma, a parte l’Aic e l’Associazione degli allenatori, nessuno dei vertici federali si è schiodato dalla poltrona per vedere cosa stava succedendo. Per questo non giochiamo, non è un discorso economico , avevamo anche trovato uno sponsor che ci pagava la trasferta . E’ stata fissata un’assemblea al 6 di marzo, ma non so neanche se ci arriviamo al 6 di marzo. Questa è la conferma che il problema Parma non è così importante per i vertici. Ora noi ci sediamo e vediamo cosa faranno il 6 marzo, e poi da lì valuteremo cosa fare”.

Tavecchio ha accettato il rinvio della gara senza fare problemi. Vi sorprende?

Roberto Donadoni: “Se a me chiedete perchè mando in campo una squadra, o perchè faccio gli allenamenti in un certo modo io rispondo con chiarezza. Ma nonc hiedete a noi le risposte che devono dare altri. Spesso e volentieri ho detto che se qualcuno dice qualcosa su di me non dovete chiedere a me di rispondere, deve rispondere chi ha pronunciato quelle frasi. Se il Presidente della Lega, o quello della Figc si comporta in un certo modo, sarà lui a dover spiegare il perchè. L’incontro di ieri tra il Sindaco e Manenti? La reazione del gruppo è quella di essere venuti qui stamattina e aver fatto un allenamento da professionisti. Questa è la risposta, tutto il resto lo vedremo”

Alessandro Lucarelli: “Anche perchè per noi non è facile dire che domenica non giochiamo. Non prendete questo come una ripicca o un motivo di menefreghismo da parte della squadra. Se il Parma è arrivato in questa situazione, è perchè qualcuno gliel’ha permesso. La nostra voce è anche quella di società che non hanno voce in capitolo. Noi quindi dobbiamo lavorare per far sì che questo non succeda più, le norme che ci sono non tutelano abbastanza. Bisogna sfruttare questo momento per migliorare”.

Vi sentite “capro espiatorio e vittime del sistema”?

Roberto Donadoni: “Ci aspettiamo anche che la stampa ci presti attenzione. Non elemosiniamo niente, ma questa è l’evidenza dei fatti, e di fronte a fatti così certi è impossibile che il sistema calcio possa funzionare. Io ho l’impressione che la nave stia andando alla deriva, e nonostante questo si sta facendo poco, ognuno pensa al proprio orticello. Questo vale per tutti, dagli allenatori agli arbitri, dalla stampa agli organi federali. Non c’è un giornalista che a quattr’occhi non condivida cose come queste. Poi non so per quale motivo non si parla fino in fondo di ciò che sta succedendo. Mi viene da pensare che sia per convenienza. Ma vogliamo cercare di affrontare il problema e risolverlo? Senza mettere delle toppe, però. Se dovremo pagare le conseguenze dei nostri atti saremo ben felici di questo, perchè se devo essere squalificato per una cosa come questa sono orgoglioso e felice di poterlo fare. Forse qualcun’altro si deve vergognare se viene squalificato per truccare partite, o per combine, ma io in questa situazione non mi vergogno assolutamente”.

Alessandro Lucarelli: “Se il Parma è arrivato a questo è perchè ci sono delle lacune a livello federale”

Vi sentite lasciati soli dalla stampa?

Roberto Donadoni: “E’ il sistema che dev’essere rivisto, ma il sistema è fatto di noi, di voi, tutti assieme. E tutti dobbiamo cercare di remare in un modo tale che permetta al sistema di migliorare, perchè oggi è solo una nave che va alla deriva. Come faccio ad allenare ogni giorno? Semplicemente per l’amore verso la nostra professione, siamo nati per questo, e quindi mi sembra giusto combattere per qualcosa in cui si crede. Facciamo un calcolo delle persone che vengono coinvolte in questo che è un business per molti, anche se per me è uno sport, e quindi per quelli che sono più deboli, che sono meno ascoltati, abbiamo questo dovere, poi è chiaro che tutte le cose che abbiamo nella testa ci condizionano. Non giocare domenica è una forma di rispetto verso giocatori e allenatori, perchè non sono dei robot che si spengono e non pensano più a nulla quando escono dal campo. Siamo tutti fatti di emozioni, e di cose che vanno oltre. E ci sono dei principi per i quali vale la pena combattere, ed è giunto il momento di dire basta. Cerchiamo di fare qualcosa in maniera concreta, anche perchè poi ne avremo vantaggi tutti”.

