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Al Tardini in scena l’ultimo atto della Serie A, col Cesena finisce 1-2

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Benvenuti al Funerale. 19 punti meno uno (per penalizzazione) in due, esattamente la quota della terzultima, e comunque retrocessa, virtualmente ad oggi, il Chievo. Ma la vera marcia funebre se la canta da solo il Parma: si fa infilare, recupera su autogol, si fa superare ancora, da Rodriguez, mattatore all’andata. Il Cesena, che non vinceva dalla gara d’andata proprio con il Parma, festeggia la vittoria di Pirro, il Parma non sa veramente più a che santo votarsi. SOLO PANCHINA PER

CASSANO – Tante polemiche, una lettera a reclamo degli stipendi arretrati, la squadra, probabilmente, caricata sulle spalle nella crociata del salario. Antonio Cassano paga forse per se stesso, probabilmente per tutti, sicuramente per il Parma che mette il suo giocatore di maggior talento in panchina. Nell’undici titolare, i neo acquisti Varela e Rodriguez, con Palladino. In difesa, assente Lucarelli per squalifica, Cassani Paletta e Costa. Per il Cesena, che non vince in trasferta da fine 2001 e all’andata, alla prima, in una gara agghiacciate per non gioco e noia portò a casa i tre punti tra sbadigli e sgomento, unica vittoria stagionale, Defrel e Djuric davanti con Brienza alle spalle e Cascione lìbero anteposto alla difesa.

PIU’ PARMA – Che è l’ultima spiaggia, sta scritto in cielo. Il Parma vorrebbe renderla la penultima, e parte col turbo. Al 4’, tandem dei neo-acquisti: Rodrigues per Nocerino, Leali blocca. All’ottavo, Mauri, approfittando di un’uscita suicida di Leali, ci prova da fuori senza fortuna. Intanto la curva intona un poco convinto Cassano ehh-ohh, tra il comprensivo e il furioso. Al dodicesimo il primo episodio da moviola: Paletta sugli esiti di un calcio di punizione va in rete, dopo un mischione in area, ma è in off-side. Seguono minuti controversi, Costa in uno scontro di gioca subisce un taglio in testa e deve ricorrere ai sanitari, ed inizia il dominio territoriale degli ospiti. Che si concretizza al 21’, quando Pulzetti parte in contropiede, incontrastato, beffa Costa e Paletta e di piatto trova la rete del vantaggio cesenate. Il Parma si riconferma perfetto a resuscitare i morti: Pulzetti non segnava da 5 anni, e gli regala lo spazio per trovare un eurogol. IL PARMA PROVA A RIALZARSI – I gialloblu provano a costruire, ma la manovra è lenta e prevedibile, il Cesena chiude senza affanni. Varela imposta, ma predica nel deserto, e quando al 36’ Nocerino ci arriva, gli ospiti chiudono in angolo. La prima vera occasione da gol è sui piedi del centrocampista, ma Palladino, cercando di interecettare, la mura, sul finire di tempo. E nemmeno il minuto di recupero è complice: la prima frazione va in archivio sullo 0-1, tra i fischi del Tardini che vive un incubo.

RIPRESA CON CASSANO – Per croce e per delizia. Per scelta e volontà o per necessità, Donadoni toglie Lodi, ormai abbonato a rimanere negli spogliatoi dopo l’intervallo, e inserisce FantAntonio. Qualcosa il barese prova anche a fare, ma quando serve Palladino la palla è perso, e il Tardini, impietoso, fischia a scena aperta. Varela prova a lanciare Rodriguez, giusto per dimostrare che sono stati presi nel mercato delle emergenze per qualcosa, ma la sfera sfila fuori. E a cavallo del sessantesimo anche un impresentabile Palladino lascia il campo: al suo posto Galloppa. Perchè Donadoni vuole dimostrare ancora di non sapere più, davvero, che pesci pigliare. Al 73esimo in mischia anche Rispoli per Cassani, ma il succo non cambia.

IL REGALO LO FA IL CESENA – Per dovere di bravo ospite, non essendo il Parma in grado di combinare nulla, ci pensano i bianconeri a pareggiare i conti: Cascione serve all’indietro per Leali, in uscita e in corsa. La palla, clamorsamente, si infila nel sette per la più clamorosa delle autoreti. Ma l’equilibrio dura poco perchè all’89’ Rodriguez, mattatore nel nulla dell’andata, replica: punizione da lui stesso conquistata per un fallo di Paletta rimpallata in area sui piedi e facile facile da insaccare per il gol vittoria. Pochi istanti prima Perico aveva compiuto un vero miracolo su Rispoli, lanciato da Cassano, aveva compiuto il miracolo con un muro degno del miglior catenaccio: la legge del gol sbagliato gol subito non tradisce mai. E nemmeno quattro minuti di recupero bastano al Parma per salvare faccia e dignità: finisce 1-2, tra fischi incredulità e disperazione. Ora la serie B non è uno spettro, ma una realtà vicina vicina.

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