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Gruppo Intesa chiude Banca Monte

Intesa Sanpaolo ha deciso di chiudere la Banca del Monte di Parma. O meglio, di assorbirla.

Nel corso del 2015 o al più tardi nei primi mesi del 2016, Intesa Sanpaolo assorbirà diverse sue controllate. L’operazione ha lo scopo di ridurre le spese di gestione e ottimizzare il governo dell’istituto di credito, eliminando un po’ di consigli di amministrazione.

Fondata nel 1488 da Bernardino da Feltre per combattere l’usura, Banca Monte Parma è sempre rimasta in mano a forze economiche locali, fino all’ottobre 2010, quando IntesaSan Paolo ne ha acquisito il controllo, un’operazione decisa dalla Banca d’Italia, sulla scia di una discussa gestione negli anni precedenti.

Da fine dicembre, Intesa ha accresciuto il controllo, acquistando poco prima di Natale le quote di capitale residue della Fondazione Monte di Parma e Fondazione di Piacenza e Vigevano. Oggi Intesa ha il 98,6% del Monte di Parma, che conta 67 filiali.

Le gestione di Intesa è stata fin da subito accompagnata da polemiche, per i tagli imposti ai bancari di qui, giustificati dal bisogno di limitare ingenti perdite dovute a svalutazioni: Finora, però, almeno l’identità di Banca Monte è stata preservata. Nei progetti di Intesa, presto non sarà più così. La riorganizzazione di Intesa è stata spiegata oggi sulle pagine del Sole24Ore, che sottolinea il progetto di cancellazione di questo e di altri istituti di credito locali.

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