Alessandro Lucarelli: “Cosa succederà il 6 marzo? Non so, io so solo che qui dentro ci sono solo la squadra e l’allenatore. Ogni giorno portano via qualcosa, non so cosa accadrà, ma sicuramente non ci sono le condizioni per andare avanti e per svolgere il nostro lavoro al meglio. Spero che quest’interesse che c’è ci aiuti a risolvere questa situazione. Ci sono anche i settori giovanili che soffrono, ci sono dei giovani di prospettiva che si potrebbero svincolare, e ci sono degli avvoltoi qui fuori pronti a portarli via”.

Roberto Donadoni: “Ormai ci sentiamo come la carogna in mezzo al deserto, come ha detto un mio amico, la cosa brutta sarebbe quella di accorgersi che attorno alla carogna ci sono solo avvoltoi e sciacalli. L’aiuto che si sta chiedendo è questo, pensiamo a tutto quello che c’è dietro. Ci sono ragazzi che hanno 16-17 anni, che hanno un futuro davanti. E’ bello sentire dire delle cose, ma bisogna però fare dei fatti, perchè dirlo non basta. Mi auguro che accada qualcosa di positivo, perchè vogliamo essere positivi, fiduciosi, finchè non ci toglieranno questa speranza. Poi quando le cose accadranno faremo le nostre considerazioni. Cosa pensiamo dell’ipotesi che la Lega e la Figc mettano i soldi per farci finire il campionato? Finchè non sapremo cosa accadrà non possiamo fare valutazioni, vedremo cosa succederà in Lega, o con Manenti, o se ci saranno altri interessati. Passo dopo passo vedremo, e faremo le nostre valutazioni, ma non a priori, perchè se non c’è nessuno disponibile a comprare il Parma diamo possibilità a chi può operare”

Alessandro Lucarelli: “L’interesse dev’essere quello di dare continuità al Parma, che l’interesse sia a lungo raggio, e non solo fino a fine campionato per poi far sprofondare la società”.

Facciamo un nome: Giampietro Manenti.

Roberto Donadoni: “Manenti? Ad oggi direi che non è che la sua figura ne sia uscita rafforzata, questo è poco ma sicuro. Siamo sbigottiti, ma il nostro ragionamento parte da questi presupposti qui: non devono e non possono succedere le cose che stanno accadendo. E questo da chi dipende? Io se torno indietro e penso al fatto dell’Europa League dico: cavoli, noi ci siamo guadagnati sul campo l’Europa League, e poi è successo quello che è successo. E mi viene da pensare che non sia stata una cosa casuale. Mi viene da pensare che se fossimo andati in Europa League gli organi competenti europei avrebbero messo il naso dentro ai conti del Parma, e vedendo la situazione difficile avrebbero dovuto risponderne le istituzioni calcistiche italiane. Invece sembra che l’esclusione abbia permesso alle istituzioni di non dover dare delle risposte. E’ un mio dubbio, non è una certezza, ma queste sono cose che non devono succedere”.

Alessandro Lucarelli: “Se ho sentito Manenti? Il Presidente l’abbiamo visto mercoledì, ma non cambia niente quello che ci dice, sembra un copia incolla: sto lavorando, sto facendo il possibile per far arrivare i soldi”.

Intanto è tornato a parlare Ghirardi.

