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I tifosi al sindaco: prenda posizione per il futuro del Parma

Non parlano tanto di calcio (“si può retrocedere, ma con dignità”). Parlano soprattutto di ciò che sta avvenendo in ambito societario, e che riguarda anche i dipendenti non calciatori e le loro famiglie.

E’ un gruppo di tifosi gialloblù a scrivere una lettera aperta. E a chiamare in causa direttamente il sindaco Federico Pizzarotti.

“Siamo un gruppo di tifosi del Parma Calcio, una delle realtà sportive più importanti della città, seguita da migliaia di sportivi parmigiani ( e non solo)e capace, negli anni, di essere una delle principali “cartoline” della nostra città in Europa e nel mondo.

Come Lei certamente saprà, oggi la squadra di calcio di Parma vive un momento assai difficile – si legge -.In questa missiva, non ci riferiamo, almeno principalmente, alla questione sportiva: questa squadra negli anni è già stata in Serie B o nelle categoria inferiori. Abbiamo già saputo riprenderci da delusioni sportive e le sconfitte fanno parte dello sport.
Si può retrocedere, ma con dignità. E con la speranza di poter prontamente ripartire.”

“Ciò che non fa parte dello sport e che preoccupa maggiormente è quello che sta avvenendo in ambito societario da parecchi mesi a questa parte. Sono note a tutti le vicissitudini recenti del Parma Calcio, dalla perdita della qualificazione UEFA ottenuta sul campo per il mancato pagamento delle quote IRPEF dovute, all’uscita dalla società dell’ex Presidente Tommaso Ghirardi e all’ingresso di nuovi proprietari ad oggi ignoti ed “occultati” grazie alla nebulosa “Dastraso Holding Limited”. Infine, la società è stata punita con punti di penalizzazione dalla FGCI per i mancati pagamenti ai giocatori che saranno quantificati fra pochi mesi.
In sintesi, non sappiamo ad oggi chi sono i nuovi proprietari del Parma, ma sappiamo che gli stipendi non vengono versati da mesi a calciatori e dipendenti.
Riteniamo che questa situazione non possa essere più accettabile”.
“La comunità di Parma e chi la guida non possono permettere che il patrimonio rappresentato dalla squadra di calcio della città sia trattato in questo modo. Per questo le chiediamo di intervenire in prima persona. Di chiedere chiarezza, trasparenza e atti concreti a chi oggi guida la società.
Nei giorni scorsi Lei ha dichiarato che anche il Comune di Parma vanta dei crediti nei confronti del Parma Calcio; inoltre, il Comune di Parma e il Parma FC sono legati da un contratto per la gestione del campo sportivo comunale “Ennio Tardini”.

La invitiamo pertanto a prendere prontamente contatti UFFICIALI e FORMALI con chi oggi rappresenta la società.
Ci permettiamo altresì di proporLe una strada che possa permettere di sbloccare questa difficile situazione. Le proponiamo di comunicare alla società Parma FC che il Comune di Parma intende mettere in mora la società per le somme a Lui dovute e sciogliere il contratto di gestione dello Stadio Tardini per inadempienza di uno dei contraenti, nel caso in cui la nuova società non ottemperi, entro una settimana da oggi, a due semplici operazioni: in primis, a saldare quanto dovuto ai dipendenti del Parma Calcio.

In secondis, a chiarire chi sono i reali proprietari del Parma FC, vale a dire chi sono gli azionisti della Dastraso Holdings Limited, che oggi detiene la maggioranza delle azioni della società controllante il Parma, la “Eventi sportivi Spa”. Tale chiarimento potrà essere suggellato attraverso un incontro formale tra l’Amministrazione Comunale e i proprietari della squadra, da svolgersi presso la sede comunale.
“Le chiediamo quindi alcuni atti concreti affinché si palesino i reali proprietari del Parma Calcio ( e se ne conoscano i progetti) e tutti i dipendenti del Parma Calcio ottengano quanto loro dovuto.
Non parliamo quindi solo dei calciatori, i quali comunque hanno tutto il diritto di richiedere quanto pattuito: parliamo anche e soprattutto delle famiglie dei dipendenti, i quali da mesi vivono con sempre maggiore apprensione questa situazione.
La politica non può far finta di niente. In questo caso, l’ignavia può essere comparabile a complicità.
Infine, Ci permettiamo infine di segnalarLe quanto successo lo scorso anno nella città di Bari.
Il cosiddetto “fallimento pilotato” della squadra di calcio della città pugliese ha permesso di salvaguardare il titolo sportivo e non ha messo a repentaglio la continuità sportiva della squadra di calcio, ferma restando la necessaria ricerca da parte degli organi giurisdizionali di eventuali responsabilità penali ed amministrative in chi ha guidato precedentemente la società”.

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