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Parma Calcio, Mapi Group il nuovo proprietario?

Siamo stanchi di parole voci e supposizioni. Di nomi smentiti, foto che dovevano sbiadite mentre un presidente  già ex e quello nuovo al lavoro. Di Gruppi Proto di turno, che lanciano notizie e anatemi più per strategie di comunicazione che per reale interesse aziendale.

Ma si sa, per il Parma è un momento così. Come se il contrappasso per essere sopravvissuto al crac Parmalat debba essere viverne un altro, autonomo ma altrettanto rumoroso.

Ma ormai, in attesa della conferenza di oggi, sembra sempre più probabile, almeno stando ad autorevoli fonti giornalistiche e pur in assenza di conferme ufficiali, che il pacchetto di maggioranza della società Eventi Sportivi Spa, la holding che controlla il 90% del capitale della FC Parma Spa, sia finito, dopo il rapido passaggio di Rezart Taci, dileguatosi alla velocità della luce presumibilmente dopo aver appurato che la situazione debitoria era diversa, quindi maggiore, rispetto a quella che gli era stata paventata (o, almeno, così ha dichiarato il baby presidente Kodra), alla slovena MAPI GRUP d.o.o., piccola e misteriosa società che fa capo a Giampietro Manenti, faccendiere lombardo protagonista delle mancate scalate prima alla Pigna, famoso brand cartiero e, successivamente, al Brescia Calcio, passando per l’infruttuoso tentativo di acquisizione della Pro Vercelli.

Sulla Mapi Grup, nelle ultime ore si sono fatte molte illazioni, la più clamorosa (e ricorrente) delle quali è quella che vuole questa piccola ed oscura società con sede in un quartiere artigianale alla periferia di Nova Gorica controllata dal colosso petrolifero russo Gazprom.
Questa indiscrezione ha, naturalmente, acceso gli animi e le speranze non solo dei tifosi ducali, ma anche dello spogliatoio crociato tant’è che lo stesso Palladino, non si sa bene su quali basi, sabato ha twittato “Finalmente buone notizie!”.

Ovviamente non sappiamo se, per qualche motivo, che tuttavia, razionalmente sfugge, Gazprom usi effettivamente la MAPI GRUP per qualche operazione anche se, al momento, manca qualsiasi prova di questa eventualità, ma il buon senso fa ritenere piuttosto improbabile che un colosso di tali dimensioni e con un prestigio internazionale di questa levatura, possa mascherarsi dietro una piccola società della periferia di Nova Gorica che, va detto, annovera un altrettanto modesto capitale sociale di soli 7.500 euro con cui, probabilmente, non si riuscirebbe nemmeno ad acquistare la Skoda dello stesso Manenti.

Ma, come detto, da molte parti si sostiene che tra i soci della MAPI ci sia la Gazprom: bene, al fine di contribuire ad una visione più chiara e globale della situazione in cui è finito il Parma, Sportal.it ha guardato la visura camerale della MAPI GRUP d.o.o. e può certamente smentire che, almeno ufficialmente, Gazprom figuri nella compagine sociale che, invece, risulta composta unicamente da Giampietro Manenti, del quale abbiamo già riferito, e da una sconosciuta (ai più) signora di Carrara, tale Maria Isabella Camporesi, ex amministratrice dell’agenzia immobiliare Alpi & Mare Srl con sede a Ravenna che, a sua volta, aveva inglobato la Euro Immobiliare di cui la Camporesi era rappresentante legale.

Per la verità, va riferito che la signora Camporesi è salita alla ribalta delle cronache apuane nel 2011 quando è finita a processo per truffa (art. 640 c.p.), tra l’altro a seguito di una denuncia presentata dai soci della stessa Alpi & Mare, nell’ambito di una complessa vicenda relativa alla presunta vendita sottocosto di alcuni appartamenti nel litorale di Marina di Carrara. Accusa da cui, va riferito, la donna si è prontamente detta estranea, specificando anzi di essersi dimessa dall’incarico proprio per ‘non vedersi coinvolta in operazioni estremamente pericolose’.

Insomma, almeno a giudicare dai documenti reperibili sulla MAPI GRUP e dalle vicende personali dei soci, sembra difficile pensare che questa società, se sarà confermato che è effettivamente ad essa che sono andate le azioni della Eventi Sportivi detenute da Taci, possa garantire le risorse necessarie per poter farsi carico dell’indebitamento del Parma Calcio.

Ma gli accadimenti di questi ultimi mesi, dall’uscita di Ghirardi in poi, hanno dimostrato che tutto, ed il suo contrario, è possibile e, quindi, non resta che attendere gli sviluppi delle prossime ore per capire se l’ottimista cinguettio di Palladino sia fondato.

 

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