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Mauro Segalini, una morte senza un colpevole

La famiglia distrutta dal dolore per la perdita del proprio caro dopo 15 giorni di coma, non ha notizie dalle autorità competenti sul come e sul chi ha investito Mauro.

La Gazzetta di Parma, caso più unico che raro, non ha riportato nemmeno un trafiletto su questo investimento. E dire che il giornale cittadino, in casi analoghi, si è sempre, e dico sempre, comportato in ben altro modo! Che succede quindi? Chi ha investito Mauro? Come si può negare alla famiglia questo genere di informazioni? Perchè la Gazzetta non ha riportato nulla, nonostante la compagna di Mauro sia andata a “prendere” notizie, appunto alla Gazza, il giorno seguente all’incidente!Le risposte le cerchiamo tramite voi popolo del web, perchè le autorità e gli organi di informazione parmigiani fanno muro di gomma, mentre Piacenza celebra Mauro,con articoli commemorativi degni di nota.

La famiglia di Mauro ha diritto alla verità! Qualcuno avrà pur visto cosa è successo davanti al Soud Caffè, mercoledì sera 21 gennaio. E nel Bar, dove aveva bevuto una birra prima di attraversare la strada, non sanno nulla?

Il cinquantenne Mauro Casalini era un gran appassionato di calcio e di ciclismo. Mauro aveva molti amici nel calcio tra cui Franco Terzi, Maurizio Dall’Aglio (ora allenatore della futura) ed era molto amato nell’ambiente calcistico per aver allenato il Team Crociati, il Vicofertile (dove gioca attualmente il figlio Giovanni) e la Juventus Club ai tempi dello scomparso Mister Andreoli. Nel 2014 ha anche partecipato con successo al corso per allenatori che si è tenuto a Colorno. Con Andreoli condivideva oltre alla passione per il calcio anche la passione per la bici. Proprio nel piacentino, è stato commemorato dai media quale Presidente del Farini Bike. Questo dimostra quanto fosse impegnato nello sport e quanto fosse legato alla sua terra di origine.

Questa famiglia di sportivi e di amanti del calcio, merita tutto il nostro aiuto. Il diritto di sapere deve prevaricare ed abbattere ogni sorta di “muro di gomma”. Un muro di gomma che nell’era ante web avrebbe potuto essere paragonato alle mura di Gerico. Mura che la “storia” ebbe l’ardire di definire indistruttibili! Bene, noi dobbiamo essere per il muro di gomma parmigiano, quello che Josuè fu per le mura di Gerico. Se per Gerico bastarono sette trombe di corno d’ariete, quante trombe del web ci vorranno per abbattere il muro di gomma costruito ad arte da non si sa bene chi?

(fonte: emiliagol)

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