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Integrazione scolastica per i disabili: associazioni VS comune

Per capire cosa aspettarsi per per i bambini disabili di Parma, dopo le ripetute notizie di tagli al servizio di integrazione scolastica, le principali associazioni locali a tutela dei disabili avevano chiesto nei giorni scorsi un incontro chiarificatore al Sindaco Pizzarotti, richiesta sottoscritta da Anffas – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale di Parma, Anmic – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili di Parma, Angsa – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici di Parma e Fa.Ce. – Famiglie Cerebrolesi di Parma. Ma finora il primo cittadino le ha ignorate. Allorra. le associazioni insieme ad alcune famiglie si sono rivolte all’avvocato Antonio D’Aloia, che ha spedito al sindaco Pizzarotti, al vice sindaco Paci e all’assessore Rossi, una “richiesta di informazioni e diffida”.

“Da quando il Comune di Parma – si legge nella diffida – ha revocato la procedura di gara avente ad oggetto l’affidamento del servizio per l’integrazione scolastica per alunni e studenti con disabilità nelle scuole e per le attività di supporto nel periodo estivo (Periodo 1 gennaio 2015 – 31 dicembre 2016), nessun atto o iniziativa formale sono stati adottati per ripristinare e assicurare in via sostitutiva condizioni di garanzia e di continuità del servizio equivalenti a quelle oggetto della procedura medesima”.

“Nemmeno sono state fornite agli interessati (e in primo luogo alle famiglie) precise e doverose informazioni sulle iniziative e le modalità che il Comune e gli uffici scolastici intendono intraprendere per garantire il diritto dei bambini e delle loro famiglie ad avere il servizio di educazione socio-assistenziale in ambito scolastico garantito per tutta la durata dell’anno scolastico”.

“Anzi, il succedersi di dichiarazioni sulla stampa da parte di assessori e responsabili comunali sulla (generica) necessità di tagli alle risorse per l’integrazione scolastica dei bambini disabili ha creato intorno al problema una situazione di incertezza che incide pesantemente sulla serenità delle famiglie di questi bambini, che vedono messa in discussione la possibilità stessa di una frequenza effettiva, da parte dei loro figli, dei rispettivi percorsi educativi e di integrazione”.

Pertanto le associazioni e le famiglie invitano e diffidano l’Amministrazione “a garantire la continuità e integralità del servizio degli educatori scolastici per i bambini disabili, mediante il rinnovo del bando e/o l’adozione di misure pienamente sostitutive, per tutto il 2015 o almeno fino alla conclusione di questo anno scolastico 2014/15 (vale a dire fino alla data del 6 giugno 2015)”.

Le associazioni chiedono anche, “ai sensi e per gli effetti degli artt. 22 e ss. della l. 241/90, di essere informati sulle iniziative che il Comune intende adottare o avesse già adottato o predisposto per assicurare la piena integrazione scolastica di questi bambini e il mantenimento delle condizioni di servizio definite nell’Accordo di Programma”. In caso contrario “adiranno ogni opportuna sede per la tutela dei diritti fondamentali dei bambini e delle loro famiglie, e per l’accertamento di danni e responsabilità legati all’eventuale interruzione/compromissione di un servizio che è essenziale e costituisce il livello minimo ed inderogabile di tutela di persone che si trovano in questa grave condizione di disabilità”.

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