Roberto Donadoni: “L’intervista di Ghirardi? E’ la classica toppa, cerchiamo di limitare il danno, ma il problema resta. Non è importante vendere Mauri o altri giocatori per sistemare il problema. Non bisogna arrivare a questo. Ora ci sono dei dati che sono inconfutabili, quindi è giusto che uno risponda”.

L’Aic ha in programma altre iniziative?

Alessandro Lucarelli: “Se sono previste altre iniziative dell’Aic in futuro? Vedremo dopo il 6 marzo. Noi però abbiamo avuto il pieno appoggio da parte di tutte le squadre di Serie A, alcune addirittura non volevano giocare, perchè hanno capito che il Parma è così anche per colpa di alcune norme federali che hanno permesso che questa situazione si creasse”.

Roberto Donadoni: “Bisogna che gli attori principali di questo sport cambino un po’ il loro modo di pensare. Se si continua così non si va da nessuna parte. Sono convinto che si andrebbe al disastro più totale. Le componenti più importanti sono giocatori, allenatori, arbitri, coloro che vanno in campo, e devono avere la possibilità di farsi sentire. E’ chiaro che se tutto rimarrà tale e quale non ci sarà speranza. Stiamo cercando di smuovere qualcosa, ma le uniche associazioni che sono intervenute sono quelle dei calciatori e degli allenatori. Io se mi rendessi conto che il Parma è messo in certe condizioni andrei subito lì. Ci rendiamo conto della situazione? Bisogna agire in fretta, confrontarsi, rendersi conto, perchè altrimenti siamo in questa situazione”.

E’ di questa mattina la notizia del fermo amministrativo posto alla macchina di Manenti.

Alessandro Lucarelli: “Questo racchiude un po’ quello che è il personaggio, che sta pagando quello che altri hanno fatto prima di lui, anche se lui non si sta aiutando. Questo è un ambiente esasperato perchè ne abbiamo sentite tante. Lui è l’ultimo arrivato, gli abbiamo chiesto di non promettere nulla, di fare solo i fatti. Invece non abbiamo visto niente di tutto questo. Manenti non è il colpevole della situazione del Parma, bisogna andare a vedere chi c’era prima per capire cos’ha fatto e perchè il Parma è così”.

Roberto Donadoni: “Stiamo diventando agli occhi di tutto il mondo veramente ridicoli. Questo dovrebbe far capire che non si può continuare in questa direzione. Noi passavamo per una nazione che ha una tradizione a livello calcistico, ma rendiamoci conto invece di quanto siamo antiquati. Come ho vissuto i pignoramenti? Queste sono sciocchezze, sono quella parte che fa colore e che rende spiritoso il tutto. Da dentro ci facciamo due risate, ieri c’erano quelli di Striscia la Notizia, e anche lì c’era una sfumatura comica, però veramente non mi interessa di affrontare il discorso delle panchine portate via, io mi sento come la carogna in mezzo al deserto. Spero che insieme si possa lottare. La lontananza di Leonardi? Ha problemi di salute, non sta bene, e quello che è vero è che siamo abbandonati a noi stessi, e nella quotidianità siamo costretti ad arrangiarci. Ormai è diventata un po’ terra di conquista. Poi chiaramente la stampa ci sguazza un po’. Noi come squadra siamo compatti su quello che vogliamo portare avanti. Noi vogliamo tornare in campo. Cosa facciamo, ci alleniamo tutta la settimana per poi non giocare mai?”.

Alessandro Lucarelli: “Un momento in cui ho capito che la situazione stava crollando? Ci è sempre stato detto che c’erano problemi di liquidità, ma mai avremmo pensato che ci fosse un buco così grande dietro”

Roberto Donadoni: “Aggiungo che io non credo che Lucarelli, che è a Parma da diversi anni, non abbia notato questo così come non l’abbiate notato voi di Parma. Questa domanda voi giornalisti dovete porgerla a voi stessi. E’ più facile che sappiate voi le cose, perchè voi avete il polso e la capacità di capire il tessuto di una squadra. E’ una domanda giusta, ma dobbiamo rivolgerla a tutti noi”.

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