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Rainieri – Kyenge: polemiche e parole di fuoco

Dopo la condanna per diffamazione di Fabio Rainieri per il fotomontaggio su Cecile Kyenge, non si sono fatti attendere commenti e risposte.

Fabio Rainieri, eletto il giorno dell’insediamento vicepresidente dell’Assemblea Legislativa della regione, è stato condannato per diffamazione con l’aggravante della discriminazione razziale.

Non è quindi più adeguato al ruolo di vicepresidente, chiediamo formalmente la revoca del suo incarico nell’Ufficio di Presidenza e chiediamo contestualmente agli altri gruppi di sottoscriverla al più presto – così Giulia Gibertoni, capogruppo dei 5Stelle in regione.

“Ritengo che il consigliere Rainieri, nel suo ruolo di Vice Presidente dell’Assemblea, farebbe meglio a fare un passo indietro senza pensarci troppo”.

Lo sostiene,facendo eco ai 5Stelle, Paolo Calvano, capogruppo Pd in consiglio regionale Emilia-Romagna.

“Il dibattito politico – ha detto Calvano – può essere aspro ma diffamazione e discriminazione razziale sono incompatibili con il ruolo di vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, un incarico di garanzia non solo nei confronti di noi consiglieri ma anche di tutti i cittadini emiliano romagnoli che ci hanno eletti”.

 

ED ECCO LA RISPOSTA DELL’INTERESSATO

“Sono allibito davanti alla macchina del fango montata ad arte solo per mettere a tacere l’avversario politico. Da più parti vedo sollevarsi accuse di discriminazione razziale nei miei confronti. Ma sono – e lo ribadisco ancora una volta con forza – accuse montate ad arte e che non hanno alcuna base di verità. Il fotomontaggio incriminato non ha alcun intento razzista”.

Lo scrive su Facebook Fabio Rainieri, vice presidente del consiglio regionale dell’ Emilia-Romagna e segretario nazionale della Lega Nord Emilia, condannato dal tribunale di Roma a un anno e tre mesi per aver pubblicato sul social network una foto dell’allora ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge con il volto ritoccato in modo da apparire una scimmia.

“A chi mi accusa di essere razzista – aggiunge – rispondo che nella mia azienda ho un dipendente di origine extracomunitaria e di religione islamica perfettamente integrato con il quale lavoro benissimo. Per questo mi spiace se qualcuno si è sentito offeso a seguito della pubblicazione di quel fotomontaggio e torno a sottolineare che, personalmente, non ho mai avuto alcuna intenzione di alimentare nessun genere di razzismo o di discriminazione. Attaccare una persona per il colore della sua pelle non è solo razzista ma è anche idiota. Così come lo è cercare di inventarsi un mostro quando questo non esiste”.

Intanto, sempre su facebook, botta-risposta tra la Kyenge stessa e il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini: “Alla faccia della Libertà di Satira! Neanche a un ladro o a uno spacciatore danno una condanna così, pazzesco”, scrive quest’ultimo, ottenendo 14mila ‘Mi piace’ e 1.500 condivisioni.

Immediata la replica della Kyenge: “Caro @matteosalvini dire che i neri sono animali non è uno scherzone, alias satira, è reato ed è per questo che ne rispondete in tribunale”.

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