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Banca di Parma, 130mila euro al gong

La Banca di Parma ha un ultimo giorno per raccogliere 130mila euro. Entro il 12 gennaio, infatti, dovrà riuscire a finanziare un aumento di capitale di quasi un milione, imposto da Bankitalia per poter procedere con l’autorizzazione all’apertura.

L’Autorità di vigilanza ha imposto il 12 gennaio – domani – per realizzare l’obiettivo inserito da Banca di Parma all’interno del suo piano industriale: l’aumento di capitale sociale di 964.000 euro.Ad oggi – pomeriggio di domenica 11 gennaio – sono state raccolte nuove risorse per 835.800 euro. Mancano dunque “solo” poco meno di 130mila euro. Anche se al photo finish, dunque, Banca di Parma pare essere lì lì per farcerla, pronta a partire davvero.

Il progetto di fondare a Parma una nuova banca di credito cooperativo è nata qualche anno fa, quando con la cessione di Banca Monte al gruppo Intesa Sanpaolo, Parma è rimasta senza istituti di credito propri. Istituita nel 2011, le pratiche per le autorizzazioni erano già state completate a metà del 2012, quando venne raggiunto un capitale sociale di 4.108,400 euro, distribuito fra 1.119 soci. Ma l’arrivo di nuove regole per il settore bancario hanno complicato tutto.

Riguardo alla raccolta in corso per l’aumento di capitale richiesto da queste nuove norme, il presidente di Banca di Parma Alfredo Alessandrini e il vice Pier Luigi Casa, ricordano che “i numeri sono in continua evoluzione e speriamo ci possano condurre al nostro comune obiettivo entro la vicinissima scadenza del 12 gennaio p.v.”. A tutti i soci sono stati lanciati appelli per nuove sottoscrizioni e per invitare altre persone ad aderire: “I nuovi soci sono fondamentali per la crescita della Banca”.

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