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Disabili: Rossi e cooperative a braccetto sulla pelle dei più deboli?

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l servizio di inserimento scolastico degli alunni disabili sarà garantito fino alla fine dell’anno scolastico. Nessun nuovo bando per l’affidamento biennale del servizio, dopo la revoca di quello da 5 milioni di euro bocciato dal servizio finanziario per mancanza di copertura: in via straordinaria, per non lasciare a casa i bambini fin da gennaio, il settore Welfare del Comune ha stanziato un milione e centomila euro con affidamento d’urgenza alle cooperative che finora avevano in carico l’appalto.

Una cifra che, alle attuali condizioni, coprirebbe il servizio solo fino a Pasqua. Ma l’assessore Laura Rossi ha annunciato che verrà attuata una riorganizzazione delle ore disponibili per ogni istituto comprensivo (ad esempio, affidando più di un bambino a un operatore ove questo sia possibile) e che verranno reperite ulteriori risorse dal servizio di trasporto scolastico. Insomma, fino a giugno l’inserimento ci sarà.

Che cosa succederà dopo rimane un’incognita legata al taglio di venti milioni delle risorse statali destinate al Comune di Parma per l’anno 2015, come prevede la legge di stabilità. Per ora l’assessore al Welfare Laura Rossi, in collaborazione con l’Ati delle cooperative Aurora Domus, Proges e Voce, è riuscita a mettere una “pezza” a quella doccia fredda improvvisa che ha colpito una delle categorie più deboli della società, e che ha portato all’inizio di dicembre decine di genitori e operatori infuriati sotto i Portici del Grano. Ma, come spiega l’assessore, è inutile farne un segreto: “Se questi tagli saranno confermati non saranno garantiti i servizi essenziali”.

Questa è la situazione: di 46 milioni destinati al Welfare, 25 sono di fatto “congelati” per il fondo non autosufficienza (se la Regione non deciderà altrimenti nel corso del prossimo anno). Se le risorse, come previsto dalla legge di stabilità, subiranno decurtazioni milionarie, saranno intaccabili di seguenti capitoli di bilancio: contributi per l’affitto e le bollette per famiglie bisognose, strutture per minori e donne sole, emergenza abitativa, centri diurni per anziani e l’integrazione scolastica dei disabili. Tutti servizi importanti e fondamentali, sottolinea Rossi, messi in pericolo da scelte governative e non locali. “Noi i miracoli non li possiamo fare – dichiara l’assessore – ci hanno tagliato 40 milioni in tre anni. Sono disponibile a fare una lotta con i cittadini per i servizi essenziali”.

Urge però una riflessione: apprezzando il risultato ottenuto dalla Rossi, perché non tentare un “riaffidamento”? Perché non indire un bando interno per scovare cooperative meno costose, contratti più vantaggiosi, affidamenti diversi? Dopo la mafia capitale, temiamo di trovarci davanti ad una tutta in salsa parmigiana. Con assessorato al welfare e cooperative sociali a braccetto sulla pelle dei più deboli, come sempre.

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